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Pandolfi: «Quasi 600mila euro per interventi che riguardano l’assistenza, inserimento nel mondo lavorativo, culturale e sportivo, sostegno alle famiglie»

Ambiti Territoriali, associazioni e terzo settore insieme per avviare il percorso di co-progettazione provinciale a sostegno delle persone con disturbo dello spettro autistico

Prende forma il percorso di co-progettazione provinciale a sostegno delle persone con disturbo dello spettro autistico. Questa mattina, la sala del Consiglio comunale, ha ospitato il tavolo di confronto tra tutti gli Ambiti della provincia di Pesaro e Urbino, di cui ATS n.1 è ente capofila, associazioni del territorio sportive e culturali, soggetti del terzo settore, cooperative sociali. «Insieme - spiega l’assessore alla Sostenibilità e  presidente del comitato dei sindaci dell’Ats1 Luca Pandolfi – abbiamo co-progettato una serie di interventi che riguardano l’assistenza sociosanitaria previsti dalle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico dell’Istituto superiore di sanità, anche tramite voucher sociosanitari da utilizzare per acquistare prestazioni; percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai ventuno anni, anche tramite voucher; progetti finalizzati a percorsi di socializzazione con attività in ambiente esterno, quindi gruppi di cammino, attività musicale, attività sportiva) dedicati agli adulti ad alto funzionamento; progetti che si rivolgono al terzo settore per favorire, attraverso attività sociali, come lo sport, tempo ricreativo, mostre, l’inclusione; progetti sperimentali volti alla formazione e all’inclusione lavorativa; interventi volti alla formazione dei nuclei familiari che assistono persone con disturbo dello spettro autistico».

Un totale di 597mila euro di fondi nazionali, «è la prima volta che abbiamo a disposizione una cifra tale da destinare a servizi a persone con disturbo dello spettro autistico – continua Pandolfi -. Sarà un bel lavoro di squadra da portare avanti. Dobbiamo cercare di abbattere il muro di indifferenza e accendere i riflettori su un disturbo che coinvolge migliaia di famiglie a cui è necessario dare supporto continuo».

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