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Regolamento decoro urbano, Ricci fa chiarezza: «Tuteliamo la qualità del commercio. Il resto sono polemiche sterili»

«È un regolamento che sta dentro una strategia complessiva, che punta a dare la massima qualità possibile al centro storico e aiutare il commercio. Tutto il resto sono polemiche sterili e interpretazioni strumentali, fatte da chi non vuol capire». Il sindaco Matteo Ricci fa chiarezza sul regolamento per il decoro urbano presentato lo scorso martedì. «Ci teniamo molto al decoro del centro storico – spiega -, per questo l’assessore Frenquellucci ha costruito un regolamento per tutelare il più possibile la qualità del commercio. In questi giorni ho visto commenti surreali».

In un video rivolto ai cittadini e pubblicato sulla sua pagina Facebook, il sindaco Ricci invita a leggere attentamente il regolamento: «In via Branca, via Rossini, via San Francesco e Corso XI Settembre, ovvero le vie più importanti del passeggio e di collegamento storico culturale tra i monumenti della città, da adesso in poi non potranno aprire attività merceologiche con una gamma indistinta generalizzata di prodotti». Ovvero: «Bazar e attività che non hanno a che fare con la qualità». No ad apparecchi e distributori automatici, cibi d’asporto se non tipiche del nostro territorio «Quindi no a Kebab, ma nemmeno a McDonald’s». Non potranno aprire discoteche e night club, no a cambi moneta o phone center, no a compro oro, no a centri scommesse, no a sexy shop, lavanderie automatiche e sale da gioco. «Questo, per tutelare il più possibile un’area commerciale che soffre di una crisi cronica da anni e che ora soffre anche una concorrenza fortissima della vendita online».

Come sottolinea il sindaco Ricci, «l’Amministrazione crede nella liberalizzazione. Siamo convinti che ognuno possa aprire l’attività che vuole, ovviamente purché sia lecita. Ma nelle vie principali della città abbiamo pensato di mettere un limite per le nuove attività». Lo hanno già fatto altre città, come Firenze e Arezzo e altre sono già al lavoro per adottarne uno simile.  

«Le strumentalizzazioni sono fatte da chi non ha letto il regolamento. Le accuse di razzismo? Penso di essere uno dei sindaci più anti-razzisti al mondo e quello che ho fatto in questi anni lo dimostra».

Il regolamento del decoro è solo un pezzo della strategia messa in campo dall’Amministrazione. «Negli ultimi anni abbiamo liberato il centro dalle auto, cambiato le insegne dei contenitori culturali e attività economiche. Andremo avanti in questa direzione, cercheremo di togliere i totem in giro per la città sostituendoli con cartellonistica nuova e digitale, che possa dare ordine. Poi rifaremo molti selciati, e al tempo stesso stiamo portando a Pesaro tanti investimenti per i contenitori culturali: Ex Tribunale, San Domenico, San Benedetto, Palazzo Mazzolari, solo per citarne alcuni». 

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