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Coronavirus, Ricci: «Al Miralfiore un monumento alle vittime e agli eroi dell’ospedale»

A Pesaro l’omaggio in piazza del Popolo: bandiere a mezz’asta e minuto di silenzio

Bandiere a mezz’asta in Comune e minuto di silenzio, a mezzogiorno, in piazza del Popolo. «In giunta abbiamo deciso di intitolare nella piazza del parco Miralfiore un monumento dedicato alle vittime del coronavirus e ai nostri eroi dell’ospedale San Salvatore, che stanno combattendo in prima linea contro il virus. Lo faremo appena sarà consentito: Pesaro non si dimenticherà di loro», ha detto il sindaco Matteo Ricci davanti al municipio, nell’omaggio ai deceduti e nel ringraziamento agli operatori sanitari. «Ad oggi quasi 12mila vittime in tutto il Paese, 273 nella provincia e tante in città. Un numero impietoso, che si porta dietro un dolore infinito e atroce sofferenza. Specie dei familiari, che non possono neanche salutare i loro cari, né piangerli ufficialmente con il funerale», ha osservato il sindaco. «Nessuno di noi avrebbe pensato di parlare a una piazza vuota. Si tratta di un passaggio storico: un nemico invisibile ha fermato il mondo, il nostro Paese è stata la prima democrazia occidentale ad affrontare questa sfida inedita». Per questo, «oltre a ricordare le vittime, ringraziamo anche chi è in costantemente in prima linea: medici e infermieri, che stanno dando anima e corpo dentro l’ospedale. Commovente il sentimento di unità e solidarietà scattato spontaneamente verso gli operatori sanitari. Per la città sono diventati veri e propri eroi. Abbiamo spesso criticato la sanità pubblica nel nostro territorio, ma ci siamo risvegliati dentro questo incubo con la sanità migliore del mondo. Riuscire a reagire in una situazione del genere è davvero uno sforzo enorme che va riconosciuto». Ha proseguito Ricci: «Il virus si sconfigge con la responsabilità, con l’intelligenza e la collaborazione. Grazie ai pesaresi che si stanno comportando in modo responsabile e disciplinato. Forze dell’ordine, esercito e polizia locale stanno facendo un lavoro straordinario per i controlli. Sicuramente dovremo stare a casa fino a Pasqua. Ci auguriamo che poi ci possa essere una fase di transizione, magari con la riapertura parziale di alcune attività. Ma in ogni caso non ci sarà un ritorno immediato alla normalità: serviranno ulteriori responsabilità e disciplina e permarranno sicuramente limiti. E’ importante non abbassare la guardia». Nel frattempo, «ci sono anche notizie positive, come la crescita dei guariti e dimessi, che ci danno forza e speranza per andare avanti. Con equilibrio, intelligenza e coraggio, insieme, la nostra comunità ce la farà». Poi la preghiera del vescovo Piero Coccia. Presenti il presidente del consiglio comunale Marco Perugini, il vicepresidente dell’assemblea Dario Andreolli e il consigliere regionale Andrea Biancani.

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