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“La rappresentazione della violenza di genere nei media”, nel corso dell’Ordine dei giornalisti patrocinato dall’Ats1

L’analisi delle modalità e del linguaggio usati dalla stampa; gli stereotipi e i pregiudizi sessisti che possono contribuire a riprodurre culturalmente la violenza; raccomandazioni ed esercizi per garantire una scrittura giornalistica rispettosa della dignità delle persone. Sono alcuni dei temi e workshop che si sono susseguiti nella sala Rossa del Comune durante il corso “La rappresentazione della violenza di genere nei media” promosso dall’Ordine dei Giornalisti delle Marche e patrocinato dall’Ambito Territoriale Sociale 1 e dal centro antiviolenza provinciale Parla con noi.

«Il sistema dell’informazione ha da sempre un ruolo centrale nella formazione dell’opinione pubblica - ha spiegato Luca Pandolfi, presidente del comitato dei sindaci dell’Ats1 e assessore alla Solidarietà -. Oggi nell’epoca dei social, delle fake news e dell’intelligenza artificiale, è più che mai necessario che il mondo della stampa rimanga un baluardo di autorevolezza, una guida a cui far riferimento per districarsi tra le informazioni e sostenere la formazione del pensiero critico. Proprio per questo l’Ats1 ha fortemente voluto un corso rivolto ai giornalisti (proposta accolta dall’Ordine che ringraziamo): per offrire uno strumento di approfondimento e sensibilizzazione. Un obiettivo che segue la mission che l’Ambito cerca di perseguire quotidianamente attraverso iniziative e, soprattutto attraverso la formazione nelle scuole, le azioni quotidiane del centro antiviolenza provinciale Parla con noi e di quella della rete Virginia che coinvolge 20 realtà impegnate nel contrastare la violenza, garantire soccorso e sostegno alle vittime e promuoverne il reinserimento sociale e lavorativo».

Il corso, introdotto da Franco Elisei, presidente dell’Ordine Giornalisti delle Marche, è stato coordinato da Paola Cimarelli, giornalista delegata Pari opportunità Giornalisti Marche e ha coinvolto i presenti in analisi ed esercitazioni guidate da Rosalba Belmonte, ricercatrice in Sociologia dei fenomeni politici dell’Università degli Studi della Tuscia sui temi “La rappresentazione della violenza maschile contro le donne nel racconto della stampa italiana”, “Raccomandazioni per un linguaggio giornalistico non sessista e non discriminatorio” ed “Esercizio di riscrittura degli articoli e dei titoli di giornale contenenti bias ed espressioni sessiste”.

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