Contenuto principale

Dal sindaco la «riconoscenza per meriti letterari e culturali» a Gianni D’Elia

La cerimonia a Palazzo Antaldi. Ricci: «Grande intellettuale italiano, Pesaro nelle sue opere»

PESARO –  Al poeta pesarese Gianni D’Elia l’attestato di «riconoscenza per meriti letterari e culturali», consegnato da Matteo Ricci a Palazzo Antaldi. «Un grande intellettuale italiano», sottolinea il sindaco. «Figura stimolante e provocatoria. Capace, con la sua opera, di collegarsi ai temi del riscatto e della protesta. Agendo così, attraverso la cultura, anche nell’opinione pubblica e nella dimensione della politica. Grazie a lui ho scoperto, da giovane, la grandezza di Pasolini e la musica di Claudio Lolli. Insegnamenti preziosi per un’intera generazione. Nelle sue opere è forte il legame con la città». Non solo: «In questa fase storica abbiamo bisogno di belle parole. Perché i brutti termini portano odio, intolleranza e violenza. Riscopriamo la poesia e la bellezza del linguaggio». Il vicesindaco Daniele Vimini mette l’accento sulla «riservatezza e disponibilità» del poeta: «Ambasciatore di Pesaro:  straordinario nel raccontare i luoghi della città e nel sostenere la passione dei giovani». Un autore «che continua a cercare nuove formule, momenti e modalità di conversazione e divulgazione di questa forma d’arte».    

RICONOSCIMENTO - «Per D’Elia – spiega il sindaco, nella motivazione del riconoscimento - la poesia è una ragione di vita. Concepisce i versi come un colloquio di ispirazione e mestiere: così mistero e ragione si fecondano a vicenda nelle sue opere, dall’ampia escursione tematica». Ancora: «Da ‘Non per chi va’ (1980) ai ‘Fiori del mare’ (2015) si è espresso attraverso i suoi libri, tra i quali otto stampati con Einaudi, in una ricerca visitata da illuminazioni e attenta alla coscienza personale e collettiva. La sua parola insorge contro le ingiustizie politiche, battendosi sulla scena nazionale. Così come canta la natura, attraverso forme rivissute ogni giorno in passeggiate fantasticanti. Natura e storia a volte si intonano, altre volte entrano in conflitto. Senza ferire la fede nell’avvenire». Sottolineatura: «La città di Pesaro, intesa come civitas, come società operosa (ad esempio in ‘Trovatori’) e come polis dell’animo, fontana di esperienze e di amicizie (come nei ‘Fiori del mare’), è coetanea alla sua immaginazione. Che spazia sondando gli orizzonti, visibili e invisibili. Così egli raccoglie idealmente il testimone della staffetta da Leopardi, da Baudelaire, da Pasolini. Col suo fresco fervore, la sua ricchezza di idee, la musica dei suoi versi».

IL POETA –  «Ringrazio la città, ricambiando la riconoscenza. E’ stata la mia università del cuore, del passo, del respiro, dello stupore. Con i luoghi, le strade, le persone, la lingua viva», commenta D’Elia, all’ingresso dell’auditorium. «Di recente ho letto che Lawrence Ferlinghetti (la leggenda della Beat Generation, ndr) è orgoglioso di essere il ‘poeta laureato’ di San Francisco. Io sono orgoglioso di essere il ‘poeta laureato’ di Pesaro». Che del resto, ricorda, è sempre nelle sue opere. Dagli atti d’amore di ‘Non per chi va’ alla sezione di poesie incastonate nel ‘Salone del cuore della città’, all’interno di ‘Fiori del mare’. Volume arrivato con Einaudi alla terza ristampa. Un maestro che rimarca «l’importanza di aprire la poesia ai giovani. Invitandoli, così, a conoscere meglio anche la loro città». E che, per il territorio, vede «una riscoperta» per la forma d’arte. Con «segnali positivi» dalle nuove generazioni, citando, tra gli altri, Loris Ferri e Stefano Sanchini: «Due giovani poeti che stimo». Poi gli interventi di Enrico Capodaglio, con letture dai brani dell’autore a cura di Lucia Ferrati. Gianni D'Elia vive a Pesaro, dove è nato nel 1953. Libero docente e traduttore, tiene corsi e seminari di letteratura italiana e francese. Traduce dal francese e collabora con le riviste ‘Rendiconti’ e ‘L’Indice’. Ha fondato e diretto la rivista ‘Lengua’ (1982-1994) e ha collaborato, come critico, con numerosi quotidiani e riviste. I suoi saggi sono usciti su ‘Il Manifesto’, ‘Poesia’, ‘Nuovi argomenti’, ‘L’Unità’. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie realizzando, tra l’altro, due volumi su Pasolini: ‘L'eresia di Pasolini’ e ‘Il petrolio delle stragi’.

Torna all'inizio