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Ricci e la città che cambia: «Si sblocca il San Benedetto»

Presentato accordo con Ceriscioli e Biancani. Un milione dalla Regione per il recupero della lavanderia, che il Comune acquisirà per collegarla alla San Giovanni. Previsione urbanistica più flessibile sul resto del complesso per intercettare investitori

PESARO – Matteo Ricci varca l’ex lavanderia del San Benedetto, per il sopralluogo con il presidente della Regione Luca Ceriscioli e il consigliere regionale Andrea Biancani. Poi manda il segnale: «Finalmente sblocchiamo anche questo dossier». Ovvero «l’unico contenitore nel centro su cui ancora non eravamo riusciti a trovare una soluzione». Ma adesso, «grazie alla Regione, convergiamo su una strada concreta. Individuando un orientamento chiaro». Il sindaco riepiloga la sponda: «Si tratta di uno scambio di azioni». Da piazza del Popolo non ci sarà solo il nuovo piano di recupero, «ma renderemo anche la previsione urbanistica più flessibile rispetto alle destinazioni». Quindi, entro la fine dell’anno, il Comune approverà una variante urbanistica non sostanziale al piano regolatore. In modo da suddividere l’intervento sul complesso in più unità d’intervento. Attuabili anche per comparti. In sintesi: «Non per forza deve essere acquistato tutto o dovrà essere sistemato tutto insieme. E questo offre alla Regione molte più possibilità di vendita e ricerca di acquirenti», chiarisce Ricci.

PROSPETTIVA - Aggiunge il sindaco: «La riduzione della stima (arrivata ora a otto milioni, ndr) rende la cosa più credibile». Tradotto: «L’abbinata delle aste che hanno fatto scendere il prezzo con la flessibilità urbanistica apre nuovi scenari. Del resto fondi internazionale in città cominciano ad arrivare. Vedi l’ex Bramante». Ribadisce: «La flessibilità sarà sempre più centrale nella nostra politica urbanistica. Anche perché l’obiettivo è evitare il consumo di suolo. In questi anni sono già tornati a destinazione verde o agricola 150 ettari edificabili». La novità è che, con l’intesa, «l’ex lavanderia sarà scorporata. E il Comune l’acquisirà dall’Asur. In più otteniamo dalla Regione un milione per la sua sistemazione. A cui aggiungeremo altre risorse nostre». L’obiettivo è «collegare la lavanderia alla San Giovanni. Così possiamo aprire un ragionamento anche sul giardino della biblioteca. Che diventerebbe la piazza verde tra i due edifici. Ci metteremo da subito al lavoro». Riassumendo il disegno: «Nei prossimi anni potremmo avere l’edificio della lavanderia restituito alla città, oltre a rafforzare la strategia culturale. E nel frattempo dare una prospettiva vera a tutto il resto. Se pensiamo che di recente abbiamo sciolto il nodo degli Orti Giulii, l’asse comincia ad assumere una certa rilevanza».

REGIONE - Spiega il governatore Luca Ceriscioli: «Diamo concretezza al percorso, con l’abbattimento del valore reale per aumentare la possibilità di vendita. Sulla lavanderia acceleriamo la cessione al Comune, già prevista nel piano particolareggiato elaborato anni fa. Il Comune darà più flessibilità: una destinazione flessibile rende più appetibile l’intervento. La possibilità di intervenire per lotti è un altro vantaggio, se pensiamo che la riqualificazione dell’intero complesso era stimata intorno ai 38 milioni». Per cui, «a fronte della maggiore valorizzazione del complesso, concediamo un contributo di un milione per la lavanderia. Una struttura di grande fascino: è desiderio di tutti che resti pubblica». Non solo: «Alla fiera dell’immobiliare di Cannes presenteremo il San Benedetto agli investitori internazionali». Aggiunge il consigliere regionale Andrea Biancani: «Abbiamo lavorato a lungo per ridurre la valutazione, rendendola più adeguata al mercato attuale. Oggi siamo scesi a otto milioni: una cifra molto più reale e funzionale al percorso di alienazione. Entro qualche settimana uscirà il bando dell’Asur per la vendita». Esclusa, appunto, la lavanderia. Presenti anche il direttore  dell’Asur- Area Vasta 1 Romeo Magnoni.   

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