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La sfinge dall'ironico sorriso / Guida all’ascolto

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Alla chiesa della Santissima Annunziata per la rassegna di lezioni/concerto della Filarmonica Gioachino Rossini, Mario Totaro parla di Fryderyk Chopin.

Domenica 9 giugno (ore 18) alla chiesa della Santissima Annunziata torna la rassegna ‘Guida all'ascolto’, lezioni/concerto a cura del M° Mario Totaro docente del Conservatorio Rossini, promossa dalla Filarmonica Gioachino Rossini con il Comune di Pesaro, in collaborazione con AMAT, Regione Marche e il sostegno di Sistemi Klein.
Continuando ad esplorare cinque grandi compositori dell’800, dopo Hector Berlioz, Felix Mendelssohn-Bartholdy, per il mese di giugno è la volta di Fryderyk Chopin.  

Divenuta negli anni un appuntamento consueto nelle domeniche pesaresi, la rassegna offre una occasione preziosa per chi vuole approfondire la conoscenza di autori o stili musicali, o per chi vuole anche solo avvicinarsi alla cultura musicale europea. L’edizione 2024 è dedicata ai Primi Romantici, cinque grandi compositori nati nei primi anni dell’800 che hanno inaugurato il cosiddetto “Romanticismo musicale”, Hector Berlioz, Felix Mendelssohn-Bartholdy, Fryderyk Chopin, Robert Schumann e Franz Liszt. Questi musicisti, profondamente diversi fra loro anche se spesso uniti da grandi amicizie, hanno contribuito, ciascuno a suo modo, a traghettare la musica dalle premonizioni beethoveniane a un mondo nuovo che prefigura le grandi sfide e innovazioni del XX secolo.

Il miracolo della musica di Chopin, che la rende pressoché unica, sta nel perfetto equilibrio sintetizzato dall’amico Franz Liszt: «In lui l’esuberanza non esclude la chiarezza, la singolarità non degenera mai in stravaganza, l’ornamento non sovraccarica l’eleganza».

Nell’incontro di domenica si è scelto di soffermarsi su un unico lavoro, la Sonata n. 2 op. 35, un’opera che non fu compresa per lungo tempo, nemmeno dai più eminenti musicisti, ma che da sola smentisce il luogo comune secondo il quale Chopin non fosse un “costruttore” in grado di trattare le forme di ampio respiro. In essa, infatti, sono impiegate tecniche compositive, presenti anche nell’ultimo Beethoven, in grado di produrre una sorprendente unitarietà nella pluralità delle situazioni. La Sonata n. 2, composta fra il 1837 e il 1839, con la sua singolarità e con gli interrogativi che suscita ancora oggi, giustifica il suo apparire in un’epoca nella quale la sonata non era più una forma “naturale” ma poteva solo essere “eccezionale”.

Biglietto cortesia 5 euro. Biglietteria presso Teatro Rossini 0721 387621 e circuito vivaticket fisico e  online; alla chiesa dell’Annunziata 334 3193717 il giorno del concerto dalle ore 17.

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