Nel centro di Pesaro sono rimaste quattro antiche fontane, restaurate in tempi moderni: in piazza del Popolo, quella del Trebbio in piazza Lazzarini, la fonte del Porto in piazza Doria, la Foglietta nei pressi del porto canale in calata Caio Duilio.
In seguito all'ampliamento voluto da Guidubaldo II Della Rovere di piazza del Popolo, al suo centro viene eretta tra il 1588 e il 1593, per iniziativa di Francesco Maria II Della Rovere, una nuova fontana che sostituisce quella allora esistente dal XIV secolo nell’attuale largo Mamiani. Viene per questo eletto un ‘soprastante alla fonte’, cui spetta anche il compito di presiedere la ristrutturazione dell'acquedotto cittadino da cui la fontana si alimenta.
In occasione della nascita del principe Federico Ubaldo Della Rovere (1605), sono aggiunti otto 'mascheroni', mentre nel 1621 per il matrimonio dello stesso Federico con Claudia de' Medici viene inserito un gruppo di delfini bronzei e altri ornamenti. Negli anni 1684-'85 la fontana subisce un radicale rifacimento ad opera dello scultore Lorenzo Ottoni; il gran numero di getti d'acqua rispondeva non solo ad una finalità estetica, ma soprattutto ad uno scopo pratico per la popolazione, tra cui era molto radicato l'uso di portare animali ad abbeverarsi e di condurvi carri per lavarli.
Distrutta nel 1944 durante la guerra, la fontana viene ricostruita fedelmente nel 1960, secondo il modello dell'Ottoni. Nell'ambito di un piano comunale di restauri sulle antiche fontane della città, il primo intervento (1988) ha riguardato la fontana di piazza del Popolo restituendola ai colori originari: il bianco della pietra d'Istria e il rosso del marmo veronese. Ancora oggi, come quando era detta ‘la pupilla di Pesaro’, centralizza lo spazio cittadino e continua ad essere punto di riferimento per i pesaresi.
testo liberamente tratto da: Giovanna Patrignani, Pesaro. La Radio storia della Città, Pesaro, Metauro Edizioni, 2008, pp. 34-35