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Shooting Sarajevo

Dal 20 ottobre al 10 novembre la Galleria Rossini accoglie la mostra fotografica di Luigi Ottani a cura di Roberta Biagiarelli, un progetto a 4 mani che è il risultato di vent'anni di attraversamenti dei Balcani

Dal 20 ottobre al 10 novembre, la Galleria Rossini (via Rossini 38) ospita la mostra fotografica di Luigi Ottani a cura di Roberta Biagiarelli “Shooting in Sarajevo”. Si tratta di un progetto realizzato a quattro mani arricchito del contributo di persone “speciali”: quattro anni di lavoro, iniziato nel 2015, frutto di vent’anni di attraversamenti Balcanici da parte di Roberta Biagiarelli, autrice ed attrice teatrale che ha fatto proprio dei Balcani il suo terreno di espressione, il suo luogo di adozione, il suo Teatro.

L'iniziativa rientra nel calendario del Merak Festival (dialoghi d'arte tra Italia e Bosnia Erzegovina), promosso dalle organizzazioni di volontariato Lutva e Time for Peace and development Marche, come contributo alla ricca offerta di Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura.

Conosciuta per il monologo sul Genocidio di Srebrenica, Roberta Biagiarelli ha vissuto a Sarajevo ed ha respirato la magia di quel luogo. Shooting in Sarajevo è l’idea di raccontare la città con la modalità emotiva ed immersiva della fotografia da un punto di vista privilegiato: il fotoreporter Ottani ha puntato il suo obiettivo, ha inquadrato con il mirino della sua fotocamera dai luoghi precisi dai quali i cecchini tennero sotto assedio la città dal 1992 al 1995. Così i piani alti degli appartamenti del quartiere Grbavica, le finestre dell’Holiday Inn, le postazioni sulle montagne, sono diventate per gli autori il punto di vista ideale per perdersi nella mente di chi, da quegli stessi luoghi, inquadrava per uccidere.  

La mostra sarà visitabile da martedì a domenica con orario 10-13, 17-20

Ingresso libero e gratuito

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