Contenuto principale

Rebus e la sua “comunità educante”, si allargano a Vismara, Villa San Martino e a Vallefoglia

La seconda annualità del progetto promosso dal Comune e dall’Ats1 coinvolgerà due nuovi quartieri di Pesaro e Montecchio di Vallefoglia. Pandolfi e Ucchielli: «Rafforziamo il tessuto sociale del territorio per creare una comunità più unita e limitare il disagio giovanile»

Si amplia ad altri quartieri di Pesaro e a Vallefoglia, il progetto Rebus, promosso dal Comune e dell’Ats1, in collaborazione con la cooperativa Labirinto, per «creare una rete di comunità positiva e salda che abbia al centro i ragazzi e che sia utile per prevenire e limitare rischi e danni collegati al disagio giovanile» spiega Luca Pandolfi, assessore alla Solidarietà di Pesaro e presidente del comitato dei sindaci dell’Ats1.

Dopo le iniziative che hanno coinvolto, nell’annualità 2021/2022, i giovani di Villa Fastiggi, Muraglia e Borgo Santa Maria, l’intervento si concentrerà, per l’annualità 2022/2023, nei quartieri di Vismara e Villa San Martino (zona campus), a Pesaro, e nella zona di Montecchio, a Vallefoglia.

«Siamo felici di accogliere questo progetto di ascolto e accoglienza dei giovani, una risorsa preziosa che necessita di empatia e di interventi dedicati, soprattutto dopo due anni di pandemia – sottolinea Palmiro Ucchielli, sindaco di Vallefoglia -. Rebus li avvicinerà tra loro e alla comunità in cui vivono, lavorando in particolare sulla prevenzione, per non farli sentire isolati o abbandonati e per non farli reagire in modo sbagliato alle criticità».

A Pesaro e Montecchio si svolgeranno dunque le due azioni di intervento previste. La prima, è quella svolta dagli “animatori di strada”, «operatori sanitari e sociali capaci di coinvolgere e creare legami tra i giovani con le comunità e quando necessario, di cogliere i primi segnali di criticità - spiega Pandolfi -. Figure che rafforzano il tessuto sociale» del quartiere, per renderlo più ricettivo e per capire quali strumenti siano a questo più funzionali in vista della seconda azione di Rebus, i “Tavoli di comunità”. «Sono spazi che si costituiscono per mettere in rete le realtà in prima linea nel mondo giovanile (scuole, consigli di quartiere, parrocchie, associazioni sportive, centri di aggregazione giovanile, associazioni culturali, ludiche, etc) e far sì che ciascuna contribuisca, con le proprie specificità e competenze, alla costruzione del welfare, creando così una “comunità educante”» aggiunge Pandolfi.

Si svolgeranno quindi, nelle prossime settimane, gli incontri con i giovani, azioni a sostegno dei progetti dei ragazzi, di supporto all’autoimprenditorialità, progetti di raccolta fondi, eventi sportivi e artistici; laboratori manuali artistici e informatici. Rebus prevede inoltre campagne informative per prevenire il consumo di droghe, prevenire il gioco d’azzardo e sull’orientamento al futuro (lavoro, formazione, scelte di vita …).

Previste inoltre azioni specifiche su situazioni di particolare complessità e azioni di coordinamento e di ricerca in collaborazione con il Dipartimento Dipendenze Patologiche di Asur e le unità di strada sanitarie e sociali.  

Torna all'inizio