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Fondo unico per lo Spettacolo, Vimini: «Siamo sulla strada giusta, ma non possono rimanere esclusi i lavoratori a chiamata»

È di qualche giorno fa l’annuncio del ministro Franceschini, per garantire 20 milioni di euro a sostegno delle realtà delle arti performative che non hanno accesso al contributo ordinario del Fus, il Fondo unico per lo Spettacolo, cifra che lo Stato destina allo Spettacolo.

«Siamo sulla strada giusta – commenta il vice sindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini -, ma a questo punto dopo avere dato certezze ai soggetti FUS e un riferimento agli altri enti e istituzioni occorre concentrarsi sui lavoratori intermittenti e a chiamata che non possono rimanere esclusi. Confidiamo che la Regione Marche metta a punto lo strumento indispensabile del fondo di emergenza per i lavoratori dello spettacolo e della cultura. Su questo fronte c'è un'azione molto positiva avviata con il consorzio Marche Spettacolo, che il consigliere Andrea Biancani ha trasformato in un'ottima proposta organica che verrà discussa lunedì in Consiglio.

Ci sarà tempo fino al 25 maggio per presentare le domande e ottenere fino a 10 mila euro di contributo per compagnie e piccoli enti di produzione, festival e rassegne, circoli che ospitano regolarmente concerti e spettacoli dal vivo, penalizzati da questi mesi di stop forzato. «Serve ora che il governo col prossimo decreto economico, recuperando la svista del Cura Italia, comprenda anche i lavoratori intermittenti e a chiamata – conclude Vimini -; abbiamo bisogno che donne e uomini fondamentali a questo settore e al paese non siano considerati hobbysti o lavoratori di serie b. Solo così l'Italia potrà veramente rialzarsi contando sulla propria bellezza».

 
 

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