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La mostra di Andrea Salvatori

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Sabato 4 giugno alle 18.30, inagura la nuova mostra promossa dalla galleria Picca Arte Contemporanea

Inagura la nuova mostra promossa dalla galleria Picca Arte Contemporanea (via Diaz 18) dal titolo “Passeggiavo a un'ora tarda in quel viale alberato, quando mi cadde davanti ai piedi una castagna. Il rumore che fece spaccandosi, l'eco che tale rumore suscitò in me, e un trasalimento sproporzionato rispetto a quell'incidente infimo, mi immersero nel miracolo, nell'ebbrezza del definitivo, come se non ci fossero più interrogativi ma solo risposte. Così per poco non attinsi il supremo. Ma giudicai
preferibile continuare la passeggiata”
E.M. CIORAN

Per l’occasione verrà esposta l’opera “Testone” di Andrea Salvatori. La grande testa del David di Michelangelo, adagiata a terra come un reperto archeologico, si mostra vuota al suo interno assumendo le sembianze di una grotta che accoglie una fragile damina, di chiara derivazione kitsch, vestita soltanto del suo trucco. Immagine archetipica del femminile e desiderio legato all’immaginario maschile.

La mattina del 16 aprile alle ore 11,35 un grande cubo di cemento incorniciato da grandi vetrate, ci è apparso a Solarolo. Si tratta dello studio-casa-laboratorio di Andrea Salvatori.
Suoniamo il campanello e ad accoglierci c’è lui: il gigante, con barba così folta da inglobare i suoi grandi baffoni. Entrati nel laboratorio rimaniamo subito sorpresi dalla presenza di una vasta produzione di sculture, accompagnate da una sterminata collezione di piccole statuine di tutti i generi: damine nude o in abito da sera, ballerini, putti che suonano, duchi e duchesse in abiti settecenteschi, e per finire piccoli animaletti e personaggi dei cartoni animati. Appaiono come pietrificati, in attesa di essere risvegliati dal tocco magico dell’artista che con sapienza ed ironia gli attribuisce una nuova identità. Una grande fabbrica dei sogni, dove convivono sculture e oggetti di ogni forma e dimensione tutti rigorosamente in ceramica che Salvatori si diverte, con un meccanismo simile a quello del ready made, a ricombinare, creando una nuova narrazione che dona nuova vita all’oggetto stesso e gli conferisce altri e molteplici significati.

Elefanti e sedie smaltati di bianco con sfere colorate appiccicate addosso come il risultato di una chissà quale forza elettrostatica, uno scheletro di ceramica adagiato in una cassa di legno che viene schernito con il gesto del "tiè" dal personaggio della Linea di Cavandoli. E ancora, eleganti damine danzanti, incappucciate da vasi, o avvolte da architetture composte da bianche stelle a punta. A questo mondo onirico e poetico, disposto come una coreografia di immagini, fa da cornice la realtà esterna, con le sue case e capannoni industriali, che si mescola alle opere di Salvatori in un continuo rimbalzo tra sogno e realtà.
Elisa Di Domenicantonio e Giuseppe Tomasello

PICCA ARTE CONTEMPORANEA è la mini galleria nel cuore del centro storico di Pesaro ideata e curata dagli artisti Giuseppe Tomasello ed Elisa Di Domenicantonio.

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