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Istituto Zooprofilattico “Togo Rosati” alla Torraccia, Conti e Gambini: «La realizzazione non è messa in discussione: il centro è sicuro»

Alla commissione ambiente anche il direttore generale del centro sperimentale Umbria e Marche Caputo

 

 

La realizzazione del progetto per il trasferimento dell’Istituto Zooprofilattico “Togo Rosati” alla Torraccia non è messa in discussione: «il centro è sicuro». A ribadirlo sono l’assessore alla Sostenibilità Maria Rosa Conti e il consigliere comunale Michele Gambini, al termine della commissione ambiente che si è tenuta nel pomeriggio. «I cittadini non devono essere preoccupati: nessuno correrà rischi».  

«Il direttore Caputo ha chiarito nel modo più esplicito possibile la funzione della struttura che si vuole realizzare alla Torraccia: non c’è nessuna sperimentazione prevista, si tratta di ospitare ed eventualmente trattare animali di piccola taglia sospetti di patologie da contenere. Il livello di sicurezza BSL3 serve a svolgere questo servizio in totale sicurezza. Servizio che è previsto da una direttiva comunitaria e da una legge dello stato. Ha chiarito in modo netto che questa struttura non potrebbe essere utilizzata per fare sperimentazioni neanche volendolo, perché sarebbero necessarie caratteristiche progettuali diverse e iter autorizzativi completamente differenti. A ribadire una volontà di assoluta trasparenza il Direttore si è anche impegnato a presentare il progetto al Comune e, attraverso questo, alla comunità locale», ha spiegato Gambini.

Da quello che è emerso dalla commissione sono notevolmente ridimensionate anche le preoccupazioni circa impatti non sanitari della struttura come possibili cattivi odori: il trattamento con filtri dell’aria in uscita garantirà la sterilità della stessa e l’assenza di odori. «Come ha ricordato il direttore, l’Istituto Zooprofilattico “Togo Rosati” è una istituzione di eccellenza che offre la massima garanzia. Ringraziamo il dottor Vincenzo Caputo per la sua disponibilità e per la chiarezza con cui ha risposto alle domande», hanno concluso Conti e Gambini. 

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