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Consiglio comunale: respinta la mozione urgente sull’Olivieri, sì al primo passo verso il Centro per l’autismo

Voto favorevole dell’assise anche per l’ordine del giorno contro l’affidamento esterno di servizi medici. Nelle interrogazioni approfondimenti sul caro-energia e sulla nuova destinazione dell’edificio di via Anders

Affidamento esterno di servizi medici, un nuovo Centro per l’autismo, la sicurezza dell’Olivieri, risparmio energetico e rigenerazioni sociali. Questi i temi affrontati nel Consiglio comunale di oggi

INTERROGAZIONI
Il Consiglio si è aperto con l’interrogazione del consigliere Emanuele Gambini su “un’oculata gestione del consumo di energia” a cui ha risposto l’assessore al Rigore Andrea Nobili: «L'amministrazione intende implementare le indicazioni del Governo per ridurre il consumo energetico rimodulando sia i gradi di riscaldamento negli edifici, sia i tempi di accensione degli impianti. Azioni che potranno anche riguardare l’illuminazione pubblica che non impatta sul traffico veicolare». «Per il 2022 - ha aggiunto l’assessore - la spesa dell'energia è aumentata di oltre 3milioni di euro, siamo in attesa delle bollette dell'ultimo trimestre per indicare una cifra più esatta. La previsione 2023 dell'aumento è uguale o superiore a quanto indicato per l'anno in corso. Nella variazione che approveremo entro fine mese provvederemo a sostenere i costi delle spese 2022». La "gestione oculata di bilancio" «che ha aiutato e aiuta a fronteggiare l'impatto di tali aumenti sul bilancio dell'ente è riferita in primo luogo a due fattori cardine del bilancio: l'esistenza di un avanzo importante e la forte capacità di riscossione tributaria dell'ente dovuta in gran parte alla fedeltà fiscale dei cittadini». Sempre in tema di risparmio energetico, «rispetto alle iniziative di Natale, come annunciato non ci sarà la pista di ghiaccio in piazza e saranno ridotte le luminarie in città; per le installazioni luminose che verranno realizzate si provvederà a ridurre gli orari di accensione».

Sempre di Gambini, l’interrogazione sulla “struttura comunale di via Wladislaw Anders a Trebbiantico. «L’immobile - ha detto l’assessore al Fare Riccardo Pozzi - rappresenta un ottimo esempio di valorizzazione del patrimonio sia pubblico, sia privato. L’edificio in oggetto è uno dei due coinvolti nella permuta avviata dal Comune nei primi del 2019. La stessa ha previsto lo scambio tra l’immobile di via Anders, con i locali dell’ex Dazio di piazzale Cinelli. Immobile, quest’ultimo, che è stato oggetto di una rigenerazione di una più ampia parte dell’area urbana centrale e strategica. Con questa permuta il Comune è diventato proprietario del locale di Trebbiantico, a destinazione terziaria, e ha ottenuto un conguaglio economico di 140mila euro». Ma la permuta è stata soprattutto «il passo iniziale dell’operazione di rigenerazione sociale dedicata ai borghi promossa dall’Amministrazione. L’immobile di via Anders è stato concesso, come previsto dal bando pubblicato a settembre, ai professionisti che hanno presentato un progetto coerente al bando e molto interessante; lo spazio sarà adibito a un co-working capace di arricchire il tessuto sociale di Trebbiantico». Che sarà coinvolto da subito, «è infatti prevista una progettualità che interesserà la piazzetta circostante sede dei laboratori didattici dedicati all’ambiente e alla sostenibilità rivolti a bambine e bambini». Il contratto di concessione è di 6 anni e prevede un canone minimo, a base d’asta, di 600 euro al mese.

PROPOSTE DI DELIBERAZIONE
Il Consiglio vota all’unanimità la variante sostanziale al Prg sull’area di proprietà Asur in via Vatielli, «primo passo perché si possa realizzare un Centro per l’autismo» come sottolineato dall’assessora alla Rapidità Mila Della Dora che ha aggiunto: «La richiesta di variante è arrivata il 28 settembre e l’integrazione il 6 ottobre. Il servizio Urbanistica si è subito attivato per far sì che la variante arrivasse in Consiglio il prima possibile perché la delibera presenta un tema importante, per il quale non andava perso neanche un giorno». La variante sostanziale prevede un cambio di destinazione d’uso da Sb “Servizi per l’istruzione di base” a Sa “Servizi d’assistenza sociale e sanitaria” dell’immobile di via Vitielli, a Villa San Martino. «Si tratta di uno stabile realizzato negli anni ’70 come scuola materna, e di proprietà dell’Asur che conta 511mq nel piano fuori terra; di 524mq al piano interrato di superficie accessoria, su una fondiaria di 2.197mq. Con la variante si richiede, oltre al cambio di destinazione, di portare l’edificabilità a 1.208mq di superficie netta, con possibilità di realizzare due piani fuori terra». «Questo è il primo di tre passaggi in Consiglio Comunale che vedrà l'approvazione, sicuramente rapida, della variante Urbanistica - ha aggiunto Della Dora -. In questi anni c'è stato un confronto continuo con l'amministrazione comunale e regionale, ATS1 oltre che con Asur Regionale e Area Vasta 1; ente, quest'ultimo; che dovrà realizzare il progetto».
Dallasta: «L’esigenza di un Centro era già sentita nella precedente legislatura quando venne presentato, nel 2015, un altro progetto sull’area di Celletta». «Non possiamo fare una struttura più piccola di quella da 1700 metri previsti nell’altro piano e non possiamo rinunciare all’aspetto “residenziale” del Centro, vero supporto alle famiglie».
Mattioli: «Il progetto originario del 2014, elaborato e sostenuto da privati, prevedeva la realizzazione di un polo per l'autismo di nuova costruzione da realizzare in via del Novecento. Una struttura molto grande dal costo di 1,4mln di euro. Il progetto ha ottenuto parere contrario dal quartiere, ma soprattutto dalle ASUR regionali e locali. Il vero tema era la sostenibilità del Centro: prevedere nuovi posti da destinare a Pesaro è risultato essere impossibile, visto che il nostro era già un territorio "ricco" di servizi. I fondi destinati all'opera - 400.000 euro per Marche Nord - sono risorse in conto capitale, utilizzabili solo per una struttura di proprietà pubblica e già esistente, come sottolineato da Asur. Il progetto è stato quindi rimodulato e rivisto per garantirne la sostenibilità e l'adeguatezza rispetto ai bisogni. È stato condiviso e apprezzato sia a livello territoriale, sia con Asur, sia con la Regione, ed è stato anche inserito nel Piano Sociale Territoriale 2021 e 2022 dell'Ats1».
Redaelli: «Ci teniamo a ribadire alcuni “desiderata” che riguardano questo progetto: l’importanza di questo luogo atteso da tempo e dalla funzione vitale; l’importanza della collaborazione, che dev’essere il più possibile estesa, soprattutto alle famiglie; l’importanza dei parcheggi: è fondamentale ce ne siano di dedicati al Centro; l’importanza del verde, per poter utilizzarlo in chiave terapeutica».
Biagiotti R.: «Chiediamo una specifica agli uffici legali per verificare che il progetto non trovi un domani un ostacolo causato dalla soppressione delle ASUR e dalla nascita delle Aziende Sanitarie Territoriali».
Bellucci: «L' assessore Saltamartini, vorrebbe collocare in via Vatielli la futura Centrale Operativa Territoriale (COT), scelta che riteniamo sbagliata perché toglierebbe spazio vitale al Centro per l'autismo». Il consigliere ha sottolineato anche la necessità «di usare massima velocità per la variante urbanistica, di avere il progetto completo del Centro e del trovare le risorse per realizzare quanto prima quest’opera importante».

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Approvato con 21 voti favorevoli e 8 contrari, l’ordine del giorno urgente - presentato dai consiglieri Vanzolini, A. M. Mattioli, Petretti, Castellani, Mariani e Conti, - per sottolineare la “Contrarietà al sistematico affidamento esterno di servizi medici presso i reparti degli ospedali marchigiani”. Vanzolini: «Siamo in cima a uno scivolo, l’urgenza è dettata dall’evitare di scenderlo fino al punto di non poter tornare più indietro». Il documento sottolinea che “Stanno sensibilmente aumentando i casi di affidamento esterno di servizi medici presso diversi reparti degli ospedali marchigiani, con particolare (ma non esclusivo) riferimento ai pronto soccorso”; fenomeni che “assumono un carattere sempre più strutturale per la rilevanza degli importi degli affidamenti” e “giustificati con la perdurante carenza di organico e con l’insufficienza delle procedure di reclutamento attivate”. La consigliera Vanzolini ha sottolineato come l’ordine del giorno sia un «Richiamo sulla pericolosa deriva della sanità nazionale, a partire dall’esempio delle Marche, la nostra regione».
Andreolli ha rimarcato, «Il carattere esclusivamente strumentale dell’ordine del giorno. Stupisce la firma del Pd in un testo in cui si parla del “processo di privatizzazione strisciante del sistema sanitario regionale”: la precedente giunta regionale di Ceriscioli è stata la prima ad attuarlo». Il consigliere si dice anche «Stupito nel merito, stiamo parlando di un tema serio, di una problematica presente a tutti i livelli e che non riguarda solo le Marche».
Biagiotti L. ha parlato di una «privatizzazione a gettoni» nel riferirsi al sistema di pagamento del personale non dipendente: «Si parla di un minimo di 1100 euro a turno lavorativo; turni appaltanti dai costi ì di circa 1,6mln per la pediatria, di 1,6mln per il pronto soccorso. Da qui mi chiedo: da dove arriva la copertura economica di tali spese? Se ci sono a disposizione tutti questi soldi perché non sono usati per motivare i nostri medici a restare o per potenziare servizi e incrementare nelle prestazioni?».
Malandrino: «Il pronto soccorso lo vogliamo aperto o chiuso? Si è costretti a ricorrere a queste cooperative a causa degli anni di mala-gestione della sanità, e non solo della Marche; il problema è generale».
G. Marchionni: «Negli ultimi anni il gap generazionale tra chi è andato in pensione e i neo assunti è una forbice che aumenta sempre più. È un sistema che è andato in crescendo negli anni per colpa di politiche devastanti. Il documento presentato non produce niente di positivo: vuole solo puntare il dito e veicolare messaggi sbagliati. Gli unici dati reali sono quelli prodotti in quest’aula del presidente Acquaroli».
Sperindei: «Vergognosa differenza di stipendio tra chi lavora “a gettone” e chi è assunto».
Bellucci: «Su queste procedure amministrative credo debba essere fatta un’adeguata informazione e quest’ordine del giorno assolve proprio a questa funzione: ribadisce le interferenze e le opacità di questo sistema. In genere si privatizza per risparmiare, qui succede il contrario. Occorre rimediare. Nel 2020, l’attuale giunta regionale ha ereditato dal cattivo governo del Pd un proto soccorso con 40 medici, guardie mediche regolarmente aperti e una situazione ben diversa dall’attuale. La pandemia ha aggravato la situazione, è vero, ma quello che avevamo consegnato in ordine, in due anni è stato mandato per aria».

L’assise ha poi respinto con il voto contrario di 17 consiglieri (favorevoli 7) la mozione con carattere d’urgenza sulla scuola Manzi a firma di G. Marchionni, E. Gambini, Redaelli, Andreolli, Dallasta e Malandrino. Con il documento i consiglieri hanno chiesto di rispondere “alle richieste di chiarimenti ricevute al fine di rassicurare tutte le persone che vivono per motivi diversi la struttura di Via Confalonieri, in modo particolare la famiglie dei bambini che frequentano l’edificio in oggetto, anche producendo la documentazione tecnica in possesso dell’amministrazione comunale”; “accelerare le ulteriori verifiche tecniche annunciate dall’amministrazione comunale così da avere il reale quadro della situazione nel minor tempo possibile”; “valutare, in via provvisoria, lo spostamento delle classi della “Scuola Primaria Manzi” in un altro edificio consono ad ospitarle in attesa che vengano compiuti gli ulteriori accertamenti tecnici, auspicati già nella Valutazione Preliminare del febbraio 2022, che ci auguriamo possano acclarare una situazione de facto migliore a quanto descritto nel documento sopra citato”.
G. Marchionni: «Chiediamo la possibilità di valutare lo spostamento temporaneo delle classi nel periodo di attesa del risultato della nuova relazioni tecnica commissionata: eviteremmo l’allarmismo e rassicureremmo le famiglie».
L’assessore al Fare Pozzi: «Ho seguito in questi ultimi 10 mesi, con grande responsabilità, la questione della scuola Olivieri di via Confalonieri. Lo stato di apprensione dei genitori, credo nasca da un’incomprensione nella ricostruzione di quanto accaduto negli anni passati, quando il Comune riuscì ad ottenere un finanziamento importante (Gse e Ministero) per realizzare una nuova scuola. Nel poco tempo che l’Amministrazione aveva per progettare e realizzare l’edificio (e ottenere i finanziamenti), è stato individuato il lotto di via Lamarmora, urbanisticamente adeguato. Da quella scelta di collocazione, che non nasceva per rispondere a un rischio specifico della Confalonieri, sono nati dei timori infondati».
L’assessore ha ricordato come in quegli stessi mesi – e tutt’ora - «proseguono le verifiche che interessano quella e altre scuole per analizzare lo stato di salute degli edifici. Proprio questi studi (successivi a quello dell’individuazione del lotto) hanno portato ad appurare lo stato di non sicurezza della vecchia Manzi, una struttura ritenuta non idonea ad ospitare delle classi. È stata fatta una scelta dolorosa ma necessaria: si è liberato l’edificio dalle classi. E così come è stata fatta all’epoca siamo pronti a ripeterla tutte le volte in cui dovessero ripetersi condizioni simili, eventualmente, quindi, anche per l’Olivieri. Ma non è questo il caso. Quando si fanno delle scelte ci si assume delle responsabilità sulla base delle informazioni in possesso». «Come detto a tutti gli incontri con i rappresentanti dei genitori, con il dirigente scolastico e i docenti, a cui ho partecipato insieme ai professionisti del Comune e alla collega Camilla Murgia, abbiamo commissionato un ulteriore approfondimento il cui esito ci siamo già impegnati ad anticipare ai primi del 2023 per tranquillizzare le famiglie». «Le loro sono preoccupazioni comprensibili ma non fondate - ha aggiunto l’assessore -. Il quadro generale dell’edilizia scolastica di questo Paese parla di un solo 7% di scuole che rispondono alla normativa antisismica. Non è un dato di cui andare orgogliosi ma è un tema su cui l’Amministrazione sta lavorando per avere scuole sempre più sicure ed efficienti. Abbiamo già realizzato la Brancati e in questi ultimi 18 mesi abbiamo ottenuto una serie di finanziamenti per diverse scuole: la Dante Alighieri (cantiere al via nei primi mesi del 2023), Anna Frank (anch’esso al via entro la primavera del prossimo anno); il nuovo polo dell’infanzia di via Rigoni; la mensa della Pirandello, la palestra della Brancati; la messa in sicurezza ed efficientamento energetico di Borgo Santa Maria e via Fermi e la riqualificazione della Manzoni che ha ottenuto 5,5mln di Pnrr rientrando tra le 7 scuole finanziate in tutta Italia». «Siamo disponibili a partecipare a un’assemblea con tutti i genitori affinché sia fatta ulteriore chiarezza».
«Mi rifaccio all’appello alla responsabilità fatto dal sindaco – ha concluso Pozzi – e ad affidarsi al parere di professionisti che hanno la qualifica per poterci dire cosa e come comportarci».
Redaelli sul trasferimento temporaneo, «Capisco l’esigenza delle famiglie: è da valutare se un mese di incertezza sia sostenibile».
Leonardi: «Non è volontà dell’Amministrazione mandare i bambini in strutture non sicure. Le risposte sono già in atto, per cui non ha senso votare a favore di un documento che vede già azioni avviate».
M. Gambini: «Avverto un sapore di speculazione politica nel documento presentato. Preoccupazione risale a prima del terremoto che non ha facilitato le cose, suscitando un’inquietudine in tutti». «Dobbiamo ricordare – ha aggiunto - che viviamo in realtà complessa: e mentre la norma procede ad un certo ritmo, l’adeguamento degli edifici lo fa ad altri. Va applicata la razionalità. E tenere in considerazione la responsabilità profonda che ha e sente l'amministrazione che sta eseguendo dei controlli tecnici con la massima trasparenza, come ha già dimostrato».
Dallasta
: «Il calcolo degli edifici scolastici è molto severo, tiene conto di carichi accidentali molto più elevati di quelli usati per altre strutture, quasi il doppio rispetto a quelli che la scuola realmente sopporta».

 

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