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Ricci a Mantova per il XXI Edizione del Seminario Estivo di Symbola: «La “natura della cultura” di Pesaro2024 per rafforzare il sistema paese nella competitività turistica dei prossimi anni»

«La “natura della cultura” di Pesaro2024 per rafforzare il sistema paese nella competitività turistica dei prossimi anni». È questo l’obiettivo che si è posto Matteo Ricci, intervenuto oggi alla XXI Edizione del Seminario Estivo di Symbola, la quattro giorni di incontri sul mondo della sostenibilità, bellezza, creatività, innovazione, che si tiene a Mantova dal 21 al 24 giugno.

«Vogliamo lasciare il segno per i prossimi decenni. La Capitale italiana della Cultura è un’opportunità storica per il nostro territorio, ma è anche una sfida nazionale». E continua: «Sarà una bella stagione turistica, anche se corta. Questo aiuterà a tenere in piedi la crescita del Paese. L’inflazione cresce 4-5 volte in più degli stipendi, chi ha un mutuo variabile è stato massacrato. Questo è un dato sociale vero e preoccupante, che limiterà la possibilità di vacanza degli italiani. Ma c’è grande fame di Italia nel mondo. I turisti stranieri sono in aumento. Ci saranno centinaia di milioni di nuovi turisti in movimento, e c’è voglia di Italia. Pesaro sarà Capitale della Cultura il prossimo anno, stiamo organizzando una rete con altri luoghi dell’arte e della cultura. Le grandi città già dai primi mesi dell’anno sono in overbooking turistico. Noi vogliamo offrire una rete di città medie della cultura per rafforzare il sistema paese nella competitività turistica dei prossimi anni».

Pesaro2024 non sarà una fiammata, assicura Ricci, che racconta il percorso fatto in questi anni: «La Capitale italiana della Cultura è il riconoscimento di una parte importante di strategia nata nel 2014. Il territorio si stava rialzando da una crisi profonda, la città doveva ripensarsi e ristrutturare la sua economia. Così decidemmo di investire su turismo, cultura e bellezza, conquistando riconoscimenti importanti a partire da quello di Città Creativa della Musica UNESCO nel 2017. Per la candidatura a Capitale italiana della Cultura ci siamo ispirati a Mantova e Matera, due città che hanno lasciato il segno. E lo vogliamo fare anche noi: penso che questi riconoscimenti abbiano un valore economico se si riescono a depositarsi nell’immaginario collettivo».

Pesaro è una “città orchestra”, «nel 2024 tutti i comuni della provincia, a turno, saranno protagonisti della Capitale italiana della Cultura. Già da quest’anno stiamo promuovendo Pesaro2024 all’estero, focalizzandoci su alcuni paesi come Germania, Corea, Giappone, Stati Uniti, Francia poi Shangai e Dubai, che hanno già un forte legame con la nostra città grazie al ROF».

Dalla “natura e cultura” agli investimenti pubblici che cambieranno la città. «In questi anni abbiamo attratto tanti investimenti che vanno in questa direzione», ha concluso Ricci ricordando il Museo Nazionale Rossini, quello della Motocicletta, poi il Museo Dario Fo e Franca Rame. «Ma l’investimento più importante che abbiamo legato alla candidatura è quello che cambierà radicalmente il volto della città, rendendola più sostenibile e moderna: l’arretramento della ferrovia, un investimento storico».  

 

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