L'ex ospedale psichiatrico San Benedetto è un edificio di grandi dimensioni con un vasto spazio verde interno che comprende anche il Barchetto, il parco restaurato per Francesco Maria I Della Rovere dall'architetto Girolamo Genga intorno al 1530. Il nucleo originario viene edificato sul convento annesso alla chiesa della Madonna del Carmine, entrambi costruiti nel 1632.
Nel 1824 il cardinale legato della Provincia, Benedetto Cappelletti (da cui la struttura ha preso il nome), sceglie il convento per adattarlo a ‘Ospedale dei pazzi’; la ristrutturazione è diretta Angelo Pistocchi, cui subentra solo per pochi mesi Pompeo Mancini; il 1829 è l'anno dell’inaugurazione.
Per tutto il XIX secolo seguono altri interventi dovuti anche all’esigenza di far posto al numero crescente di pazienti. L’ampliamento datato 1834 e firmato ancora da Mancini, sposta l'ingresso sul lato di porta Rimini e lo sdoppia in due portoni separati per uomini e donne. Intanto la fama dell'ospedale aumenta, fino a farlo diventare uno dei più noti d'Italia.
L'assetto attuale, in stile neoclassico, risale all’ampliamento firmato nel 1858 da Giuseppe Cappellini, che fa tornare sul corso l'ingresso principale, reso monumentale da un portico a cinque logge. Il progetto Cappellini viene terminato solo nel 1891, anno che conclude le vicende architettoniche del San Benedetto. Nel 1871 viene nominato direttore Cesare Lombroso, insigne antropologo e criminologo che porta prestigio all’intera città. L’ospedale viene chiuso nel 1981, in seguito alla legge Basaglia.
testo liberamente tratto da: Giovanna Patrignani, Pesaro. La Radio storia della Città, Pesaro, Metauro Edizioni, 2008, pp. 72-73
corso XI settembre
proprietà Asur (Azienda Sanitaria Unica Regionale)
modalità d’ingresso l’edificio non è visitabile