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Messa Solenne della Pentecoste con il Coro Gregoriano del Conservatorio

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Il Coro Gregoriano del Conservatorio Rossini diretto da Gabriele Gravagna alla Messa Solenne della Pentecoste al Santuario della Beata Vergine delle Grazie

Come ogni maggio da qualche anno a questa parte si rinnova la collaborazione del Conservatorio Rossini con l'Arcidiocesi di Pesaro e la Comunità Frati Servi di Maria in occasione della festività della Pentecoste: domenica 19 maggio alle ore 18 presso il Santuario della Beata Vergine delle Grazie, P. Roseto M. Saccà Priore della Comunità Frati Servi di Maria di Pesaro celebrerà la messa solenne a cui parteciperà anche il Coro Gregoriano del Conservatorio diretto dal M° Gabriele Gravagna.

La celebrazione sacra sarà anche l’occasione per festeggiare i trent’anni compiuti del Coro Gregoriano, istituzione didattica nata all’interno del Conservatorio per iniziativa dello stesso Gravagna nel 1994.
In questi anni il Coro Gregoriano ha contribuito all’opera di divulgazione della musica corale sacra dei secoli più remoti della storia del cattolicesimo. Si tratta di un repertorio che richiede una specifica preparazione dei cantori e una cura particolare nella selezione dei brani da eseguire nel corso del rito liturgico. Il M° Gravagna ha scelto per l’occasione una serie di canti risalenti ai secc. X – XII tratti da codici conservati nelle biblioteche nazionali e dei monasteri di diverse città europee (Laon, Parigi e Benevento ecc.). Fra gli altri, saranno eseguiti la sequenza Veni Sancte Spiritus e l’inno Veni creator Spiritus, brani di grande suggestione e particolarmente significativi rispetto al contesto celebrativo.
 Il repertorio gregoriano è stato per secoli la manifestazione compiuta della religiosità cristiana che nell’unità di Parola sacra e canto realizza il principio, sancito nel Concilio Vaticano II (1965), di “cantare la liturgia”. Nel mondo contemporaneo l’interesse verso questo tipo di musica religiosa è invece normalmente guidato da ragioni estetiche: la bellezza delle fluide melodie senza tempo e il suo valore di testimonianza culturale di un’epoca lontana sono elementi attrattivi per un pubblico ora poco abituato all’ascolto riflessivo. Coinvolgere i giovani nella pratica di un repertorio così significativo inserito nel contesto liturgico rappresenta sia un modo per affrontare un patrimonio musicale sconosciuto, affinando tecnica e stile vocale, sia l’occasione per entrare in contatto con una dimensione spirituale dell’esecuzione quanto dell’ascolto distante dalla pratica musicale di oggi.

Per ulteriori informazioni: www.conservatoriorossini.it  

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