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Il calendario storico 2022. La pianta di Pesaro edita da Joan Blaeu

Mercoledì 15 dicembre nella sala del Consiglio Comunale si presenta il calendario storico 2022 che nasce da un’idea di Giovanna Patrignani ed è basato sulla nota pianta prospettica della città. Non casuale la scelta della sede dell’incontro visto che una preziosa copia in altorilievo della veduta si trova proprio in questo ambiente del palazzo del Comune

Mercoledì 15 dicembre alle 18 la Sala del Consiglio Comunale accoglie la presentazione del calendario storico 2022 La pianta di Pesaro edita da Joan Blaeu nel 1663 basato sulla nota pianta prospettica della nostra città, di cui una riproduzione si può ammirare proprio in questa sala del palazzo del Comune. Il calendario nasce da un’idea di Giovanna Patrignani che ha curato l’intero progetto ed è l’autrice della pubblicazione realizzata per l’occasione. L’originale iniziativa editoriale è promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale ed è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.

All’incontro interverranno: Marco Perugini Presidente del Consiglio Comunale, Marco Martelli Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, il rinomato storico Nando Cecini e Giovanna Patrignani, affermata studiosa che ha già pubblicato un centinaio di articoli, saggi e monografie sull’arte e sulla storia di Pesaro e non solo.

Come preannuncia il titolo, il calendario è desunto dalla pianta prospettica di Pesaro stampata alle pagine 166-167 del primo dei tre volumi del grande atlante dedicato alle città italiane Theatrum civitatum et admirandorum Italiae (teatro” della magnificenza delle città italiane) pubblicato ad Amsterdam nel 1663 dal celebre cartografo ed editore olandese Joan Blaeu (1596-1673), della famiglia che allora possedeva la più grande tipografia del mondo: l’Officina Blaviana. La veduta prospettica di Pesaro pubblicata dal Blaeu, intitolata Pisaurum Vulgo Pesaro, è un’incisione ad acquaforte e bulino (mm. 397 h x 503 b); raffigura la città, vista da nord-est, da una posizione elevata, appunto “a volo d’uccello”, che consente di evidenziare nel modo più completo il maggior numero possibile di luoghi ed edifici del nucleo urbano e di particolari paesaggistici dei dintorni. Ne esistono versioni in bianco e nero e pochissime a colori, acquarellate a mano d’epoca, più preziose e costose, come quella riprodotta in questo calendario storico 2022.

Per realizzare il calendario Giovanna Patrignani ha selezionato 12 edifici/luoghi di Pesaro tra i 125 riferimenti topografici della didascalia della pianta: piazza del Popolo, fontana di piazza del Popolo, Palazzo Ducale, Paggeria poi palazzo Baviera, chiesa di San Domenico, chiesa di Sant’Ubaldo, teatro Rossini, corso XI Settembre, fontana del Trebbio in piazza Lazzarini, Rocca Costanza, ponte vecchio sul fiume Foglia, Miralfiore. Mese per mese, di ognuno di questi si raccontano - in forma divulgativa ma rigorosa - storia e vicende; tre foto a colori documentano: il particolare della veduta del Blaeu, il corrispettivo particolare della copia in altorilievo della sala del Consiglio, la foto di come è oggi. L’apparato iconografico testimonia quindi le persistenze e i cambiamenti del tessuto urbano e architettonico della città attraverso i secoli. Grafica di calendario e opuscolo sono di Natascia Soccio, stampa Litocolor/Pesaro, foto di Franco Galluzzi e Cesare Patrignani.

Importante ricordare che una singolare copia della pianta del Blaeu è collocata nella sala del Consiglio Comunale; si tratta di una grande scultura (m. 2,99h x 3,95 b) in altorilievo, suddivisa in 12 formelle, poi accostate, realizzate in cemento bianco e terre colorate, firmata e datata nell’angolo inferiore destro: “LUIGI GALLI 1961”. L’autore (Cutigliano /PT 1915 - Pesaro 1999) era un bravo scultore di arte sacra che ha realizzato molte opere per cui ha ricevuto varie onorificenze e premi per meriti artistici.

Così Marco Perugini Presidente del Consiglio Comunale: è un progetto che abbiamo sposato con molta convinzione e che abbiamo voluto promuovere perché l’altorilievo del Galli – e dunque la pianta – sono un vero e proprio simbolo della sala del Consiglio che proprio in queste settimane sta avendo un restyling tecnologico per permettere a tutti di fruirne in modo sicuro. Ma è un’attività che vogliamo valorizzare anche perché la mappa è notissima e documenta luoghi iconici della città tuttora presenti. Ringrazio naturalmente la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro per il sostegno essenziale.’

La veduta Pisaurum Vulgo Pesaro
Nella veduta la città viene raffigurata racchiusa nel perimetro delle possenti mura roveresche fatte erigere dal duca Francesco Maria I della Rovere fra il 1528 e il 1547 nella caratteristica forma di un pentagono irregolare, fortificato dalla sforzesca Rocca Costanza. Le cinquecentesche mura roveresche non subirono modificazioni sostanziali fino al XX secolo, quando nel 1911, considerate di impedimento ad un dissennato sviluppo urbanistico, furono distrutte per volontà del sindaco Ugo Tombesi “il demolitore”. Nella pianta è ancora ben riconoscibile l’impianto urbanistico a scacchiera della Pisaurum romana e la struttura urbanistica quadrata della Pesaro medioevale, divisa in quattro quartieri. Si nota una perfetta corrispondenza del tracciato urbano con quello del centro storico dei nostri giorni, la cui conformazione è rimasta pressoché uguale. Rimangono ignoti sia il disegnatore della pianta di Pesaro, che l’incisore dell’acquaforte, che infatti in molte piante di città stampate dalla celebre officina Blaviana non vengono menzionati. L’ignoto cartografo della veduta di Pesaro dimostra però di conoscere perfettamente l’assetto urbanistico e paesaggistico della città, dati l’estremo rigore topografico e la dettagliata minuziosità con cui sono raffigurati gli edifici, i palazzi gentilizi, le chiese, gli isolati, i quartieri, le strade del nucleo urbano e gli immediati dintorni. Per questo è rimasta nei secoli la più accurata e realistica raffigurazione della Pesaro seicentesca, ma anche dei secoli precedenti e di quelli successivi, data la persistenza topografica della struttura urbanistica; visto che non si ebbero modifiche di rilievo per un secolare periodo di tempo, quindi continua ancora ad essere di impareggiabile valore documentario e storico e la più conosciuta e diffusa. Un esemplare originale della veduta di Pesaro del Blaeu, in bianco e nero, è conservata nella collezione cartografica della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro.  

 

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