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Celebrazione del 4 novembre, il messaggio di Ricci: «Serve subito un cessate il fuoco in tutte le guerre e riaprire un dialogo di pace»

Oggi la cerimonia del “Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata della Forze Armate” della Caserma del 28esimo Reggimento Pavia

«Oggi festeggiare il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata della Forze Armate ha un significato particolare, perché siamo ancora circondati dalle guerre». Ha esordito così il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre: «Da una parte il conflitto in Ucraina, che non vede né un cessate il fuoco, né una possibilità concreta di un dialogo per la pace. Dall’altra quello in Medio Oriente, che si è riaperto in maniera cruenta a causa di un atto disumano da parte di Hamas, una forza terroristica che non ha a cuore la causa palestinese, ma solo la guerra di religione contro gli ebrei e mette in secondo piano il popolo palestinese. E la reazione di Israele, che ha confuso il diritto sacrosanto alla difesa, con quello della vendetta».

Poi continua: «Di fronte a tutto questo ci rendiamo conto di come l’Europa sia fragile, perché in entrambi i conflitti non riesce a giocare un ruolo determinante: abbiamo bisogno di una politica estera, migratoria, di difesa comune, per dire la nostra. Stiamo vivendo con preoccupazione tutto quello che sta succedendo e mai come oggi questo momento deve servire per chiedere un cessate il fuoco in tutte le guerre, per riaprire un dialogo di pace. Lo dico per la preoccupazione che i conflitti possano allargarsi, per gli oltre 1000 soldati italiani in Libano dal 2006, ma lo dico anche per il futuro dei nostri ragazzi. A distanza di tanti anni continuiamo a piangere i nostri nonni che hanno combattuto i conflitti mondiali per un futuro di pace. Bene, noi, classe dirigente, dobbiamo avere la responsabilità di garantire gli stessi diritti alle nuove generazioni. E in questo scenario il ruolo delle Forze Armate è determinante». Poi ha concluso ringraziando «il 28° Reggimento Pavia per il ruolo prezioso che svolgono da anni in giro per il mondo e per aver aperto le porte alla città della Caserma in questa giornata così importante, che ricorda un lungo percorso fatto per unire il nostro Paese da Nord a Sud, dove tanti “milite ignoto” sacrificarono la loro vita per la nostra libertà»

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