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Il Consiglio dice sì al suo nuovo Regolamento e approva la variante al Prg sull’immobile della Provincia

Discussione su largo Tre Martiri rinviata alla prossima seduta

INTERROGAZIONI
Il Consiglio comunale si è aperto con l’interrogazione proposta da Malandrino su “Casa Vuelle”. L’assessore al Fare Riccardo Pozzi ha ripercorso la cronologia degli eventi legati al progetto a partire dai primi mesi del 2022, «Quando l’Amministrazione acquista l’impianto sportivo con 7milioni di euro finanziati con il credito del mutuo sportivo; nello stesso periodo in cui registra il cambio di gestione della piscina tra la Pentathlon e la nuova società ‘Casa Vuelle’, il Comune si impegna a recuperare ulteriori risorse per 2mln di euro da destinare all’impianto». Poche settimane dopo, «il Comune partecipa ai primi bandi del Pnrr sport (ottenendo il finanziamento per tutti e 3 i progetti presentati) presentando l’elaborato per ‘Casa Vuelle’ composto da una scheda progettuale con tre interventi: il completamento dell’impianto con un’area per la preparazione atletica, uffici e poliambulatori; l’individuazione di una struttura leggera antistante l’impianto; la riqualificazione – con una copertura leggera - della pista di pattinaggio di via Toscanini (consentendone l’uso anche per la pallacanestro)». Una visione apprezzata dalla Federazione Italiana Pallacanestro «che scelse il progetto di Pesaro per partecipare al bando da 4 milioni, anche per farne un punto federale; una bella conquista per Pesaro da sempre legata al basket e ‘ripagata’ dalla Fip che ha deciso di puntare sulla nostra città». Dopo l’ottenimento del finanziamento, «Sono stati fatti diversi incontri con la FIP in cui è emerso che la necessità della Federazione e di ‘Casa Vuelle’ era di realizzare non una copertura leggera ma una nuova palestra omologata Coni. Il Comune ha preso atto della diversa destinazione rispetto alla scheda progettuale e ha chiesto il parere al ministero che ha risposto acconsentendo di procedere e di investire 4 mln sul nuovo edificio». Pozzi ha aggiunto che, «Dai 2 mln su cui era impegnato Pesaro ne sono arrivati 4». Sugli spazi ambulatoriali, ha sottolineato: «È utopistico pensare che l’Amministrazione individui ulteriori 2 milioni, in tempi stretti, per completare la piscina; esistono comunque diverse possibilità per farlo, nei prossimi mesi» ha concluso Pozzi.

Il tema della “Viabilità in via Viterbo” è stato il secondo discusso dal Consiglio tramite l’interrogazione a firma di E. Gambini. L’assessore all’Operatività Enzo Belloni, ha commento il tema, «già affrontato, continueremo a farlo» prima di spiegare che, «Via Viterbo insieme a Via Becci, è una strada di collegamento della zona con strada di Borgheria e la zona di Via Mercadante, Togliatti e Federici, entrambe ad elevata densità abitativa di Villa San Martino». Su via Viterbo transita la linea di autobus 30 (verso il centro) e 130 (direzione Cattabrighe). «Dopo aver transitato su via Viterbo gli autobus servono la zona di Via Mercadante /Togliatti/ Federici. L’alternativa a via Viterbo è via Boito, «Tuttavia invertire i sensi di marcia, comporterebbe la soppressione delle fermate di via Mercadante e Federici, lasciando la zona scoperta dal servizio di trasporto pubblico, comportando un grave disagio soprattutto per le persone con disabilità». In corso interlocuzioni con Adriabus, «per verificare la fattibilità di svolgere il servizio pubblico su via Viterbo con un mezzo di dimensioni ridotte, magari ‘elettrico’ (crea meno disagio e disturbo ai residenti), a partire dalla linea 30 verso il centro città». Belloni ha ricordato che su via Viterbo, «c’è un limite di velocità di 30Km/h; sul lato destro della via, quello del senso di marcia, è presente una banchina libera dalla sosta che consente il transito dei pedoni, realizzarci un marciapiede non sembra una soluzione percorribile considerata la presenza dei numerosi accessi carrabili a raso».

PROPOSTE DI DELIBERAZIONE
La prima delibera discussa dall’emiciclo è stata quella portata da Marco Perugini per l’“Approvazione del Nuovo Regolamento del Consiglio comunale” votato all’unanimità, con il sì di 27 consiglieri. «Abbiamo provato a mettere mano all’attuale Regolamento per conseguire gli obiettivi prefissati: snellire, rendere più comprensibile il testo ed eliminarne le ridondanze. Vista la complessità abbiamo deciso di redigere un nuovo documento; ne è nato un ottimo testo, frutto di un lavoro d squadra che ha riposto all’esigenza del Consiglio di non togliere strumenti e prerogative all’assise ma di aggiungerne», semplificando il Regolamento «composto da 86 articoli, 42 in meno di quello odierno, che riformulano in modo più consono i principi tutelati aggiungendo strumenti molto interessanti per gli attuali e i prossimi consigli comunali». L’augurio di Perugini, è che possa il nuovo Regolamento possa avere una durata di altri 20 anni, e che sia l’occasione per avere un’assise sempre più aperta, funzionale e trasparente». Tra le modifiche apportate, quelle sulle Commissioni, «il loro numero massimo non supererà quello dei componenti della giunta; consentirà alle stesse di lavorare in modo più funzionale». Dei componenti viene indicato che, «i consiglieri dimissionari restano in carico come commissari fino a diversa decisione dei capigruppo»; il nuovo testo chiarisce anche il carattere ‘pubblico’ delle commissioni. Sulle interrogazioni e interpellanze, «Strumenti molto usati e utili; il testo ne chiarisce, tramite l’art. 28 comma 1, la distinzione». Con l’articolo 30, viene poi inserita la possibilità di presentare 48 ore prime dell’inizio della seduta, un’interrogazione e un’interpellanza a risposta immediata. Introdotta, per le mozioni e per gli ordini del giorno, la possibilità di presentarne “A carattere risolutivo”. L’art. 76 inserisce anche le condizioni per lo svolgimento in modalità telematica dei consigli e delle commissioni.
Andreolli
: «Arriviamo a fine legislatura, dopo fatti tragici dovuti anche a pandemia, ci arriviamo bene e con consenso unanime; le regole del gioco si cambiamo insieme e portano a un buon regolamento dovuto anche al fatto che in questi anni legislatore ha attribuito più responsabilità a organo di giunta rispetto al consiglio. Perdendo buona parte aspetto deliberativo conservando invece aspetto di indirizzo che viene oggi rafforzato attraverso la risoluzione, sì che favorisce convergenza finale su un atto di indirizzo. Rafforzato inoltre il diritto di proposta e di indagine ispettiva fatto con le interrogazioni e le interpellanze.».
Mattioli: «È stato fatto un lavoro coscienzioso per cui ringrazio il presidente della commissione VI, Michele Gambini, per aver ascoltato, e il presidente del consiglio comunale Perugini, per aver colto i suggerimenti. È un ottimo Regolamento che lasciamo in eredità al prossimo consiglio».
Sperindei: «Da migliorare c’è ancora qualcosa, lo si farà nella prossima legislatura».
Vanzolini: «Grazie agli uffici del Comune per il lavoro di pazienza fatto nel raccogliere le istanze e arrivare a documento in maniera organica e inclusiva delle proposte di tutti».
A. Marchionni: «Non posso che unirmi alla costatazione sull’ottimo lavoro volto, soprattutto cercare di cogliere tutte le proposte e vagliarle. È stato istruttivo farlo per verificare articoli non così sovente applicati e le sfaccettature dell’operatività del Consiglio comunale».

L’assessora alla Rapidità Mila Della Dora, ha poi illustrato la delibera per le “Controdeduzioni alle osservazioni e adozione definitiva di variante sostanziale al Prg vigente relativa ad area di proprietà della Provincia di Pesaro e Urbino” approvata dal Consiglio comunale con 17 favorevoli, 1 contrario, 9 astenuti.
Ponendo una questione pregiudiziale (respinta da 17 consiglieri; 9 gli astenuti, 1 favorevole), la consigliera Sperindei, ha chiesto di sospendere (rinviandola) la discussione della delibera: «Vanno chiarite le destinazioni che potrà fare il futuro proprietario; con le contraddizioni presenti nel testo, avrà gioco facile per fare una riqualificazione come gli apre». Sulla sala convegni, «La delibera non specifica chi è il proprietario della sala, è un’affermazione semplicistica. Chiedo una nuova delibera che chiarisca le contraddizioni con il Prg e che risponda alle preoccupazioni del dottor Scavolini sulla questione di eco-sostenibilità sollevata».
L’assessora Della Dora
, nell’illustrare l’atto, ha precisato: «Questo è il secondo passaggio in consiglio in cui discutiamo le due osservazioni pervenute, che sono state contro-dedotte. L’oggetto della delibera immobile è inerente all’immobile più recente del complesso di viale Gramsci, si propone la modifica della destinazione d’uso esclusiva per flessibilizzarle in residenze, servizi e terziario; ad esclusione della sala Pierangeli per cui viene mantenuta la destinazione pubblica a sala convegni. In Conferenza di servizi la Sovrintendenza si è espressa vincolando il bene a una soluzione di ristrutturazione senza demolizione». L’assessora ha poi spiegato le osservazioni presentate e contro-dedotte: «La 1, 2 e 5 non sono state ritenuti pertinenti perché era già previso quanto richiesto; la 3 non è stata accolta perché la revisione dell’esclusione non sarebbe in linea con lo strumento generale vigente; la 4 non è stata accolta perché la variante già prevede destinazione pubblica per il piano terra».
Sperindei: «Non si comprende come si possa riportare nell’atto la contraddizione prevista inizialmente della riqualificazione tramite abbattimento e ricostruzione e la successiva e diversa indicazione data dalla Sovrintendenza».
Redaelli: «Abbiamo tentato un dialogo con la Provincia; e provato a chiedere chiarezza sull’iter con una mozione. Abbiamo chiesto che la futura sede dell’ente possa essere in centro e senza consumo di suolo. Sono arrivate diverse osservazioni, sono state rigettate anche se qualcosa da assorbire c’era. Sono caduti nel vuoto anche gli appelli di architetti e storici dell’arte che hanno acceso i riflettori su un luogo di valore architettonico-culturale, che va tutelato». «C’è stato un muro di gomma tu tutti gli input che i consiglieri e la città hanno provato a dare. Sarà un salto nel vuoto. Ad oggi prenderemo una decisione senza sapere quale sarà la futura sede della Provincia e il futuro dell’immobile e guardando a un esempio che è un campanello d’allarme: l’ex Bramante, un immobile in stato di abbandono».
Castellani: «La delibera è stata vista 2 volte. Il vincolo della modalità di riqualificazione è stato dato da un organo superiore al nostro, che dobbiamo rispettare».
M. Gambini: «Comprendo le preoccupazioni di Redaelli, legate alla possibilità di avere un oggetto che diventa un vuoto urbano. È un nodo che però il Consiglio comunale, agendo urbanisticamente, non può sciogliere. All’assise viene chiesta una flessibilizzazione che cerca di evitare il rischio». E ancora, «La provincia è disponibile all’interlocuzione».
Andreolli: «Delibera anomala: si richiede una variante senza avere idea su dove andrà la Provincia. Abbiamo chiesto di avere due certezze nell’interesse città: che la Provincia rimanga in una zona centrale di Pesaro e senza occupare nuovo suolo. L’ente non ha risposto e le rassicurazioni del presidente, ruolo pro tempore, non sono sufficienti». «Speriamo che prima dell’iter finale ci siano indicazioni positive, altrimenti il voto sarà negativo».
Mattioli: «Accogliamo la richiesta di un ente del territorio, in difficoltà a mantenere la gestione della sua sede; il Comune non vende via Gramsci, dà la possibilità alla Provincia di migliorare uno stabile o di liquidarlo, ed è strumentale oggi mettere dei paletti che non sono nostri, ma che spettano alla proprietà».

La parte dedicata alle delibere è proseguita con la discussione dell’“Adozione definitiva di variante sostanziale al Prg relativamente all’intervento urbanistico unitario “Largo Tre Martiri” ai fini della suddivisione dello stesso in quattro sub-comparti autonomi di attuazione e nella flessibilizzazione delle destinazioni d’uso”. A presentarla l’assessora Della Dora che ha detto, «riproponiamo la delibera già votata a dicembre 2023». E ancora: «La variante è finalizzata alla riqualificazione di una zona strategica della città e riguarda la suddivisione del comparto unitario previsto dal PRG vigente (PA 0.307) in quattro comparti distinti e autonomi, prevedendo al contempo una riduzione delle quantità edificabili complessive, nonché un miglioramento dell’esposizione al rischio idraulico degli edifici». Della Dora precisa che la delibera prevede, una riduzione del consumo di suolo, «la variante riduce di 600 mq la capacità edificatoria, rispetto a quanto previsto dal PRG approvato nel 2003, per l’intero intervento»; il documento comporta anche una diminuzione del rischio idraulico degli edifici, «le previsioni di variante sono state supportate da uno studio di mitigazione, approvato dall’autorità competente, che ne assicura una valutazione ambientale e di messa in sicurezza dal punto di vista idraulico dei corpi edilizi previsti» e una riqualificazione ambientale e urbanistica, «che è il vfalore aggiunto di questa variante, e che è destinato in particolare all'area ‘ex Suzuki’, una delle porte principali di Pesaro». L’assessora ha precisato che, «La variante adottata non modifica il sistema infrastrutturale della viabilità che è quello previsto dal Prg, da oltre 20 anni (dicembre 2003)» prima di «Fare memoria delle lamentele del quartiere su un’area in stato di degrado» e di sottolineare che «si stanno dando informazioni sbagliate nel momento in cui si racconta una variante urbanistica che intacca la viabilità; si sta andando fuori tema».
Il consigliere Redaelli, ha chiesto un primo rinvio della discussione (respinto con 14 voti; 12 i favorevoli), «Perché sono emersi dubbi e criticità. È stato già calendarizzato un incontro pubblico con il Quartiere per mercoledì sera; riteniamo opportuno che la discussione segua tale data».
Dallasta
: «Apprezziamo che Amministrazione provi a valorizzare l’area, quella ‘ex Suzuki’ è uno degli ecomostri della città, ed era indispensabile sbloccare una situazione ferma al Prg del 2000. Ma non si può pretendere di condividere una soluzione che ha una previsione urbanistica ‘da pazzi’. Le volumetrie concesse erano già esorbitanti, con la delibera vengono limate ma rimangono comunque elevatissime». Sulla viabilità, «Ok, la variante non la modifica ma non possiamo accettare la costruzione di un edificio di 5 piani», né «di farne uno nell’ex Suzuki, a pochi metri dal Foglia, sproporzionato per le dimensioni, e che cozza con un’area caratterizzata dalla vicina rocca». Contestata anche la previsione di «10/15 appartamenti che sfoceranno sulla statale».
Malandrino
: «Abbiamo pregato l’Amministrazione di fugare le perplessità. Il Prg vigente non tiene conto dell’esigenze di una città che è cambiata e di una richiesta di nuovi edifici diversa da quella che poteva esserci 20 anni fa. Si va avanti con varianti su varianti che, a mio avviso, portano a concepire la città a macchia di leopardo».
Andreolli
: «La delibera è stata già votata ma questo non è un alibi per dire sia corretta. I tre passaggi in Consiglio comunale sono previsti proprio perché durante l’iter si creano situazioni che fanno emergere criticità, per porre correttivi e fare altre valutazioni utili a giungere all’obiettivo condiviso. Che in questo caso è riqualificare un’area che ne ha una necessità oggettiva». Sulla viabilità, «Il portare a compimento la delibera comporterà un cambiamento della circolazione. La soluzione più equilibrata va trovata prima dell’adozione definitiva dell’atto. Chiediamo che entro il terzo passaggio si trovi un compromesso adeguato».
T. Nobili
: «La delibera sblocca una situazione di stallo, in particolare collegata all’‘ex Suzuki’, un ecomostro alle porte della città. Il comparto unico del Prg costringeva i proprietari a un accordo difficilmente raggiungibile». Sulla partecipazione del Quartiere, «L’accordo, il supporto e la verifica dell’intervento sarà condiviso, il fatto è già inserito tra le prescrizioni tecniche». Il documento, «Diminuisce la cubatura edificabile, e la distribuisce in modo più omogeneo. Importante anche la mitigazione del rischio idrogeologico della zona».
Castellani: «Lo snodo in oggetto è già pericoloso»; sull’ecomostro, «è la copertina della città; serviva una soluzione. È stato difficile giungere a questo risultato».
Bellucci
: «L’11 dicembre è stata votata, in 5 minuti, una delibera con 18 voti favorevoli e 2 astenuti; non sono stati fatti, né proposti degli interventi. Chi era fuori dall’aula non era interessato a tutto questo allarmismo». E ancora, «Siamo al secondo passaggio in Consiglio, non ci sono state osservazioni, sono giunte preoccupazione non ufficializzate dal Quartiere, seguite a una riunione svolta senza professionisti e tecnici». Sul rinvio della discussione Bellucci ha chiarito «posticipare non significa illudere che la delibera sarà modificata nella prossima discussione. Io dico di non rinviare, per adottare un comportamento lineare e coerente». «Il tema oggetto del documento è stato illustrato in maniera completa confrontando gli elementi del Prg esistente con quelli previsti dalla variante, che migliora diversi aspetti», ha concluso.
Redaelli
: «La nostra scelta politica è chiara e trasparente: parte dei consiglieri è uscita dall’aula, parte si è astenuta, perché avevamo dei dubbi. In Commissione abbiamo chiesto uno stop». Viabilità dell’area, «La questione riguarda soprattutto via Agostini, dove finirà la maggior parte del flusso, creando traffico sull’intero asse e trasformandolo in un’arteria di uscita e ingresso del Quartiere e di Baia Flaminia». Sulla partecipazione, «Il secondo passaggio intercetta le osservazioni e le inserisce in delibera, è sostanziale», «Si è calpestato il decentramento, non si dà al Quartiere l’opportunità di esprimersi».
Il Consiglio ha poi valutato la richiesta di sospensiva della discussione dell’atto (sarà ripresa nel prossimo Consiglio utile) sottoscritta da 12 consiglieri (M. Gambini, Iacopini, T. Nobili, Petretti, Leonardi, Vanzolini, Lugli, Sperindei, Andreolli, Redaelli, Malandrino, Dallasta,) che ha ottenuto 16 sì (7 i contrari; 4 gli astenuti).
M. Gambini
: «Può capitare che emergano delle necessità di chiarimento che possono essere soddisfatte. L’obiettivo è condiviso, ci sono dei vincoli forti, abbiamo un Prg che ha fatto previsioni sovradimensionate». E ancora, «Non ho dubbi particolari sulla variante, ma credo sia giusto sospendere il Consiglio comunale e rimettere all’ordine del giorno la delibera». Questo perché «Abbiamo compreso che ci sono dubbi, sappiamo che i margini di modifica sono stretti; prendiamo atto che non si è fatta un’assemblea di Quartiere prima del secondo passaggio; esercitiamo un rispetto formale posticipando la discussione. Sgonfiamo la portata politica della sospensiva: il Consiglio comunale decide una prerogativa, mi pare sia una scelta ‘sana’».

A concludere le delibere, è stata quella per l’“Approvazione dell’individuazione, nell’ambito delle zone di recupero, dei perimetri denominati p.d.r. 0.510-0.512-0.515-0.517, all’interno dei quali il rilascio del permesso di costruire è subordinato alla formazione di piani di recupero”, illustrata dall’assessora Della Dora che ha detto: «approviamo le perimetrazioni delle zone di recupero in cui il permesso di costruire è subordinato». Sono 4 le perimetrazioni proposte: in via Giordano Bruno e in via dell’Ombra; in via Belvedere; in viale Napoli; in viale Fiume.
La delibera è passata con 18 voti favorevoli (8 i consiglieri che si sono astenuti).

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Si è poi discusso l’ordine del giorno «per svolgere una verifica strutturale piscina Facchini di via Togliatti» con carattere d’urgenza a firma di E. Gambini (respinto con 13 contrari). «Qualche settimana fa – ha detto Gambini -, dopo la battitura dei pali, alcuni avventori della piscina sono usciti dall’acqua preoccupati. Ritengo che un controllo vada fatto su un immobile che da pochi mesi è diventato di proprietà del Comune; Sarebbe bene venisse dato un incarico per controllare la piscina considerati i costi di acquisizione e i costi dei lavori».
L’assessore al Fare Riccardo Pozzi
: «La piscina non ha avuto alcun danneggiamento dalle lavorazioni in corso che sottolineo sono eseguite tramite un macchinario omologato, adatto al tipo di intervento e solitamente usato nei centri storici per situazioni ben più articolate». «La strumentazione non ha danneggiato nulla e non sono emerse problematiche per cui sia necessaria un’ulteriore ispezione tecnica; fra l’altro non sono arrivate segnalazioni di danni, né ci sono motivi per essercene».

Passa con il sì di 15 consiglieri (1 contrari, 6 astenuti) la mozione di indirizzo del consigliere Pagnoni Di Dario sul “Mancato rispetto dei limiti di velocità a Villa Fastiggi”, che ha detto: «Il tutor ha deviato il traffico sulla strada cittadina, in particolare su via Costa di Fagnano dove ci sono intersezioni pericolose anche per l’intensificarsi del traffico. Chiediamo, anche in via sperimentale, di prevedere un sistema di tutor che possa dissuadere dal non rispettare i limiti di velocità nella zona».
A. Marchionni: «Perplesso che ci siano così tanti automobilisti che scelgano la strada ‘vecchia’ alla Montelabattese e che i sistemi di controllo saranno efficaci per distogliere i veicoli dalla strada del borgo e, allo stesso tempo, non penalizzino invece i residenti».
Lugli: «Al mancato rispetto dei limiti di velocità aggiungo il problema del parcheggio selvaggio. Solitamente sono contrario alle misure repressive ma in questo caso si deve pensare o a un tutor o alla presenza di uno o più vigili urbani, anche per la gestione corretta dei parcheggi».
Pagnoni Di Dario ha aggiunto: «Ricordo che sulla via principale il limite è già dei 30Km/h; per questo chiediamo l’uso di tutor o di strumenti similari. La pericolosità è reale, vanno prese le dovute soluzioni».
Sperindei: «Sarebbe utile avere qualche dato a supporto del documento per valutare la pericolosità indicata».
Andreolli: «Valutazione in Commissione sicurezza e nel Quartiere per arrivare a una decisione condivisa».

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