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Sculture nella città 1971/2024. Dall’arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori

Sabato 3 febbraio in Pescheria inaugura la mostra che rappresenta la prima tappa del progetto di Pesaro 2024 ‘Dalle sculture nella città all'arte delle comunità’. Nel loggiato due sculture di Arnaldo Pomodoro e una selezione di materiali d’archivio, nella chiesa del Suffragio il lavoro commissionato a dieci autori under 35

Sabato 3 febbraio, ore 18, al Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro Musei inaugura la mostra ‘Sculture nella Citta’ 1971/2024. Dall’arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori’, a cura di Pippo Ciorra/Senior Curator MAXXI Architettura, e dei grafici e designer Michele Giorgi e Carola Nava, promossa dal Comune di Pesaro e realizzata in collaborazione con Fondazione Arnaldo Pomodoro/Milano. L’organizzazione è a cura della Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive. Special partner, Banca di Pesaro – Credito Cooperativo.

Nel palinsesto ufficiale di Pesaro Capitale italiana della cultura 2024 e concepita per gli spazi del Centro Arti Visive Pescheria, la mostra rappresenta il primo capitolo del progetto di dossier Dalle sculture nella città all'arte delle comunità’ curato da Marcello Smarrelli che coinvolgerà nell’arco dell’anno i 12 Quartieri cittadini e il Municipio di Monteciccardo, sviluppando come fulcro tematico il rapporto tra le arti e lo spazio pubblico e come area di studio il centro storico.

Pensato per il Quartiere 1 - Centro Storico, ‘Sculture nella Citta’ 1971/2024. Dall’arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori’ comprende una mostra di ricerca nel loggiato della Pescheria e un’installazione di progetti contemporanei nella chiesa del Suffragio. L’evento scaturisce dalla memoria e dallo studio dell’esposizione ‘Arnaldo Pomodoro: Sculture nella città’ del 1971, occasione che vide la prima collocazione a Pesaro della versione in fiberglass della Sfera grande, 1966-67, diventata poi una delle opere più significative del patrimonio pesarese. ‘Sculture nella città 1971/2024’ intende aprire a una rilettura critica del progetto storico e allo stesso tempo avviare una nuova riflessione sugli ampi e complessi temi dell'arte e dell'architettura pubblica.

Alla conferenza stampa erano presenti: Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro, Marcello Smarrelli direttore artistico di Pesaro Musei, i curatori Pippo Ciorra, Michele Giorgi e Carola Nava, Paolo Benedetti direttore generale di Banca di Pesaro – Credito Cooperativo special sponsor del progetto ‘Dalle sculture nella città all'arte delle comunità’.

Ha aperto Marcello Smarrelli: La mostra costituisce il primo dei tredici episodi del progetto Dalle sculture nella città all’arte delle comunità, forse il più iconico tra quelli del dossier di Pesaro 2024, nato come metodo per nutrire l’immaginazione, interrogandosi su cosa Pesaro vuole essere e diventare. Azioni dirette, pensate da artisti, architetti, poeti, nominati ambasciatori dell’arte, realizzate coinvolgendo attivamente le persone che abitano i quartieri, vagliando il possibile ed esplorando l’ignoto, riflettendo sull’evoluzione di quella che oggi chiamiamo arte pubblica, come fece pionieristicamente Arnaldo Pomodoro nel suo intervento dirompente, che oggi possiamo indicare come una pietra miliare verso lo straordinario traguardo di Pesaro Capitale italiana della cultura.

Daniele Vimini: Questo è un progetto che testimonia molto bene il senso del dossier di Pesaro 2024 che abbiamo voluto spingere fortemente in avanti ma a partire da un’eredità storica importante che la stagione indagata in questa progetto illumina al meglio. E’ un’occasione per leggere lo spazio urbano e le connessioni con il contemporaneo anche attraverso le residenze diffuse nei Quartieri e a Monteciccardo con scambi generazionali preziosi. Quindi è bello ripartire da quella storia che ha connotato fortemente il territorio. Ricordo anche il tema delle ‘sfere’, che a partire dalla Sfera Grande di Pomodoro ci fa arrivare alla Biosfera che verrà inaugurata in piazza del Popolo a breve con l’obiettivo di portare in città una sfera digitale in dialogo con il pubblico 24 ore su 24. Credo che la mostra in Pescheria sarà uno degli eventi più ‘programmatici’ di Pesaro 2024.

Pippo Ciorra: Col cambiare del concetto di rigenerazione urbana è cambiato anche il rapporto che le molte arti spaziali hanno tra loro, con le comunità e con lo spazio abitato. Architettura, arti visive e plastiche, design, performance collaborano oggi nel riqualificare gli spazi abitati e la vita che vi si svolge attraverso interventi di natura diversa e quasi sempre “non edilizia”, a cubatura zero. Scegliendo di ripartire dall’esperienza delle mostre pesaresi dei primi anni settanta e in particolare dalle “Sculture nella Città” di Arnaldo Pomodoro, abbiamo inteso riprendere il filo di una ricerca piena di energia creativa e forza innovativa per ritrovarne le tracce e le potenzialità nel lavoro dei giovani autori che abbiamo coinvolto.
 
Le parole di Michele Giorgi e Carola Nava: Gli spazi della Pescheria e della chiesa del Suffragio rappresentano la scena ideale per allestire una mostra così concepita, essi stessi un pezzo di “arte urbana” involontaria lentamente riconquistata dalla città, a un tempo heritage, terrain vague, riciclo, museo. L’allestimento da noi proposto non fa che esaltare questa natura di piazza incerta e aperta alla vista della città, adattandola alle esigenze di uno spazio espositivo evoluto”.

Cornelia Mattiacci: Sono molto felice che questo progetto abbia finalmente preso forma e ci tengo a ringraziare tutti gli artisti e autori coinvolti. Sin dall’inizio abbiamo capito che non si può più parlare di ambiti disciplinari in maniera chiusa, i territori dei linguaggi dialogano tra di loro e soprattutto in un terreno che è così complesso come quello di uno spazio urbano condiviso come il centro storico. I protagonisti di questo progetto sperimentale provengono infatti da discipline estremamente eterogenee. La sfida è stata quella di chiedere loro delle proposte per gli stessi spazi in cui nel ‘71 erano state esposte le opere di Pomodoro. E gli artisti sono stati estremamente coraggiosi nello sperimentare dei nuovi formati espositivi; in mostra si vedranno delle installazioni, dei modelli. Ricordo il ruolo chiave di Franca Mancini e Milena Ugolini nel dare forma alla stagione delle sculture nella città grazie alla galleria Segnapassi.

Paolo Benedetti: Arte e finanza non sono ambiti così lontani come potrebbe sembrare e invece la finanza ha sempre accompagnato la storia della cultura. Le banche del territorio hanno una missione che è quella di essere vicine alle comunità e al loro sviluppo anche e soprattutto in senso culturale. Grazie al Comune di aver coinvolto la Banca di Pesaro che ha considerato naturale l’adesione al progetto di Pesaro 2024.

Nel 1971, grazie al lavoro di coordinamento tra la Galleria Segnapassi di Pesaro - fondata da Renato Cocchi, Franca Mancini e Milena Ugolini - e la Galleria Marlborough di Roma - diretta da Carla Panicali -, in collaborazione con Comune, Provincia e Azienda Autonoma di Soggiorno, Pesaro ospitò una mostra pubblica di sculture di Arnaldo Pomodoro, per la prima volta esposte tra le vie del centro storico. L’eredità di quell’evento si tradusse in altre due edizioni di “Sculture nella città:” nel 1972 con le opere lignee di Ceroli, e nel 1973 con la retrospettiva di Ettore Colla. Il fotografo Ugo Mulas - solidale interlocutore degli artisti, al contempo protagonista e testimone della scena artistica dell’epoca - documentò le installazioni e l’inedita interazione dei cittadini con esse, restituendo la vivacità del clima culturale. Nel 1976, la spinta visionaria della Galleria Segnapassi portò alla realizzazione della mostra di Alberto Burri presso il Palazzo Ducale. L’esperienza degli anni Settanta ha rappresentato una tappa fondamentale per la costruzione dell'identità contemporanea di Pesaro, i cui spazi pubblici negli anni successivi si sono arricchiti di installazioni permanenti di opere di artisti come Pietro Consagra, Eliseo Mattiacci e Mauro Staccioli.

Nel loggiato della Pescheria, è allestita una selezione di documenti di archivio e fotografie provenienti dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro e dall’Archivio Ugo Mulas che permetterà di approfondire il lavoro di uno dei massimi artisti italiani, mettendo in relazione temporale, contestuale e concettuale il case-study del 1971 con quanto avveniva in altri scenari nazionali e internazionali. Sono inoltre esposte due delle sculture presenti nella mostra del 1971: Colonna intera recisa, 1969, e Rotante massimo, IV, 1969/1970, presenti nella mostra del 1971, insieme a un racconto per immagini e documenti d’archivio di cinquant’anni di vita della Sfera grande, diventata un’icona dell’identità pesarese.

Per documentare l’impegno attuale di architetti, artisti, designer, grafici e performer nelle città, la chiesa del Suffragio accoglie i progetti commissionati a dieci autori under 35, invitati a concepire gli interventi in relazione alla memoria culturale e topografica cittadina, in dialogo con la sua attuale comunità. I dieci lavori sono presentati in forma di modelli e installazioni. La selezione comprende: gli studi di light design Anonima Luci (Milano) e urban design Cimitero dei Bambini (Pesaro), gli studi di architettura Atelier Remoto (Trento/Bergamo), HPO (Ferrara) e XA Archive (Buenos Aires/Barcellona/Milano), gli artisti Caterina De Nicola (Ortona/Zurigo), MRZB (Bologna/Amsterdam/Milano) e Lulù Nuti (Roma), lo studio di grafic-design Countersubject (Milano) e la compagnia di danza Dewey Dell (Cesena). Ciascuno di essi ha scelto di approfondire contesto e caratteristiche di una delle quattro aree del centro storico che nel 1971 erano state teatro dell’allestimento di Arnaldo Pomodoro: piazza del Popolo, piazzetta Mosca, piazzale Collenuccio e piazzale della Libertà, luogo quest’ultimo che ospita la Sfera grande. Il risultato è un repertorio di approcci e possibilità, un concorso di idee sull’azione - sia essa effimera, virtuale che strutturale -innescata dall’intervento pubblico: dall’analisi di densità edilizia alle strategie di marketing di un simbolo cittadino; dal rilievo di elementi architettonici come ready-made alla restituzione di un playground per la comunità; dalla speculazione narrativa filmica all’esplorazione di edifici abbandonati e inaccessibili; dalla risposta all’environnement sonoro alla performance a scena aperta. Completa l’installazione della chiesa del Suffragio la proiezione del video-documento di Elia Mazzini, libera restituzione della genesi dei singoli progetti.

Il progetto di ricerca ‘Sculture nella città 1971/2024’ si è avvalso della consulenza curatoriale di Cornelia Mattiacci, membro dell’Associazione Culturale Il Teatro degli Artisti/Pesaro, e della ricercatrice Bianca Ugolini. Il progetto generale di allestimento e grafica è stato concepito da Michele Giorgi e Carola Nava, in dialogo con Giovanni Murolo.

La mostra è possibile grazie al supporto di: Welcome (Lesmo) per la parte di logistica e produzione, DMM (Pesaro) e Modus Collezioni d’Arredo (Pesaro) per la realizzazione dell’allestimento Chico Bonito 4.0 (Pesaro) per la grafica.

Sculture nella Città 1971/2024
Dall’arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori
a cura di Pippo Ciorra, Michele Giorgi, Carola Nava
4 febbraio - 5 maggio 2024
Centro Arti Visive Pescheria, corso XI settembre 254, Pesaro
inaugurazione sabato 3 febbraio ore 18
orario martedì-venerdì 15:30/18:30, sabato, domenica e festivi 10:00/13:00-15:30/18:30
Ingresso con card Pesaro Capitale e biglietto singola struttura, gratuito fino a 18 anni
Info 0721 387541 www.pesaromusei.it

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