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La città celebra la IX Giornata europea della Fondazioni: inaugurata alla San Giovanni l’opera street art dedicata all’Afghanistan

La presentazione di “Non sono un murales-Segni di comunità” stamattina, in contemporanea ad altre 120 città italiane. L’iniziativa è promossa dal Comune di Pesaro, Fondazione Wanda Di Ferdinando e Fondazione Cassa di Risparmio Pesaro in sinergia con Ittico ArtLab

La città torna a colorare i suoi edifici, questa volta per celebrare «il ruolo attivo di cura che le fondazioni esercitano per il territorio» con l’opera street art “Non sono un murales – Segni di comunità” inaugurata stamattina nella parete della biblioteca San Giovanni che si affaccia sui giardini. L’iniziativa è promossa dal Comune di Pesaro, Fondazione Wanda Di Ferdinando e Fondazione Cassa di Risparmio Pesaro in sinergia con Ittico ArtLab: una partnership volta a sottolineare il valore delle fondazioni per e nel territorio.

«È un segno suggestivo – sottolinea Marco Perugini, presidente del Consiglio comunale - che ben rappresenta il lavoro costante, basato sulla sussidiarietà, che come ente portiamo avanti con costanza e impegno». «Un elemento identificativo del nostro comune - inteso come istituzione e come territorio - che accoglie una rete di scambi, interconnessioni e collaborazioni costanti, indispensabile nell'affrontare tematiche sensibili come quella del sostegno alla persona e della tutela del patrimonio culturale e umano» ha concluso Perugini prima di rivolgere un ringraziamento alle Fondazioni, a Ittico, al vicesindaco Daniele Vimini «che ha creduto da subito nel progetto» e a Massimiliano Santini, coordinatore Eventi del Comune, il cui coinvolgimento «è stato utile a garantire la coerenza di quest'opera all'iniziativa “Sotto…passaggi di arte urbana” che sta colorando i muri di Pesaro».

L’appuntamento si è svolto in contemporanea ad altre 120 città italiane, e ha previsto la presentazione dell’opera d’arte ideata dallo street artist pistoiese LDB per celebrare il ruolo attivo di cura che le fondazioni esercitano: uno stencil raffigurante un genitore mentre allaccia le scarpe al figlio che, con lo zaino sulle spalle, guarda verso lo spettatore e il futuro.

Interpretato creativamente e realizzato da Ittico ArtLab, il murale è stato personalizzato con uno sfondo blu oltremare che richiama intenzionalmente i lapislazzuli dell'Afghanistan e contiene una precisa dedica. «L’intenzione è stata quella di rivolgere un pensiero alla popolazione afghana – dice Federica Maria Panicali, presidente Fondazione Wanda Di Ferdinando - Nell’interconnessione delle sfide globali non possiamo pensare di poter restare indifferenti a ciò che sta accadendo. Che anche il loro futuro possa riappropriarsi della speranza».

«Tramite un’immagine evocativa di immediata lettura e interpretazione - sostiene Marco Martelli, presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro -, vogliamo sottolineare il ruolo delle fondazioni nel territorio di riferimento, particolarmente incisivo verso i soggetti più fragili e le giovani generazioni. L'intento è dare loro un'ulteriore speranza per il futuro. Insieme alla Fondazione Wanda di Ferdinando e grazie alla preziosa collaborazione del Comune di Pesaro e Ittico ArtLab, abbiamo voluto lasciare una traccia - anche su formato digitale - che rimandi alla nostra vocazione e rimanga nel tempo in un luogo di ampia fruibilità e di pubblico accesso».

Il cortile della Biblioteca San Giovanni di Pesaro, cuore della vita culturale cittadina è stato lo spazio selezionato per la realizzazione del murale. «Da anni ci occupiamo di dare sostegno al diritto all’istruzione – sottolinea Panicali -, sappiamo quanto sia importante per il futuro garantire delle possibilità alle giovani generazioni. Con quest’opera vogliamo rinnovare la promessa della nostra dedizione».

A spiegare l’opera è stata Giulia Murgia, di Ittico ArtLab: «È stato un grande onore realizzare questo intervento. Abbiamo deciso di personalizzare l’opera di LDB declinandola sul tema Afghanistan per il particolare momento storico-politico che sta vivendo e per rendere onore a un Paese che ha dato un enorme contributo all’arte».

Il murale – ideato e realizzato da Luana Colocci e Patrizia Magnani di Ittico ArtLab – è stato pensato come un quadro appeso in un museo, in cui figurano libri da cui partono volute, che si trasformano in rondini. Tratti intervallati a caratteri della lingua araba «per creare un’alternanza di elementi della cultura occidentale e araba. Un messaggio di pace che acquisisce ancor più valore perché riportato nella parete della biblioteca San Giovanni, l’edificio simbolo della cultura della città» conclude Murgia.

Un QRCode consente di visualizzare la mappa digitale presente al link e tutte le 120 opere d’Italia: https://www.acri.it/non-sono-un-murales/  

 

 

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