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Nidi comunali, l’Amministrazione continua ad investire sugli educativi: Murgia «La Regione risponda alle reali esigenze delle famiglie e non finanzi voucher inutili

I cittadini chiedono il servizio, ma senza risorse regionali è difficile garantire l’aumento dei posti». L’assessora alle Politiche Educative: «Oltre 20 posti in più per l’anno scolastico 24/25 (età 0-3 anni) e la volontà, tramite fondi del PNRR, di crearne altri 100»

Il Comune di Pesaro continua ad investire sugli educativi, annunciando oggi oltre 20 posti in più per l’anno scolastico 24/25 per la fascia di età 0-3 anni e la volontà, tramite fondi del PNRR di creare 100 posti in più per le bambine e bambini della città. A comunicarlo è l’assessora alle politiche Educative Camilla Murgia, che fa chiarezza e risponde alle polemiche uscite sulla stampa nelle scorse ore: «Riteniamo questo servizio un fiore all’occhiello della città – ha detto, ricordando che l’Amministrazione - investe oltre 10 milioni di euro all’anno per i servizi 0-6 anni, che comprende 13 scuole dell’infanzia e 13 nidi. Siamo consapevoli che i bisogni della città non siano gli stessi della disponibilità di posti per il servizio nidi, ma su questo siamo costantemente al lavoro per dare risposte concrete».

Qui la volontà di fare chiarezza e l’invito alla Regione a collaborare: «Necessario riportare i dati di realtà e non le inesattezze uscite sulla stampa. I bambini in lista di attesa sono circa la metà di quelli indicati. Sbagliato parlare di 250 bambini, perché sono circa 120 quelli che attualmente non hanno posti all’interno della città. Ciò non significa che questo non sia un grande bisogno al quale occorre trovare una soluzione. Siamo ben consapevoli di questa criticità, per questo siamo al lavoro per poter rispondere a questa esigenza».

E continua: «Da anni chiedo alla Regione Marche di sostenere gli educativi, attraverso fondi che è obbligata ad erogare verso i servizi 0-6 anni. Per il 2024 parliamo di 4 milioni di euro, risorse però vincolate alla creazione di voucher di frequenza destinate alle famiglie e prolungamento orario e quindi non fondi che possano essere utilizzati per rispondere alle reali esigenze delle famiglie.
Il Comune dovrebbe raggiungere il 33% di copertura in proporzione ai nuovi nati e disponibilità di posti (aumentato al 45%) entro il 2027 come obbliga l’Europa. Pesaro oggi è al 30%, quindi ancora sotto il primo obiettivo indicato. Dobbiamo e vogliamo fare di più, ma ci occorrono risposte più puntuali dalla Regione, che finora ha erogato fondi per lo stanziamento di voucher per calmierare le tariffe, completamente superflui per le famiglie, che dispongono già del sussidio del Bonus INPS». E spiega, concludendo: «Circa il 60% delle nostre famiglie, tra tariffe calmierate in base all’ISEE e bonus INPS, frequenta con rette accessibili le scuole comunali. I voucher della Regione diventano quindi inutili, chiediamo quindi che la Regione lasci la libertà ai Comuni di decidere come utilizzare i fondi 0-6 anni, assicurando la possibilità di aumentare la ricettività delle nostre scuole e rispondere ai bisogni delle famiglie».

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