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Ciak si gira “L’ultima festa” a Fiorenzuola: si cercano comparse per il cortometraggio della Riviera del San Bartolo

Le riprese si svolgeranno nel borgo, a Granarola e a Casteldimezzo dall’11 al 18 ottobre. Vimini: «Una bella storia del territorio testimone del valore e della crescita della nostra industria culturale»

Conto alla rovescia per le riprese de “L’ultima festa”, il primo cortometraggio interamente girato nella Riviera del San Bartolo. La pellicola, diretta dal regista Matteo Damiani, sarà interpretata da attori nazionali – le protagoniste sono Luisa De Santis e Dora Romano -; ha vinto il bando indetto da Regione Marche e Film Commission Marche per il finanziamento di cortometraggi prodotti nella regione.

«Solo pochi giorni fa eravamo al Festiva del Cinema di Venezia - ha detto Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza – per raccontare una bella storia del nostro territorio. Oggi siamo a Fiorenzuola per dare avvio alle riprese di un altro importante progetto artistico che vivrà in e di questi luoghi mostrando la bellezza di tutta la Riviera del San Bartolo e mettendo in rete i professionisti del settore. Una doppia valenza che testimonia la crescita, e le ricadute economiche, dell’industria culturale locale su cui stiamo scommettendo con forza, anche nel racconto di Pesaro 2024 (il riferimento è alla candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura, ndr)».

L’iniziativa ha raccolto il plauso di Mariangela Albertini di Gradara Innova: «Siamo impazienti di vedere il corto: sarà bello scorgere l’autenticità dei nostri luoghi - da Fiorenzuola a Granarola, passando per il Tetto del Mondo e per Casteldimezzo – attraverso quest’opera cinematografica per la quale ringrazio il regista, la produzione e Marche Film Commission, Fondazione Marche Cultura».

“L’ultima festa” - prodotta da Movie Factory, e patrocinata, tra gli altri, da Comune di Pesaro, Comune di Gradara e dall’ente Parco San Bartolo - ha vinto il bando “Orizzonti”, riservato agli Under35, che Marche Film Commission ha lanciato per capire «come i giovani autori avessero vissuto il momento eccezionale della pandemia – spiega Anna Olivucci, responsabile Marche Film Commission, Fondazione Marche Cultura - e che orizzonte vedessero davanti loro. Il progetto di Damiani offre spunti di riflessione molto belli, e offre anche soluzioni pratiche, attraverso una narrazione caratterizzata dalla tenerezza. Il regista dà l’impressione di voler abbracciare la storia narrata attraverso il paesaggio, e lo fa con un viaggio “di cuore e immagini” in un territorio».

Territorio che ha già accolto a braccia aperte la troupe, come ha spiegato il regista urbinate Matteo Damiani: «Amo questi luoghi che conosco sin da bambino, e per me è già una festa trovarsi qui, a lavorare a un progetto radicato nel territorio insieme a una rete di professionisti marchigiani, desiderosi e felici di fare bene».

Le riprese sono in programma dall’11 al 16 ottobre e si potranno seguire tramite il “diario di bordo” che Marche Film Commission pubblicherà sui social. Tra i momenti clou della pellicola, quell’“ultima festa” richiamata dal titolo per la quale la produzione sta cercando 40 comparse. Per inviare la propria candidatura è necessario essere maggiorenni e risiedere nel territorio. Si cercano inoltre due candidati per i piccoli ruoli di “Antonio” e “Giuseppe” (signori sulla 70ina) e per un “operaio” di 40/50 anni. Per partecipare occorre inviare la candidatura all’aiuto regista Rebecca Cervato (tel. 391.1845254 - rebecca.cervato@virgilio.it).

«Sarà una promozione importate per il Parco San Bartolo, reduce da diversi servizi televisivi dedicati alle bellezze del territorio trasmessi sui canali nazionali Rai e Sky. Stiamo vivendo un crescendo importante in termini di comunicazione, grazie anche all’ottima sinergia attivata con il Comune di Pesaro. È un progredire costante, e da oggi anche in versione cinematografica» ha evidenziato il presidente dell’ente Parco Stefano Mariani affiancato da Iolanda Filippini, presidente del Quartiere 6 - San Bartolo: «Grazie per aver scelto il nostro borgo, per noi sarà un modo nuovo di ospitare un pubblico diverso da quello turistico e, soprattutto, per farci conoscere sotto un’altra veste».  

 

 

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