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Il Comitato dei Sindaci dell’ATS1 chiama a raccolta il mondo del Sociale: nasce il patto istituzionale per un welfare di comunità

Co-programmazione e co-progettazione le risposte alle necessità emergenti del sociale.

La presidente Mengucci: «Integrazione come priorità per rileggere i nuovi bisogni, ripensare a servizi innovativi e rivedere le modalità degli esistenti»

Il Comitato dei Sindaci dei sette Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1 si è riunito ieri coinvolgendo i soggetti istituzionali della sanità (presenti il direttore di Distretto e il direttore delle Cure tutelari e il referente della Neuropsichiatria Infantile), i responsabili di CGIL e CISL e i referenti del Dipartimento di economia, società e politica dell’Università di Urbino. All’ordine del giorno la riflessione sulla programmazione e progettazione di un welfare locale alla luce di una pandemia che ha segnato profondamente la comunità e l’operare del pubblico e l’importanza della continuità dei servizi sociali, socio assistenziali e socio sanitari nella situazione di emergenza.

La ripartenza della programmazione sociale, attraverso i nuovi piani di zona, dà una ulteriore spinta alla concertazione sul welfare locale, per la quale l’adozione di strumenti di «co-programmazione», «coprogettazione» e «partenariato» diventa espressione di un diverso rapporto tra il pubblico ed il privato sociale: un rapporto di alleanza nella ricezione ed interpretazione dei bisogni ma soprattutto nella definizione condivisa e sempre più capillare delle risposte.

«Insieme abbiamo condiviso - sottolinea Sara Mengucci, presidente del Comitato dei Sindaci e assessore alla Solidarietà di Pesaro - la priorità di una forte integrazione fra tutti i soggetti istituzionali, con particolare attenzione a quelli socio-sanitari, al mondo della scuola e del lavoro. In breve tempo incontreremo i referenti territoriali del terzo settore per coinvolgerli direttamente in un percorso partecipato di co-programmazione e di co-progettazione». «Abbiamo bisogno di rileggere-- ha concluso - sia i nuovi bisogni emersi in questo ultimo anno, sia di ripensare a servizi innovativi o rivedere le modalità di quelli già esistenti: un lavoro da svolgere insieme affinché le risorse aggiuntive, che dovrebbero arrivare, siano supportate da apposita programmazione/progettazione».

L’ATS 1, in collaborazione con l’Università di Urbino, programmerà nei prossimi 2 mesi una serie di incontri di co-programmazione, per un’analisi della situazione di partenza e per elaborare eventuali strategie di intervento, da queste nasceranno i tavoli di co-progettazione partecipata.

Le prime aree di emergenza individuate sono state: le vecchie e nuove povertà (lavorativa, economica, abitativa); la centralità delle politiche domiciliari dai minori agli anziani non autosufficienti; il mondo degli adolescenti e dei giovani tra ritiro sociale e aggregazione trasgressiva; l’accompagnamento delle persone disabili in tutte le fasi della vita. 

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