Contenuto principale

Il sindaco Biancani visita il cantiere di Palazzo Almerici, sede di Biblioteca e Musei Oliveriani

«I lavori sono una grande opportunità per difendere e valorizzare un patrimonio enorme, tra i più importanti della città e della regione, e renderlo fruibile il più possibile».

Procedono le operazioni dell’intervento Pnrr da 5milioni, che prevedono anche lo spostamento dei volumi antichi e moderni in due magazzini e l’apertura della sede temporanea dell’Ente Oliveri in piazza del Popolo

Il sindaco Andrea Biancani “scortato” da Fabrizio Battistelli e da Brunella Paolini, presidente e direttrice dell’Ente Olivieri, ha fatto un sopralluogo nelle sale e nelle corti della Biblioteca e Musei Oliveriani, per verificare l’andamento del cantiere di Palazzo Almerici. «I lavori – sottolinea - rappresentano una grande opportunità per recuperare e valorizzare uno dei patrimoni più importanti di Pesaro. Le operazioni procedono con ritmo e con le scrupolose attenzioni che richiede un cantiere imponente, in pieno centro storico e che comporta lo spostamento di volumi di enorme valore. Stiamo facendo il possibile per garantire il rispetto dei tempi del Pnrr (marzo 2026, ndr) e la fruizione dei libri durante gli interventi». Interventi che, come successo anche per il San Domenico, hanno riportato alla luce dei ritrovamenti «già minuziosamente analizzati, monitorati, e preservati dalla Soprintendenza e dagli archeologi incaricati dall’Amministrazione» precisa Biancani.

Palazzo Almerici è oggetto di una rigenerazione dal valore di quasi 5milioni di euro di risorse Pnrr intercettate dal Comune. Si tratta di un cantiere vivo (perché convive con l’apertura al pubblico della Biblioteca e del Museo Oliveriano), complesso (per la zona in cui è collocato e per la metratura e storicità del Palazzo) e delicato (per l’inestimabile valore del patrimonio contenuto nel complesso: opere a stampa, manoscritti, pergamene, carte geografiche, mappe, disegni e incisioni, fotografie, opere moderne e contemporanee, archivio storico del Comune e altri).

Un cantiere che, anche stamattina, ha previsto lo spostamento di altri volumi dal primo piano dell’Almerici al deposito specializzato di Monsano (AN) dove è già stata sistemata la parte “moderna” della biblioteca (che era al secondo piano): migliaia di pubblicazioni da fine ’800 alle contemporanee. C’è poi la “partita” dell’archivio storico, composto da volumi antichi, manoscritti e dalla parte archivistica. «Sarà collocata nel deposito di proprietà comunale in via dei Cacciatori – spiegano il sindaco Biancani, il vicesindaco assessore alla Cultura Daniele Vimini e l’assessore alle Nuove Opere Riccardo Pozzi -. Una sede che garantirà all’Ente di svolgere più facilmente la quotidiana attività di consultazione e catalogazione e scansione del materiale dopo i lavori di messa in sicurezza e adeguamento dello stabile (160mila euro, la delibera passerà al voto del Consiglio comunale) che svolgeremo. I lavori si terranno a settembre; i trasferimenti a ottobre e riguarderanno anche parte dei volumi di Monsano, «che una volta tornati a Pesaro, sarà più facile e veloce sfogliare» aggiungono. Anche ora è possibile farlo, facendo richiesta all’Ente che poi attiva la spedizione del volume. La modalità di consultazione sarà la stessa anche quando l’Ente Olivieri si trasferirà con la presidenza, la direzione, gli uffici amministrativi e con una piccola sala di consultazione, nella sede temporanea al piano terra di piazza del Popolo (ex Bnl) «per permettere il proseguo dei lavori a Palazzo Almerici e soprattutto per garantire la continuità delle attività della Biblioteca che non è opportuno sospendere in quanto sono numerosi gli storici che hanno continuo bisogno di studiare il patrimonio dell’Oliveriana» sottolinea il sindaco Biancani.

L’intervento di rigenerazione di Palazzo Almerici prevede il recupero dell’immobile nobiliare destinato a musei e biblioteca, perseguendo la finalità di conservare e migliorare la fruizione del bene e realizzare le condizioni appropriate per la salvaguardia, la protezione e la conservazione dei beni culturali e delle opere d’arte raccolti.

Torna all'inizio