San Giacomo è una delle più antiche chiese pesaresi, documentata da una bolla papale fin dal 1062. Diventata fatiscente, la struttura originaria al centro della piazzetta di san Giacomo, oggi Olivieri, viene ricostruita dalle fondamenta e spostata nell’attuale posizione fra il 1676 e il 1678. L’affresco e la torre campanaria sono le uniche testimonianze rimaste di epoca quattrocentesca.
La facciata di stile neoclassico, con il portale in pietra a timpano triangolare, è stata rifatta nel 1825 su disegno di Giuseppe Olmeda, a completamento della chiesa già ricostruita nel Settecento.
L'interno ad una navata, avvolto in una mistica penombra, ha tre altari, ornati da pregevoli dipinti, e due cappelle laterali all'ingresso. Adornano l'altare maggiore, tra gli altri elementi, un colonnato e riquadro del pesarese Giannandrea Lazzarini. L'organo è del celebre organaro Gaetano Callido, attivo tra Sette e Ottocento. I recenti lavori di restauro hanno riportato alla luce un ciclo di affreschi risalenti al tardo XVI secolo; si tratta di una decorazione con la 'Vergine in cielo incoronata da Cristo e Dio Padre e angeli in corteo' posta nel voltone del presbiterio, e di pitture con i 4 evangelisti sulle pareti laterali. Per l'occasione, è stato anche restaurato il dipinto 'Madonna con bambino e i santi Giacomo e Anna', opera del pergolese G.B. Ferri (metà del XVII secolo).
Completa il valore storico-artistico della chiesa, il raffinato monumento funebre dell'erudito pesarese settecentesco Annibale degli Abbati Olivieri, disegnato dal Lazzarini, a sinistra dell’altare maggiore. Nel 1802, nella stessa tomba viene sepolto il conte Vincenzo Machirelli, nipote ed erede dell'Olivieri.
testo liberamente tratto da: Giovanna Patrignani, Pesaro. La Radio storia della Città, Pesaro, Metauro Edizioni, 2008, p. 86-87
piazza Olivieri
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