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Ospedale nuovo, Ricci ad Acquaroli: «Diamo a Pesaro l’eccellenza che merita e contrastiamo la mobilità passiva»

L’intervento del sindaco durante il Consiglio comunale dedicato alla sanità, alla presenza del presidente della Regione Marche. Al centro del dibattito il cronoprogramma e il contenuto del sito di Muraglia, il potenziamento della sanità territoriale e la mancanza di personale

«Un cronoprogramma per la realizzazione del nuovo ospedale di Muraglia, e un contenuto d’eccellenza per contrastare la mobilità passiva». Sono queste le richieste fatte dal sindaco Matteo Ricci al presidente della Regione Francesco Acquaroli, intervenuto oggi durante il Consiglio comunale dedicato alla sanità. «L’obiettivo deve essere quello di far diventare ottima la sanità pesarese. Per farlo servono cambiamenti organizzativi, strutturali e di visione generale».

Dall’ospedale unico all’ ospedale nuovo. «L’Azienda Ospedaliera Marche Nord è un elemento fondamentale. Nata fa per rafforzare la sanità del nord delle Marche, ha vissuto negli anni diverse difficoltà perché divisa in tre plessi (San Salvatore, Muraglia, Santa Croce ndr). Il progetto dell’ospedale unico tra Pesaro e Fano era il punto di caduta di un processo teso a ridurre la mobilità passiva. Il centro sinistra ha sicuramente il demerito di aver perso tempo, ma come ho spesso detto al presidente Acquaroli, un interlocutore credibile e leale, ritengo un errore che la nuova Giunta abbia deciso di azzerare il percorso». Sulla scelta di Muraglia, «l’obiettivo è quello di tenere vicini i due plessi del futuro e i servizi ai cittadini. Il nuovo ospedale non è il risultato che volevamo, ma come amministratori abbiamo il compito di trovare gli accordi migliori alle condizioni politiche date. Ora che i soldi ci sono e la Regione ha deliberato sulla realizzazione del nuovo sito a Muraglia, serve un cronoprogramma per organizzarne la gestione e indirizzare la transizione. E stabilito il contenitore ora dobbiamo pensare al contenuto, per costruire l’eccellenza che il nostro territorio merita».

Risolvere il problema della mobilità passiva attraverso il potenziamento della sanità del nord marchigiano. «Negli ultimi anni la mobilità passiva della nostra provincia è aumentata. Siamo meno attrattivi e tanti cittadini del nostro territorio continuano a scegliere l’Emilia Romagna per curare malattie o fare interventi». Lo confermano anche i dati regionali: «se nel bilancio della Regione ci sono più risorse per la mobilità passiva vuol dire che più cittadini vanno a curarsi fuori. E questo non è solo un problema per i cittadini di Pesaro e Urbino, ma lo è anche per i cittadini di Ascoli e Macerata, che pagano altre regioni per curare i pesaresi». Poi continua: «Ancona è un ottimo ospedale, ma non può intercettare la mobilità passiva che va verso la Romagna. I cittadini non guardano al confine. Per questo occorre potenziare la sanità del nord della Marche, con strutture moderne in grado di attrarre eccellenze mediche».

Il potenziamento della sanità territoriale e il tema della trasformazione degli spazi. Poi «il Covid-19 ha dimostrato che la sanità territoriale ha un valore enorme, ma ora serve mettere in fila gli obiettivi per rafforzarla». No al taglio di servizi di base come quello della guardia medica «perché si rischia di intasare il pronto soccorso». Sì al potenziamento di psichiatria, «negli ultimi mesi a causa del Covid-19 c’è stato un aumento del disagio e delle dipendenze soprattutto tra i giovani». Fondamentale sarà anche il tema della trasformazione degli spazi «Circa un anno fa l’assessore Aguzzi ha fatto un accordo molto pragmatico sul San Benedetto, ora che ci sono le risorse grazie ai Pinqua abbiamo bisogno che Regione e Asur vadano avanti nel progetto». Sull’Ospedale: «Oltre al cronoprogramma, Comune e Regione devono avviare un progetto di trasformazione urbana, perché serve avere le idee chiare sulla trasformazione del San Salvatore. A mio parere va fatta una casa della salute. Nella parte nuova potrebbero concentrarsi i servizi sanitari di Asur, mentre la parte vecchia potrebbe essere riqualificata e diventare una struttura per anziani autosufficienti, con spazi dedicati ad autismo e alzheimer».

La mancanza di personale. «Sappiamo quanta difficoltà c’è nel reperire medici, ma senza personale l’ospedale non regge più. Invito Saltamartini a dare risposte chiare su questo tema. Basta dare la colpa alle amministrazioni precedenti, per la nuova giunta il rodaggio è finito. L’obiettivo deve essere quello di far diventare ottima la sanità pesarese, ma questo ci vogliono cambiamenti organizzativi, strutturali e di visione regionale».

La benemerenza all’ex primario del Pronto Soccorso Gnudi. «Nelle prossime settimane riconosceremo una benemerenza al dottor Gnudi. Lui, insieme a tutto il personale del Pronto Soccorso, ha combattuto in prima linea per mesi contro il Covid-19 dimostrando il proprio valore. Penso che la sua vicenda è stata gestita molto male. Ha pronunciato parole sopra le righe, ma chi dirige un’azienda ospedaliera deve sapere interpretare il contesto psicologico in cui sono state espresse quei pensieri». Poi i ringraziamenti a «tutto il personale medico e sanitario per l’immenso lavoro che hanno fatto durante la pandemia e per l’impegno nei confronti della campagna di vaccinazione come elemento fondamentale di contrasto al Covid-19».  

 

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