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Pesaro consegna la Cittadinanza Onoraria a Gianni Letta, Ricci e Vimini: «Un legame che si rafforza per sempre»

Questa mattina la benemerenza al presidente della Fondazione Rossini: «Orgoglioso ed onorato di essere pesarese»

«Orgoglioso ed onorato, cercherò di fare il mio meglio per meritarmi questo riconoscimento». È emozionato Gianni Letta mentre riceve dal sindaco Matteo Ricci e dal vice sindaco Daniele Vimini la Cittadinanza Onoraria, benemerenza che alza al cielo ed esibisce come fosse un trofeo.

«È più pesarese di tanti pesaresi – ha commentato Matteo Ricci -. Ama in maniera profonda la nostra città e ne sa valorizzare consapevolmente i pregi e le potenzialità, a volte anche più di noi. Lo ha dimostrato standoci vicino durante il percorso di candidatura a Capitale Italiana della Cultura, con il Conservatorio, la Fondazione Rossini. Siamo stati fortunati, come città, a incrociare nella nostra strada due grandi maestri come Letta e Pizzi. Con Letta è stato un incontro costruito intorno al 150esimo di Rossini, quando, insieme al vicesindaco Daniele Vimini abbiamo cercato di organizzare al meglio un appuntamento importante per la città. Da lì è iniziato un percorso, attraverso la creazione di un comitato delle celebrazioni che abbiamo chiesto di presiedere al Presidente Napolitano, il Presidente Letta e la Presidente Maggioni ai vertici Rai. Letta aderì in maniera entusiasta e ci ha accompagnato nel percorso che ci ha consentito di portare Rossini nel mondo. Rossini è stato il primo testimonial della bellezza italiana nel mondo, in questi 4 anni eccezionali proseguiti con l’anniversario di Da Vinci, Raffaello, Dante Alighieri. Il connubio con la nostra città è stato talmente forte che abbiamo chiesto al presidente Letta di diventare presidente della Fondazione Rossini. Il suo impegno è sempre stato spinto da sentimento, ha creduto in noi, ha contribuito in maniera molto forte a dare una prospettiva al Conservatorio Rossini, è stato con la Segre uno dei principali testimonial della Capitale Italiana della Cultura». Letta «ha svolto un lavoro encomiabile per l’ottenimento del finanziamento per Palazzo Olivieri e ha saputo apportare il suo prezioso e determinante contributo per il conseguimento del titolo di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024». La consegna della benemerenza è avvenuta questa mattina, nel salone Metaurense di Palazzo Ducale, «la Cittadinanza Onoraria rafforza per sempre il legame tra il presidente Letta e la nostra città».  

Queste le motivazioni del riconoscimento, lette da Ricci al momento della consegna: «Illustre personaggio di raffinata cultura, fine diplomatico di rara esperienza, gentile e riservato ma anche determinato, doti queste che associate alla grande esperienza maturata nel ruolo di giornalista, direttore di quotidiani, negli incarichi Istituzionali e di Governo, nella presenza in prestigiose Istituzioni musicali, culturali ed economiche, fanno di Gianni Letta un protagonista indiscusso della vita del Paese. È in questi diversi ruoli e grazie anche a una non comune disponibilità, che Gianni Letta è diventato un amico della Città seguendo le vicissitudini del Rossini Opera Festival, quale componente nei diversi comitati per l’ottenimento, ad esempio, del riconoscimento Città Creativa per la Musica Unesco, poi quale Presidente della Fondazione Rossini. Il suo impegno, la profonda conoscenza della nostra comunità, il sentirsi già parte di essa, si ritrovano nella presentazione del volume della UTET dedicato a Rossini ma soprattutto nel discorso fatto all’audizione ministeriale per la candidatura di Pesaro 2024. Non certo di secondaria importanza nella costruzione della sua passione per la musica - in particolare per Rossini - il suo rapporto con Bruno Cagli e il legame con la famiglia Pierangeli. A buona ragione possiamo considerare Gianni Letta un prezioso alleato della Città, ambasciatore di Rossini e testimone di Pesaro nel mondo».  

«Abbiamo voluto far ricadere questo momento celebrativo all’interno del periodo magico del Rof – spiega il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini, presidente del Rossini Opera Festival - e di tutto quello che ruota attorno al Festival che quest’anno è tornato a vivere in maniera completa e compita riportando in città tutto il suo ruolo e l’importanza». Il legame con il presidente Letta, ricorda Vimini, «È la storia di un’amicizia recente, nata con il 150 anniversario rossiniano per il quale Letta acconsentì di far parte del comitato organizzatore che si poneva l’obiettivo di farne una celebrazione internazionale». E rinsaldato con una serie di sfide, «Fu fondamentale il suo supporto nella presentazione del disegno di legge al Senato (per il finanziamento dello Stato di interventi "di promozione della vita, dell'opera e dei luoghi legati alla figura di Rossini"). Da lì ci siamo trovati a proporre, alla successione della presidenza di Oriano Giovanelli della Fondazione Rossini, a Gianni Letta: volevamo dare un seguito all’importante attività fatta per renderla ancor più internazionale. Abbiamo ricevuto subito la disponibilità del Presidente, che ci ha aiutato impegnandosi in tante occasioni con la sua presenza e con un impegno concreto di cui siamo onorati». Vimini ha ricordato anche il supporto di Letta per i lavori a Palazzo Olivieri, prima di ricordare «l’onore e il brivido per lo straordinario e non scontato contributo dato durante l’audizione fatta da Pesaro per il riconoscimento di Capitale italiana della cultura 2024, che oggi nella maniera più consona celebriamo».  

Ciò che lega Gianni Letta, presidente della Fondazione Rossini, a Pesaro è la musica, «Sono arrivato qui per Rossini – spiega - e ho scoperto una straordinaria realtà dal punto di vista ambientale, paesaggistico, umano». «Sono abruzzese, quindi abituato ad aver familiarità coi marchigiani perché confinanti. Ma ho trovato qui un’apertura, un’accoglienza, un’ospitalità, un’unanimità davvero eccezionali. Mi sono sentito come a casa - ripete più volte -. Ho trovato una naturale sintonia che migliora di giorno in giorno, di anno in anno. Ora poi divento cittadino, ne sono orgoglioso e onorato e cercherò di far tutto per meritarlo. So che un è un atto dovuto più alla generosità dell’Amministrazione comunale e del sindaco che non a presunti miei meriti. Ma proprio quei meriti che non ho avuto finora cercherò di ottenerli in futuro, per dimostrarmi un ottimo, buon cittadino di Pesaro». Sul contributo all’ottenimento del titolo di Pesaro 2024, «Il merito era della città e del modo con cui ha presentato la sua candidatura: un progetto intelligente, originale, innovativo, diverso da tutti gli altri, che meritava oggettivamente di vincere». 

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