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Sì del Consiglio alla delibera di largo Tre Martiri e all’emendamento che mette “nero su bianco” che la viabilità rimarrà invariata

Il sindaco Ricci e l’assessora Della Dora: « «Risolto un rompicapo impossibile e messo un punto fermo per la rigenerazione dell’area». Plauso dell’emiciclo al primo PEBA della città; approvato il nuovo Regolamento di polizia urbana

INTERROGAZIONI
Il Consiglio comunale si è aperto con l’interrogazione proposta da E. Gambini sullo “Stato delle intitolazioni a Marco Simoncelli e Marco Pantani”. L’assessora all’Innovazione e Partecipazione Francesca Frenquellucci, ha detto: «L’Amministrazione ha svolto un lungo lavoro che ha portato anche a un nuovo Regolamento della toponomastica approvato dal Consiglio, e a progetti ben definiti per entrambe le figure citate nell’interrogazione». Per l’intitolazione del collegamento ciclopedonale Colombarone-Gabicce – Ciclovia Adriatica - al ciclista campione Marco Pantani detto “il Pirata”, Frenquellucci ha specificato: «Stiamo ultimando i lavori dell’infrastruttura; il giorno dell’inaugurazione sarà fatta anche l’intitolazione». Per l’intitolazione della rotatoria tra via Ponchielli, Respighi e Togliatti al pilota motociclista "Marco Simoncelli detto SIC"; l’assessora ha detto: «Si era deciso di fare l’evento il 20 gennaio, data del compleanno del pilota. Lo stesso giorno è però coinciso con l’inaugurazione di Pesaro 2024 alla presenza del Presidente della Repubblica. Si è quindi deciso di posticiparla. Gli uffici stanno lavorando al progetto che è ben definito e complesso e che valorizzerà una figura a cui tutti siamo legati». L’assessora ha sottolineato l’impegno del consigliere Gambini, «nel lavorare insieme al liceo Mengaroni per valorizzare il ricordo di Marco Pantani come personaggio sportivo e come uomo. Stessa cosa vogliamo fare per Marco Simoncelli, entrambe sono figure rimaste nel cuore degli sportivi e dell’intera città. È intenzione dell’Amministrazione proseguire con gli l’interventi».

L’emiciclo ha poi parlato della “Problematica concernente la presenza dell’amianto in una struttura industriale sita in via Marconi a Monteciccardo”. All’interrogazione del consigliere Malandrino ha risposto l’assessora alla Sostenibilità Maria Rosa Conti chiarendo, per il primo punto dell’interrogazione che «il quadro normativo di riferimento è attualmente costituito dal Tuel che all’articolo 50 comma 5, indica le competenze del Sindaco». Del secondo ha detto, «L’ordinanza sindacale n° 865 del 3/05/2023 non è stata ottemperata e quindi l’MCA è ancora presente nella struttura». Sul terzo, «In caso di inosservanza da parte del destinatario di quanto disposto con l’ordinanza di rimozione dell’amianto, il Sindaco ha esclusivamente il potere di applicare la sanzione amministrativa pecuniaria e di provvedere alla denuncia all’Autorità Giudiziaria. Non è quindi nelle prerogative del Sindaco, in caso di inadempienza da parte del privato, intervenire in via sostitutiva effettuando direttamente la rimozione dell’amianto presente negli edifici con addebito dei costi ai proprietari». E ancora, «Al momento non abbiamo elementi per determinare gli eventuali tempi per la rimozione dell’MCA in questione». L’assessora Conti ha poi ricordato che è stato istituito «grazie all’intervento della Prefettura un tavolo di lavoro sul tema, a cui ha partecipato anche l’assessore regionale Aguzzi. Si è discusso dell’argomento e stabilito un percorso preciso che rispecchia le attribuzioni e le competenze, che sono della Regione e dell’Asur. Ricordo anche che sono stati fatto almeno 10 incontri con il presidente e il consiglio del Municipio per trovare soluzioni condivise». Conti ha concluso: «La situazione dello stabile è particolare, non può essere acquisibile dal Comune».

A terminare la parte del Consiglio dedicata alle interpellanze e interrogazioni è stata quella presentata da Andreolli sulla “Posizione di Pesaro sulla discarica di Riceci”. Il sindaco Matteo Ricci ha detto: «La discarica di Riceci non si farà, prima viene chiusa la vicenda e meglio è. Non si farà perché il Comune e i Comuni circostanti, che prima avevano dato l'ok, hanno cambiato opinione, perché non ci sono le distanze dai centri abitati. Abbiamo più volte sollecitato la Provincia e la Regione a chiudere la partita. La Provincia perché ha la responsabilità della procedura, e la Regione a inserire le esigenze dello smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia, in una programmazione regionale che latita. Il progetto è sbagliato, e a mio parere ci sta facendo perdere anche tanto tempo, con un danno di immagine per l'azienda molto evidente».  Come spiega Ricci: «tutto nasce dal fatto che se si fosse fatta la società unica Marche Multiservizi Aset, per ciò che riguarda i rifiuti speciali il sito idoneo sarebbe stato quello di Monteschiantello. La trattativa per quella società ormai si è interrotta da diversi mesi, forse da qualche anno, e di conseguenza la Marche Multiservizi ha ricercato un luogo per lo smaltimento dei rifiuti speciali». Ancora: «Va studiato un piano B. L'amministrazione comunale non era a conoscenza del progetto, che abbiamo scoperto quando ci sono state le prime polemiche».  Abbiamo avuto uno scontro molto forte, anche con Hera all'interno della assemblea dei soci, nella quale ho chiesto logicamente di avanzare un piano B. Il consiglio d'amministrazione ha semplicemente seguito un'indicazione dell'amministratore delegato, che dava tutto per scontato avendo avuto le rassicurazioni dai comuni competenti è andato avanti e non ha avuto difficoltà a convincere il consiglio d'amministrazione che sarebbe andato tutto per il verso giusto. Così non è stato, il consiglio d'amministrazione sta cercando dentro la marca Multiservizi la parte pubblica di studiare un piano B esattamente come il Comune di Pesaro gli altri comuni hanno chiesto».

PROPOSTE DI DELIBERAZIONE
La prima delibera discussa dall’emiciclo è stata quella dell’“Adozione definitiva di variante sostanziale al Prg relativamente all’intervento urbanistico unitario “Largo Tre Martiri” ai fini della suddivisione dello stesso in quattro sub-comparti autonomi di attuazione e nella flessibilizzazione delle destinazioni d’uso”. Il documento, dopo la sospensione chiesta nell’ultima assise (11 marzo) è stato ripreso per il secondo passaggio in Consiglio comunale. Prima del dibattito il consigliere Redaelli ha chiesto il rinvio della discussione: «Esprimo apprezzamento per il lavoro svolto dall’assessora che ha dato disponibilità a un incontro con i cittadini e sul fatto che in commissione ha presentato un emendamento. Chiedo comunque il rinvio della discussione per aspetti “procedurali” e “urbanistici”». E ancora, «L’emendamento che sarà presentato dice di raccogliere le istanze sollevate. In realtà risponde solo a una. La delibera va fermata e ridiscussa, non verrà comunque approvata all’interno di questa legislatura». La proposta di rinvio sostenuta da un numero di consiglieri inferiori (10) rispetto al necessario è stata respinta.
È stata quindi l’assessora alla Rapidità Mila Della Dora, con delega all’Urbanistica, a riprendere la discussione della delibera, ribadendo «Il punto di partenza da cui muove il documento; che è lo stesso che sia il Consiglio, sia i cittadini possono rivendicare con orgoglio: la riqualificazione di un’area degradata che tanti pesaresi hanno sollecitato. Largo Tre Martiri è stata oggetto di occupazioni abusive e di ordinanze anti-degrado. Questo è il momento per mettere un punto fermo per la rigenerazione dell’intera zona». Della Dora ha poi aggiunto: «La delibera porta con sé altre importanti azioni: riduce di 600mq la capacità edificatoria prevista inizialmente dal Prg, è uno sgravio del carico urbanistico importante; porta con sé un piano di mitigazione che tutela ambiente e sicurezza; non ultimo, garantisce che la viabilità non si sarebbe toccata. Una promessa verbale che avevo già fatto ai residenti e che oggi metto nero su bianco in Consiglio comunale tramite un emendamento. Sono tutti elementi (la soluzione alla ‘questione ex Suzuki, la riduzione della capacità edificatoria, il Piano di mitigazione, il mantenimento della viabilità, ndr) che rivendico con orgoglio così come tanti cittadini dovrebbero fare». Della Dora ha ricordato che, «nell’incontro pubblico del 13 marzo, (così come si legge nei volantini della raccolta firme), la quasi totalità dei presenti ha richiesto solo dello stralcio della bretella e di mantenere l’attuale viabilità. Che è ciò che chiedo al Consiglio comunale di votare oggi».
Dallasta: «Le responsabilità sono della politica che ha inciso troppo ed è scesa a compromessi per vecchie promesse fatte. C’è un intero quartiere oggetto di una previsione sbagliata e irrealizzabile». «Come variante non è accettabile; ora fate emendamento in cui togliete la bretella e al centro lasciate un fabbricato di 4 piani». E poi, «Raccontiamo la verità: a 20 dal vecchio PRG i privati non hanno messo in atto alcuna richiesta, per cui la pubblica amministrazione è libera di fare quello che vuole, anche revocare interamente l’edificabilità, ridurla o dimezzarla. L’amministrazione doveva avere il coraggio di cambiare la delibera, perché è sbagliata».
Malandrino, «Il vulnus della delibera sta nel rifarsi a un Prg vecchio di 20 anni, che è tra le più grandi carenze delle ultime amministrazioni. Pesaro è cambiata, e andava adeguato il Piano regolatore per rispondere alle attuali esigenze della città e delle direttive antisismiche e ambientali». Sul documento, «Non si sposa con il claim ‘basta consumo suolo’, ‘costruire sul costruito’ e ‘stop alla impermeabilizzazione del suono’ dell’Amministrazione. In questa delibera c’è tutto il contrario di ciò che andrebbe fatto in materia urbanistica. Salverei solo la parte dell’ex Suzuki». Sulla viabilità, «La delibera proponeva una cosa assurda che si è deciso di stralciare per pura convenienza elettorale.
Vanno studiati bene i flussi di traffico della zona considerando che le condizioni attuali sono già problematiche peggioreranno con le nuove concessioni».
Castellani «Si è perso lo spirito con cui è nata questa delibera, volta a risolvere il problema dell’entrata a Pesaro da nord, il nostro biglietto da visita. Oggi la prima immagine della città è un rudere, che segue anche nel ponte quando si iniziano a vedere gli Orti Giuli. La scelta peggiore è lasciare le cose così». E ancora, «Quella portata avanti è stata una battaglia difficile, il Comune ha parlato con i soggetti aventi diritto, e tolto patrimonio dalle loro casse. L’accordo raggiunto fra preservato». «Altra cosa è la viabilità – ha aggiunto il consigliere - che sarebbe stata comunque valutata in condivisione con il Quartiere. Ma la campagna elettorale amplifica malumori e crea incertezze. Con l’emendamento mettiamo per iscritto che la viabilità non si tocca»
Vanzolini: «Rivedere il PRG non è ad oggi fattibile: siamo a fine legislatura, dovrà essere obiettivo della prossima. È invece possibile avere una visione di come vogliano la nostra città. Qui si inserisce la riqualificazione chiesta a più voci dell’area. L’ingresso nord di Pesaro è un bene di tutti i cittadini, non solo dei residenti, di cui si comprendono i timori. Non si potrà mai fare nulla senza scontentare qualcuno, è già successo per azioni che si sono poi rivelate un valore aggiunto per l’intera città. E così vedo questa variante: dobbiamo rappresentare tutti i cittadini. La priorità è riqualificare un immobile indecente alle porte della città».
Sperindei: «La reazione dei cittadini è stata troppo grande per non essere raccolta. Serve una progettazione condivisa coi residenti».
Andreolli: «Difficile comprendere il perché si sta procedendo di fretta su una scelta che non troverà compimento in questa legislatura. Non si può lasciare sospeso tra una legislatura e l’altra un tema che non è condiviso da un pezzo importante della popolazione e da parte della maggioranza. Fermiamoci, ragioniamo dell’inizio e non gettiamo anche ciò che c’è di buono nel progetto. Serve un percorso condiviso». E occorre chiedersi, per Andreolli: «Sono state fatte tutte le considerazioni? Non credo, non trovo ragionevole la fretta con sui si sta procedendo. È una forma poco elegante anche per la prossima amministrazione che entrerà in campo».
G. Marchionni: «Ci siamo attivati per richiedere la sospensione della delibera; è stata sottoscritta da 10 consiglieri; Redaelli, G. Marchionni, E. Gambini, Andreolli, A. Marchionni, N. Rossi, Dallasta, Malandrino, Sperindei, Manenti. Il Regolamento del Consiglio comunale non permette un rinvio, che consentirebbe invece di poter ragionare in termini di futuro. Oggi è giusto ricordare chi si è presa la responsabilità di ascoltare i cittadini e di farsi voce della cittadinanza che chiede di evitare che la delibera trovi attuazione in questa legislatura. Credo che il coraggio che gli amministratori devono avere davanti a quanto richiesto dalla città sia tutto».
Bellucci: «La ricostruzione del percorso fatta sinora ha qualche falla». E poi, «Quando si è iniziato a esaminare il progetto, da parte di tutti, anche dell’opposizione, c’è stata un’accoglienza benevola. L’11 dicembre, in Consiglio comunale non ci sono stati interventi di alcun tipo. Andate a vedere gli atti, troverete nomi e cognomi. Quel tipo di dibattito non è caduto all’improvviso ma è seguito a una Commissione, a riunioni di maggioranza e probabilmente d minoranza e tutti hanno avuto tempo e modo di farci una riflessione». Per questo, per Bellucci, «Il racconto che si sta facendo non corrisponde alla responsabilità che si deve al ruolo di consigliere comunale» che aggiunge: «La delibera è per tutti i cittadini, non solo per i residenti di Soria, la cui protesta è stata ascoltata e recepita con un impegno formale».
È stato poi il momento del sindaco Matteo Ricci, intervenuto sulla questione: «È normale che quando ci sono delle cose che cambiano ci siano dei cittadini che protestano. Non è normale che l’opposizione non avendo argomenti in campagna elettorale, si attacchi alla protesta di un comitato, legittimo e spontaneo». «Oggi ho capito perché voi continuerete a stare all'opposizione – ha detto Ricci rivolgendosi ai consiglieri di minoranza -: avete un approccio ai problemi che tende ad evidenziarli, non a risolverli. L’assessora Della Dora è riuscita in un ambito dove, fino ad oggi, nessuno, compreso me, era mai riuscito: mettere d’accordo i privati e proprietari di quel comparto, ad accettare una variante condivisa riducendo la capacità edificatoria. Sembrava un rompicapo impossibile, invece ha messo d’accordo tutti. Oggi sentirla difendere con determinazione un lavoro amministrativo fatto, dimostra quanto sia cresciuta e che non ha paura di perdere qualche preferenza a favore della risoluzione di un problema per la città. È questa la differenza tra governare e stare all’opposizione. Lei ci ha messo la faccia, ha ascoltato le preoccupazioni dei cittadini e ha risolto il problema». «In questa azione – continua Ricci - sta il senso della responsabilità di chi, pur essendo a fine legislatura, prova a risolvere il problema e non a rinviarlo, come sta provando a fare l’opposizione: prima strumentalizzando le persone, poi provando a buttare la palla in tribuna. Noi non siamo abituati a buttare la palla in tribuna, ma a risolvere i problemi fino all’ultimo giorno».

Alla delibera, è stato presentato un emendamento – approvato con 18 favorevoli, 8 contrari, 2 astenuti - firmato dai capigruppo Castellani, Petretti, Vanzolini e dal consigliere Michele Gambini, su concorde indicazione dell’assessora alla Rapidità Mila Della Dora. Lo stesso è stato presentato da Castellani, che ha raccolto le istanze giunte dopo l’incontro e riportate dall’assessora che ha spinto e seguito la redazione dello stesso. L’emendamento «Mette nero su bianco una volontà politica e risponde ai cittadini che avevano necessità di essere rassicurati», ha precisato Castellani.
L’emendamento, si legge, “contempla da un lato le esigenze manifestate dal quartiere e dalla popolazione sulla viabilità con gli altrettanti legittimi diritti edificatori di soggetti che hanno proprietà nell’area” e modifica la proposta di variante con uno “stralcio della previsione dell’infrastruttura viaria di collegamento tra le vie Lungofoglia Caboto e Agostini”, con il “mantenimento della viabilità a doppio senso di marcia in via Lungofoglia Caboto, anche nel tratto iniziale della stessa; con una “modifica del progetto di zonizzazione dei comparti 3 e 4”.

Redaelli: «La delibera non è positiva, e dentro c’è un emendamento non positivo. Non si può dire che raccoglie le voci presentate. Ne affronta, parzialmente, solo una, quella della viabilità. Ma 2 punti dei 5 presentati dai residenti riguardano altro». E ancora, «Facciamo urbanistica “a scavalco” tra un consiglio e l’altro, e cancellando una via. È questa la cultura di governo di cui parlate?».
G. Marchionni: «L’emendamento denota una mancanza di coraggio di questa amministrazione: perché diritti edificatori eterni non esistono. Di fronte a una raccolta firme, alle richieste di un comitato per la tutela ambientale, della salute e di pianificazione urbanistica non possiamo rimanere inermi. Noi oggi decidiamo di mettere le mani sulle orecchie e non ascoltare. A cosa servono allora le osservazioni?».
T. Nobili: «C’era una chiara emergenza, risolvere la questione dell’area ‘ex Suzuki’. Spesso i tre passaggi in Consiglio comunale ci sembrano superflui invece sono atti che garantiscono che tutti siano a conoscenza e trovino tempo per fare delle osservazioni». E ancora «L’accordo trovato dall’assessora permette ai 4 comparti di partire in maniera autonoma. A dicembre pensavamo tutti fosse soluzione migliore, poi ci siamo accorti delle perplessità del quartiere affrontate dall’incontro richiesto dall’assessora. La richiesta maggiore era di avere rassicurazioni sulla viabilità». Per questo, «L’altra volta ho sottoscritto la sospensiva. Abbiamo ascoltato e capito il problema e oggi votiamo l’emendamento che mette nero su bianco che la viabilità non cambierà».
Dallasta: «Mi sarei aspettato un emendamento che redistribuisse la capacità edificatoria negli altri 2 comparti. L’area verde doveva rimanere libera o a servizio della riorganizzazione della viabilità e dei marciapiedi, per il quartiere». «È una presa in giro».
Manenti: «Sarebbe stato bello avere posizioni chiare e definite su diverse tematiche – senza chiedere, ad esempio, un ‘Piano B’ - avrebbe dimostrato la forza di saper governare». Sulla questione, «Andiamo a saturare un nodo viario nevralgico già saturo. Occorre il coraggio di fermarsi a fronte delle richieste importanti dei cittadini; un atteggiamento di forza, non di debolezza. Si doveva attendere e aspettare la prossima legislatura».
L’assessora Della Dora, ha ripreso parola per ribadire che «nel documento della raccolta firme si leggeva ‘No alla vendita di lungofoglia Caboto’ e ‘No alla diminuzione delle vie di Soria’. Oggi siamo a votare un emendamento che ho condiviso e voluto e che risponde a quanto chiesto tramite le firme dei residenti». Sulle tempistiche, «Le delibere sono atti normali che possono passare da un’Amministrazione all’altra. Non si fa nulla di diverso rispetto alle procedure portate avanti negli anni».
Malandrino: «Ero presente all’assemblea a Soria, il quartiere non era contrario solo alla viabilità». E ancora, «È offensivo fare riferimento all’onestà intellettuale dei consiglieri presenti, i calcoli elettorali sono stati fatti altri da altri». «Caricare ulteriormente il traffico della zona? Credo ci sia superficialità su queste valutazioni».
Lugli: «Per il nostro ingresso in maggioranza c’è stata la condizione del salvare l’area al termine dii via Pertini da un centro commerciale di diversi ettari di terreno in una zona bellissima. Queste sono le cose su cui facciamo le nostre battaglie. In questo caso ‘l’obiettivo grande’ è migliorare una soluzione che oggi non è più sostenibile. La delibera e l’emendamento recepiscono le richieste dei cittadini».
Rossi: «Oggi ho assistito a una delle prime fasi di campagna elettorale». E ancora, «Abbiamo fatto solo politica» e «Credo che il Pd sia tra i pochi partiti che ha sempre ascoltato il territorio. Non gli si può rivolgere l’accusa di non ascoltare, è sempre stato così».

La delibera, emendata, è stata approvata con il sì di 18 consiglieri (9 i contrari; 1 consigliere astenuto).

L’emiciclo poi ha approvato (con 23 sì; 1 astenuto) il nuovo Regolamento di polizia urbana. L’assessore con delega alla Sicurezza e Polizia locale Belloni ha presentato la delibera di approvazione: «Rendiamo più attuale, snello e puntuale uno strumento “di gestione della convivenza sociale e civile”. Snelliamo un documento che risale a 90 anni fa, diventato obsoleto e poco “reattivo” alle esigenze attuali. Era necessario agevolarne la comprensione e l’attuazione e renderlo in linea con le leggi statali e regionali, e con le disposizioni inserite dagli altri Regolamenti comunali approvati». La delibera, «è anche un importante atto di semplificazione - aggiunge Belloni -. Il Regolamento 2024 riduce gli articoli, mantenendo le disposizioni dedicate alla “convivenza sociale” inserite nel 2017. È uno strumento “leggero” ma importante, perché permette di affrontare con celerità, situazioni legate in particolar modo alla condivisione di spazi e alla diversa percezione di disturbo, sicurezza, decoro e rispetto». Tra le novità introdotte, «Le disposizioni previste per regolamentare i canteri rumorosi nella zona mare e in centro storico, nelle prime ore della mattinata e nella prima fascia del pomeriggio»; quelle per la pulizia delle deiezioni animali, «in cui si riporta l’obbligatorietà, per i padroni degli amici a quattro zampe, di usare bottigliette d’acqua e sacchetti per pulire. Sono state pensate per coinvolgere in modo “operativo” la Polizia locale nel monitoraggio di quanto previsto dal Regolamento per il decoro, e che valgono per l’intero territorio comunale». Inserite anche indicazioni per intervenire a risolvere situazioni di bivacco» ha concluso». L’assessore Belloni ha sottolineato «La commissione molto proficua che ha accolto le modifiche accoglibili e respinto con motivazioni plausibili quelle che non lo erano. Mi aspetto una votazione unanime per l'ampia condivisione del lavoro, condotto in modo esemplare dal consigliere Petretti».
Lugli: «Un ringraziamento alla comandante Francesca Muzzini. Sottolineo un generale ingentilimento del Regolamento che lo ha migliorato rendendolo più vicino alle persone».
Petretti: «Il Regolamento è frutto di una collaborazione tra i consiglieri. Sono stati confrontati altri regolamenti e colto molte osservazioni dei colleghi». «Grazie anche agli uffici e al lavoro fatto con i consiglieri e all’assessore che ha permesso un ritorno del dibattito in Commissione».
A. Marchionni: «Recepiti alcuni dei miei accorgimenti, come quello che vieta lo scoppio dei petardi vicino agli sgambatoi». Nota critica: «Negli ultimi mesi c’è una corsa ai Regolamenti, come mai si è aspettato sino ad ora?».
E. Gambini: «Mi prendo il merito di aver stimolato due anni fa l’Amministrazione per il rinnovo del Regolamento. Si può sempre fare meglio ma siamo contenti ci sia stato un confronto con le proposte fatte». Tra cui, «Tra i casi inseriti rientrano l’ubriachezza molesta e l’assunzione di sostanze stupefacenti nel suolo pubblico. Importate per dimostrare quanto il Comune voglia agire su questa problematica che riguarda i giovani».
Mattioli: «Servivano strumenti giusti e corretti a chi deve garantire sicurezza. Essere intervenuti sul Regolamento in modo così corposo, in correlazione e contrapposizione con altre città d’Italia, è importante. Così come il sapere che la Polizia municipale potrà intervenire nelle situazioni di assembramenti. Il Regolamento è in mano a persone in grado di valutare i casi, situazione per situazione».
La comandante Francesca Muzzini, presente in sala, ha sottolineato il «Lavoro proficuo fatto in commissione grazie ai consiglieri. Gli emendamenti sono stati fonte di approfondimento anche per noi. Abbiamo approfittato di questo momento per rivedere il Regolamento per l’arrivo a Pesaro di una collega in comando a Roma. Una persona in più, della cui presenza abbiamo approfittato per svolgere un importante lavoro di comparazione e analisi. Grazie al vicecomandante Guerra».

È stato poi il momento della delibera che porta a Pesaro, per la prima volta, il PEBA, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, presentato dal presidente del Consiglio comunale Marco Perugini, che ha ricevuto nel 2022 dal sindaco la delega al PEBA: «Una scelta che dimostra la sensibilità del Comune a rendere Pesaro una città più accessibile. Il Consiglio l’ha dimostrata anche nominando la Garante per i diritti delle persone con disabilità». Perugini ha ripercorso le tappe che hanno portato al risultato del Peba (approvato all’unanimità e segnato da un applauso corale del Consiglio) presentato da Perugini e dal gruppo di lavoro dell’UNIVPM, seduta in Consiglio insieme all’assessore al Fare Riccardo Pozzi, al dirigente del Comune, l’architetto Eros Giraldi e al gruppo di lavoro dell’UNIVPM, rappresentato da Sara Casaccia, Elena Bellu, Gian Marco Revel, Francesco Rotondo. Perugini ha spiegato: «A settembre 2022 ho dato incarico all’UNIVPM e chiesto di elaborare un Piano sulla base di un processo che fosse il più possibile partecipativo. Sono nati così gli Stati generali dell’accessibilità pesarese, un momento di confronto in cui cittadini hanno dato il loro contributo. L’edizione 2022 ha raggiunto 200 partecipanti che hanno creato un’agenda pubblicata nel sito; l’edizione 2023 è cresciuta ancora in termini di partecipazione e ha previsto un tavolo di lavoro dedicato al PEBA, seguito da UNIVPM. Il nostro modello è stato condiviso con il Comune di Fano, che ha già approvato il Piano permettendoci di condividere azioni e peculiarità comuni ai territori. Nel dicembre 2023, nella Giornata internazionale della disabilità abbiamo presentato una prima bozza del Peba, che è stata messa a disposizione della città per le osservazioni». Perugini ha precisato che quello sottoposto al voto, «Non è uno strumento esaustivo, ma riuscirà a identificare le criticità e a pianificare le soluzioni». Ad oggi, per risolvere i temi conteggiati nel Peba, occorrerebbero 60 milioni di euro. «Il Piano ci permetterà di iniziare ad agire individuando le priorità che, sottolineo, non dovranno rientrare in un solo capitolo di spesa; e così anche il PEBA, nel futuro, non potrà essere responsabilità di un singolo servizio e di un singolo assessorato». Perugini ha poi evidenziato, «Il lavoro immane svolto sulla base di dati che sono stati soprattutto gli spostamenti delle persone monitorati con un geodatabase, per poter intervenire in modo consapevole. Oggi abbiamo un quadro che sarà in continuo aggiornamento e nessuno potrà esimersi dall’applicarlo». Il presidente del Consiglio ha poi snocciolato qualche numero: «A Pesaro abbiamo 6032 percorsi pedonali lunghi complessivamente 800Km. Cifre che fanno capire la mole di interventi necessari. Al momento sono 45 gli assi prioritari di intervento; 33 gli edifici con difficoltà da eliminare; 58 vie con difficoltà di vario grado e 56 tra incroci e rotatorie su cui agire» ha concluso Perugini prima di sottolineare «la necessità di dover operare per stimolare la cultura dell’accessibilità anche nel privato».
«Ciascuno può fare la sua parte, magari evitando i posti che non garantiscono il superamento delle barriere architettoniche» aggiunge l’assessore al Fare Riccardo Pozzi lanciando una provocazione e ringraziando il presidente Perugini: «Per il grande lavoro che ha portato al Peba e che è stato, sin dall’attribuzione della delega un pungolo continuo rispetto a qualsiasi intervento e iniziativa dell’Amministrazione. Il tema dell’accessibilità è sì importante in termini di risorse ma è prima una questione di approccio: l’inclusione, l’accessibilità devono incontrare ogni scelta che facciamo come Amministratori e come cittadini».
Nobili ha evidenziato le qualità del Peba: «È un documento che arriva dell’ascolto delle realtà del Terzo settore; è ‘aperto’, lo si potrà migliorare e implementare grazie alle tecnologie». Positiva anche il fatto che il Peba non sia a carico di una voce di bilancio; questo comporta si lavorerà in rete per potenziare e ottimizzare tutti gli interventi».
Castellani: «Strumento molto utile che ci permette di dare un voto per ogni intervento in termini di utilità. Speriamo che chi verrà dopo di noi lo utilizzi».
Andreolli: «Bello concludere la legislatura con questa delibera. In sé contiene un cambio di passo rispetto a una sfida per tutte le amministrazioni comunali». «Contenti che il Consiglio possa dare questo lascito: un insegnamento, un programma per innescare pianificazione inclusive di cui ci sentiremo orgogliosi».
Lugli: «Particolarmente orgoglioso che in questi 5 anni siamo riusciti a far cambiare paradigma. L’inclusione dev’essere quantomeno un momento di restituzione. Il Peba è per tutti».
E. Gambini: «Grande risultato che riconosco al presidente Perugini. Segnalo quanto detto in commissione che, per parte delle risorse, si può pensare di accedere al bando regionale Marche For All».
Mattioli: «Gli interventi del Peba aiuteranno le persone con disabilità ma anche chi ha una momentanea difficoltà motoria. È un segnale e uno strumento di attenzione prezioso portato dalla volontà politica della giunta».
Vanzolini: «Ciò che è intorno al concerto d’inclusione ha avuto un’accelerazione pazzesca nell’ultima legislatura».

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Si è poi discusso l’ordine del giorno con carattere d’urgenza relativo alla delibera di Largo Tre Martiri, a firma della consigliera Lisetta Sperindei (respinto con 14 contrari e 8 favorevoli), che ha spiegato: «Nell’assemblea pubblica del 13 marzo nella sede del Quartiere si è riaffermata e solidificata un’aspra e aperta contrapposizione dei residenti verso l’amministrazione, che neppure la promessa trapelata di non chiudere via Caboto ha scalfito, in quanto l’opposizione ha motivazioni e richieste più articolate e complesse, come da esposizione sulla petizione precisa e puntuale inviata all’Amministrazione dal comitato che rappresenta gli abitanti di Soria». La consigliera, con la mozione, ha chiesto all’Amministrazione, «l’impegno a “revocare, nell’esercizio del proprio potere di autotutela, la delibera».

Si è poi parlato dell’“Individuazione di un’area per la realizzazione di una nuova caserma dei Vigili del fuoco e rafforzamento del dispositivo di soccorso dei VVF in città” con la mozione approvata all’unanimità (22 favorevoli) presentata dal Presidente del Consiglio comunale e dai capigruppo consiliari (Redaelli, G. Marchionni, Andreolli, Manenti, Malandrino, Petretti, Castellani, Vanzolini e Mattioli).
Perugini: «Mozione che nasce su mio impulso e condivisa da subito da tutti i capigruppo. La caserma centrale vive una difficoltà non banale di obsolescenza». «I problemi sono sia dal punto di vista logistico, sia statico (ed economico, l’affitto è di 140mila euro) – continua Perugini -. Le difficoltà sono dimostrate dal fatto che i mezzi di soccorso non sono in quella sede ma in altre del comando». E ancora, «Ricordo che i vigili del fuoco svolgono un’attività tanto silenziosa quanto primaria, hanno bisogno di strutture e strumenti. L’Amministrazione può provare a identificare le priorità e verificare se esistono aree adeguate a disposizione».
Andreolli: «È un corpo che spesso non viene valorizzato ed è sottofinanziato rispetto ad altri».
Mattioli: «La caserma è obsoleta quindi bene la mozione. L’augurio è che si possa trovare un’area adeguata a breve».

Approvata la mozione presentata dai consiglieri Vanzolini e Lugli sul “Reddito di cittadinanza” che ha ricevuto 14 voti favorevoli, 3 contrari). «Una misura di civiltà - ha spiegato Vanzolini – che ha aiutato tante persone in situazione di povertà estrema o sulla soglia di tale situazione».

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