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Sì del Consiglio alla prima variazione al Bilancio dell'anno

Via libera del Consiglio comunale alla deliibera per la nuova attività ospedaliera a Villa Fastiggi; Approvata anche la modifica dell’art. 82 del Regolamento di igiene riguardante le industrie insalubri, alla mozione per l'incremento del fondo nazionale per il contrasto ai disturbi alimentari e all'odg per la tutela del suolo agricolo dall'installazione di impianti da fonti rinnovabili

INTERROGAZIONI
La prima interrogazione discussa dal Consiglio comunale di oggi è stata quella dei “Boschi cittadini” a firma del consigliere E. Gambini in cui si legge: “L’attuale Giunta ha deciso di far ‘nascere’ 20 ettari di nuovi boschi in città. Quando avranno inizio le piantumazioni e su quali aree? Quali sono le nuove aree riferite ai 115 ettari diventati da edificabili destinati a verde?”. L’assessore all’Operatività Enzo Belloni, ha precisato: «Il 14 luglio 2023 Autostrade spa ha trasmesso al servizio regionale competente i progetti per la realizzazione dei 7 ettari di boschi che riguarderanno le seguenti aree: Borgo Santa Maria (1,2 ettari); Galoppatoio (2,1 ettari); Torraccia – via Furiassi (2,6 ettari); via Solferino (0,78 ettari); via Santa Veneranda (0,76 ettari); via Pirandello (0,5 ettari); via Quasimodo (0,6 ettari); via Bellavista (1,3 ettari). La superficie totale è di 9,84 ettari (superfici lorde delle aree messe a disposizione)». Al secondo quesito l’assessore ha riposto: «Lo scorso giovedì 8 febbraio (2024) Autostrade spa ha trasmesso al servizio regionale la fidejussione richiesta a garanzia dei lavori; ottenuta l’idoneità, Autostrade prevede di appaltare i lavori entro marzo e svolgere l'intervento nella stagione idonea, ad autunno 2024». Belloni ha poi replicato alla domanda “Quali specie di piante e arbusti sono stati scelti”, dicendo che «La titolarità della scelta è del servizio Tutela gestione e assetto del territorio della Regione Marche, che ha approvato il progetto e che saranno in totale 2250 per ettaro fra alberi e arbusti». Sui lavori di potatura e sistemazione delle aree, Belloni ha detto: «Come da indicazione del servizio regionale competente, dovranno essere soggette ad un processo di rinaturalizzazione (si tratta di boschi e non di parchi urbani), fatta salva la gestione di alcune fasce più vicine alle abitazioni che rientreranno nell’ordinaria gestione del verde cittadino». L’assessore ha anche indicato quali sono “le nuove aree riferite ai 115 ettari diventati con destinazione da edificabili a verde”, ossia «aree private riportate ad uso agricolo in numerose varianti urbanistiche votate in Consiglio comunale e non hanno legami con il processo dei boschi urbani di compensazione». Belloni ha poi presentato un ulteriore intervento dell’Amministrazione, che aggiungerà «Altri 10 ettari di boschi realizzati a titolo compensativo della riduzione delle superfici boscate per le altre opere accessorie (bretella Gamba su tutte). Saranno realizzati solo alla fine di tutti i cantieri perché troveranno spazio in un’area di 10 ettari che Autostrade spa sta utilizzando per i cantieri e che cederà al Comune alla fine del processo».

Il tema dei “Ritardi degli stipendi ai lavoratori della ditta Scoppio (Tundo)” è stato il secondo discusso dal Consiglio tramite l’interrogazione a firma di Daniele Malandrino in cui si legge: “Risulta che gli autisti non ricevono lo stipendio da settembre 2023”. Il consigliere chiede “Se l'Amministrazione è al corrente della situazione” e “Cosa intende fare?”. L’assessora alla Crescita e alla Gentilezza Camilla Murgia, ha risposto: «La situazione denunciata dal consigliere (e riferita a inizio settembre) non è reale (se lo fosse stata, i lavoratori non si sarebbero presentati in servizio o il Comune sarebbe intervenuto, con una surroga ad esempio)». L’assessora ha evidenziato che, «Ogni volta che ci sono state segnalate problematiche siamo sempre intervenuti, in primis, per verificarle. La tematica del trasporto è molto “sensibile” in questo momento; quando ci sono state criticità, l’Amministrazione ha sempre vigilato ed è intervenuta, laddove possibile, anche confrontandosi con le ditte, i dipendenti e le organizzazioni sindacali». Per Murgia, «Ciò che sarebbe importante, dato che la Regione sta procedendo a una nuova gara per i trasporti a cui “obbliga” tutte le Amministrazioni a fare riferimento, sarebbe: avere parametri chilometrici più elevati e con maggiori margini, adeguati al caro-vita, ai contratti dei lavoratori e all’inflazione. Sarebbe inoltre davvero utile, inserire il trasporto scolastico nel Tpl; considerato che la nuova gara sarà nel 2026 ci sarebbero anche i tempi per prevederlo».

Si è parlato poi del “Passaggio pedonale ‘boschetto’ tra via Scarlatti e Toscanini” (Quartiere 10 – Villa San Martino), argomento al centro dell’interrogazione proposta dal consigliere E. Gambini, in cui ha chiesto “Come mai da più di un mese il passaggio è di nuovo chiuso?”, “A chi compete la pulizia e il taglio dei rami pericolanti e sporgenti” e se “è stata considerata la possibilità di un’apertura che permetta alla scuola Don Bosco di usufruire di un altro ingresso ‘differenziato’”. L’assessore Belloni ha sottolineato che, «Alla stessa interrogazione è stato risposto nel 2022» aggiungendo che, «Il passaggio in questione, come già detto, è di proprietà privata; l’apertura temporanea era stata concordata tra il proprietario e i gestori del parco avventura». «Abbiamo già girato la richiesta ad Aspes, chiedendo di verificare e di provvedere all’eventuale taglio delle alberature pericolanti o sporgenti» ha detto l’assessore. «Non è pervenuta nessuna richiesta da parte della direzione della scuola Don Bosco di usufruire di altro ingresso» ha concluso Belloni nel ricordare «i diversi progetti in campo e la sensibilità dell’Amministrazione alla mobilità sostenibile e in sicurezza di bambine e bambini».

PROPOSTE DI DELIBERAZIONE
Ad aprire il Consiglio comunale è stata la delibera (approvata con all’unanimità) dell’assessore al Rigore Andrea Nobili sul “Rinnovo della Convenzione tra il Comune di Pesaro e il Comune di Vallefoglia per la gestione associata dell'attività di consulenza legale, difesa e rappresentanza in giudizio”, in vigore dalla stipula fino al 31 gennaio 2025. «Questo è l'ottavo anno in cui è in vigore la convenzione per la gestione associata del servizio e per la quale il Comune di Vallefoglia corrisponde la cifra forfettaria di 5mila euro al Comune di Pesaro» ha detto Nobili.

L’assessore Nobili ha poi illustrato la delibera – approvata con 20 voti favorevoli e 9 astenuti - sulla “Variazione al Bilancio di previsione finanziario 2024-2026” e “applicazione quote vincolate e accantonate dell’avanzo di amministrazione presunto al 31/12/2023”. «È una variazione che sblocca ulteriori e importanti risorse per la città» ha detto Nobili che poi è entrato nel merito spiegando, che il documento sblocca diverse somme per il 2024, «Come anticipato in sede di votazione del bilancio di previsione, poco più di un mese fa, per metterle subito a disposizione dei servizi». Per Nobili, la variazione illustrata in delibera, «È abbastanza semplice ma importante per incamerare risorse, tra cui i 500mila che la Regione Marche destina a Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura. Somma che, in sede di bilancio di previsione avevamo annunciato sarebbe stata inserita solo dopo l’atto ufficiale». L’assessore continua, «Con il documento, incameriamo anche il trasferimento ministeriale per Pesaro, Città creativa UNESCO, di 80mila euro». Rientrano poi i «126mila euro per la gestione del centro diurno della residenza protetta di Casa Aura, cifre incamerate sulla base delle rette degli utenti. Presenti anche le somme legate all’avanzo vincolato al 31/12/2023 «che i servizi chiedono di usare. Come i 156.283,74 euro di trasferimento regionale per attività rivolte alle persone con disabilità sensoriali; i 26.400 euro di contributo regionale per progetti per la non autosufficienza (Sad e Assegni di cura); i 49.289,86 euro del fondo regionale per il sistema istruzione e educazione 0-6 anni; i 14.100 euro e i 42.400 euro per il progetto “Marche for all”. Vengono inseriti nel 2024, anche i contributi di 381.050,20 e 50.000 euro, per il Piano di caratterizzazione del sito “Bacino del Torrente Genica” e il contributo straordinario di 50.000 euro per garantire l’attività delle società sportive convenzionate del campo di via Liri deteriorato dall’alluvione. In variazione, anche «un’ultima voce importante, molto tecnica ma che è bene definire e legata alle spese del personale» ha precisato Nobili che ha spiegato che, con il rinnovo del contratto, «lo Stato chiede di prevedere risorse legate a una richiesta contrattuale maggiorata. Con la delibera le andiamo a coprire per la presente e per le annualità successive». La variazione inserisce un incremento di stanziamenti di 533.074 euro per il 2024; 671.673 euro per l'annualità 2025; 426.459 euro per l'annualità 2026.
G. Marchionni: «Le risorse della Regione a supporto di Pesaro2024 sono arrivate, segno che le parole “volate” anche in quest’aula non erano vere: siamo all’opposizione di una giunta, non della città. Siamo fieri di questo risultato. Tanti appuntamenti formeranno il programma della Capitale, starà all’Amministrazione valorizzare le risorse ottenute tramite eventi all’altezza di un’iniziativa che ha un carattere nazionale, e speriamo anche di spessore».
Bellucci: «Ho nelle orecchie e negli occhi la cerimonia d’inaugurazione di Pesaro 2024 e il tono dimesso del presidente Acquaroli che abbiamo ascoltato tutti quel giorno che è un’occasione politica persa da parte della Regione che avrebbe dovuto onorare l’impegno preso da Pesaro, fra l’altro con un progetto già pronto; poteva dimostrare di essere un supporto strategico e politico, manifestandolo con un impegno economico adeguato». Bellucci ha suggerito che «La Regione poteva rivedere le proprie risorse magari per dare sostegno al progetto “50x50 Capitali al Quadrato”, spalmato sull’intera provincia». Il consigliere ha sottolineato che Pesaro 2024, non è un’attività spot ma un premio alle scelte strategiche fatte dall’Amministrazione negli anni. Spero che la polemica si concluda, da parte della regione credo sia un’occasione andata persa».
Mattioli: «Mi aspettavo che la Regione raddoppiasse il contributo, sarebbe stato un segnale politico forte per dimostrare che il riconoscimento potesse essere un rilancio dell’intero territorio». E ancora, sulla programmazione fatta: «A livello nazionale Barocci è uno dei nostri fiori all’occhiello: ha reso grande la provincia e non solo. Con la Capitale Pesaro sarà una città piena e va dato riconoscimento alla nostra giunta».
Intervenuto nel dibattito, il sindaco di Pesaro Matteo Ricci ha detto: «Per la Capitale italiana della cultura 2024 la Regione Marche ha fatto il minimo sindacale. E per far il minimo sindacale alcuni consiglieri regionali del nostro territorio, penso ad Andrea Biancani e Micaela Vitri, hanno presentato tante interrogazioni. Da parte mia non avete mai sentito mezza polemica nei confronti della Regione perché prediligo la collaborazione istituzionale, ma sentire un intervento come quello di oggi è abbastanza surreale. Sapete quanti contributi hanno stanziato le altre regioni per le Capitali della cultura: il paragone è avvilente». Il sindaco ha continuato: «Pesaro 2024 è iniziata alla grande, con una visibilità per la città mai avuta prima, con una copertura mediatica straordinaria. Un’iniziativa popolare molto partecipata, con tanto entusiasmo anche da parte dei cittadini». Ricci ha poi ricordato il grande “spot” di Sanremo durante la serata della finale del Festival: «Gratis, grazie all’accordo quadro con la Rai. Quei 30 secondi, in prima serata, con 18 milioni di telespettatori, hanno avuto un valore economico superiore a quello che ci ha dato la Regione per un anno. La città intera deve gioire per questo successo. Perché, come i pesaresi hanno ben capito, la Capitale italiana della cultura non è solo del sindaco o della maggioranza, ma di tutti». Sul programma: «È molto intenso. Popsophia e UlisseFest hanno perso una decisione legittima, ma allo stesso tempo hanno perso un’occasione, perché svolgere il proprio festival nella città Capitale italiana della cultura sarebbe stato sicuramente bello. A questo proposito chiederò ai consiglieri regionali di verificare a quanto ammonta il contributo della Regione Marche per il 2024 verso Popsophia e UlisseFest. Non sarà così, ma voglio assicurarmi che non abbiano ricevuto un supporto diverso solo per incentivare il cambio con una città amica politicamente».

Passa in Consiglio all’unanimità anche la “Riqualificazione funzionale di porzione di edifici esistenti a Villa Fastiggi per la realizzazione di nuova attività ospedaliera” presentata nella delibera dell’assessora alla Rapidità, con delega all’Urbanistica, Mila Della Dora che prevede una variante non sostanziale al PRG vigente per «La riqualificazione funzionale di una porzione dell’edificio di Villa Fastiggi; la delibera propone il cambio di destinazione d’uso di circa la metà del fabbricato di Villa Fastiggi (di 3060,80mq dei 6.035mq di superficie totale) da Rsa a ospedale. Non è previsto un aumento di cubature per il progetto che ha, come obiettivo del proponente, «realizzare un ospedale privato accreditato, per garantire la completezza nel percorso di cura, ad opera di un gruppo privato italiano con sede a Lugo di Ravenna».
Andreolli: «Legittima iniziativa di un privato che insiste nel territorio. La delibera non è un atto dovuto, prevede una scelta rispetto a un’operazione che reputo coerente con le esigenze locali. La richiesta, sia nel merito sia nel contenuto, lo è perché va a potenziare la città». E ancora, «Non c’è conflittualità con la sanità pubblica, il convenzionamento e l’accreditamento della struttura verranno sviluppati in una fase successiva».
Sperindei: «Il gruppo proponente è una holding enorme. Fa male vedere che mentre il nostro sistema sanitario viene volontariamente distrutto, il governo favorisce queste operazioni prestando le garanzie per i capitali necessari per realizzare strutture private».
Lugli: «La proposta di variazione potrebbe cambiare molto nel panorama sanitario cittadino. Da troppo tempo i pesaresi sono costretti a fare i pendolari della salute». E ancora «La ditta ha presentato un progetto legittimo, come si potrebbe contrastare chi investe nel territorio fornendo una risorsa per i cittadini?».

La parte dedicata alle delibere, si è conclusa con quella presentata dal responsabile del Servizio Urbanistica e Tutela Ambientale del Comune Mauro Moretti, che ha illustrato la “Modifica dell’art. 82 del Regolamento di igiene riguardante le industrie insalubri”, e che è stata approvata all’unanimità con 27 voti. La delibera è stata proposta «Per contemperare le esigenze di garantire la libera iniziativa imprenditoriale a quelle di tutela della salute, rendendolo più coerente con l'intero sistema ordinamentale della materia, riguardato anche alla luce dell'art. 41 della Costituzione». La delibera sostituisce l’art. 82 come segue: “Art. 82 - Per quanto riguarda le manifatture o fabbriche di cui all’art. 216 del T.U.LL.SS. n.1265/1934 si applicano le disposizioni stabilite dallo stesso. Si considera che gli impianti che rientrano esclusivamente nelle autorizzazioni semplificate non rechino nocumento alla salute del vicinato”.
G. Marchionni: «Quando si parla con le aziende si comprende subito che il vincolo della distanza è importante, soprattutto in un territorio come quello di Pesaro in cui si cerca di lavorare sul costruito. L’ulteriore modifica di oggi (rispetto a quella approvata a luglio 2023, ndr) semplifica e agevola il lavoro dell’Ast e degli uffici nel dare autorizzazioni, è la strada giusta per permettere alle aziende di investire e di farlo nel modo più semplice possibile».

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Ad aprire la parte del Consiglio dedicata alle mozioni e ordini del giorno è stata la discussione sul “Richiesta d ‘incremento del fondo nazionale per il contrasto ai disturbi alimentari e della nutrizione e aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza con l’inserimento di una voce per le prestazioni relative a queste malattie”. Un tema presentato con la mozione con carattere d'urgenza «perché nell’ultima legge finanziaria il fondo è stato annullato. È un grave problema che ha suscitato apprensione per chi soffre di tali disturbi. Anche se in parte è stato oggi ricostituito, chiediamo venga ripristinato come in precedenza» ha spiegato Mattioli. La mozione è stata firmata dai capigruppo di maggioranza (Mattioli, Vanzolini, Manenti, Castellani, Petretti) - votata con il sì di 19 consiglieri (8 contrari, 1 astenuto) - e “impegna il sindaco e la giunta ad esprimersi nei confronti del Governo e della Regione perché si provveda al rifinanziamento dei 25 milioni del Fondo e all’emanazione dei decreti attuativi necessari per l’inserimento dei disturbi alimentari nei Lea”, considerato che “l’ultima legge di bilancio di dicembre 2023, ha azzerato le disponibilità finanziarie del Fondo mettendo in discussione l’intera struttura di assistenza e prevenzione costituita con le risorse messe del Fondo stesso. Un’epidemia silenziosa che non può essere arginata con lo stanziamento parziale di 10 milioni (a fronte dei 25 tagliati) annunciato dal Ministro Schillaci e che va fermata con la sanità pubblica”.
Contrario all’urgenza (votata favorevolmente dal consiglio), il consigliere Malandrino: «La mozione è inesatta, non distingue tra il finanziamento temporaneo e quello strutturale».
Andreolli: «Il tema è serio, richiederebbe più correttezza nelle informazioni fornite» ha detto il consigliere prima di fare una ricostruzione delle tappe che hanno riguardato il fondo, tra cui quella «dell’ultima legge di bilancio, in cui non sono state accantonate le risorse per riempire il fondo straordinario perché c’è stata una presa di consapevolezza: l’intervento doveva avere finanziamenti ordinari, costanti e regolari, visto che è necessario a rispondere un problema crescente». «Questo è un ordine del giorno riferito al 18 gennaio, presentarlo oggi significa o non aver letto i giornali o fare una mozione strumentale».
L. Biagiotti: «È un dato di fatto che sia a livello governativo, sia regionale si ritiene che queste patologie siano una moda; forse qualcuno non sa che ci sono tanti tipi di malattia legati a problemi psichici». E ancora, «Contenti che sono state inserite nei Lea, perché significa avere un’assistenza sanitaria semigratuita ma, obiettivamente, dovremo sperare che il primo di aprile ci sia il nomenclatore e che sia tutto a posto. Valutiamo quante prese in carico abbiamo nel nostro territorio. Dove sono le strutture capillari?».
Malandrino, «Dire che sono stati tagliati 25mln di euro fa credere che quei soldi fossero disponibili per il 2024. Le cose non stanno così: oggi si passa da un fondo rifinanziabile ogni anno a un fondo strutturale in cui, ad oggi, sono stati messi 10milioni (gli stessi del 2023)».
G. Marchionni: «Davvero pensate che in quest’aula non si conoscano le patologie; volete far pensare di dibattere con degli incompetenti». «È stato detto che le risorse verranno previste nel 2024, perché non credete a un Ministro?».
L’assessora Camilla Murgia ha espresso il parere della giunta sulla mozione: «Soddisfatta del dibattito sviluppato in aula che fa evincere una condivisione di sensibilità all’argomento. Credo che il documento serva a mantenere l’attenzione alta su una tematica che lo stesso documento non indaga appieno e diventata davvero trasversale». E ha aggiunto: «Bene che il governo abbia pensato a dei fondi strutturali ma l’obiettivo è sollecitare la programmazione; senza è difficile prevedere e istituire interventi locali».
Andreolli: «Con la mozione facciamo una richiesta sbagliata al Governo; facciamo una brutta figura perché sembra che non siamo informati su quanto pubblicato nei giornali il 18 gennaio».

È seguito poi l’ordine del giorno urgente - approvato con 23 favorevoli e 3 astenuti - sulla “Tutela del suolo agricolo dall'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e contrarietà alla richiesta di realizzazione su terreni coltivati e/o coltivabili di impianti nel Comune di Pesaro” a firma dei consiglieri di Pd, Forza Pesaro – Un gran bel po’, Una città in comune, M5S. A illustrarlo è stato il consigliere Pagnoni Di Dario, che ha parlato della necessità di «Tutelare il suolo dall’installazione di impianti fotovoltaici su terreni coltivati o coltivabili», tra cui alcuni a Villa Fastiggi, Case Bruciate e Borgo Santa Maria in cui sono previsti alcuni impianti di svariati ettari di superficie. Ne sono venuto a conoscenza insieme a informazioni relative ad altre iniziative in tal senso. Per questo è necessario intervenire celermente». E ancora, «Crediamo che il proliferare di impianti possa avere un impatto preoccupante sia dal punto di vista paesaggistico, sia produttivo. Chiediamo quindi che vengano approvati il prima possibile decreti interministeriali per definire criteri omogenei per l’istallazione di tali impianti, come successo in altre regioni, e che il sindaco e la giunta sollecitino l’esclusione dei terreni agricoli, patrimonio enogastronomico della nostra terra, dalle aree idonee».
Andreolli: «Condivido spirito e contenuti proposti ma l’ordine del giorno non cambierà nulla». «Pensare che parte del nostro territorio possa essere deturpata con questi strumenti è indecente. Il tema vero è che il governo Draghi ha emanato un decreto legislativo e che poi ha avuto difficoltà nel fare i decreti attuativi. Le regioni hanno cercato di tamponare il problema». «Temo che dovremo mangiare bocconi molto amari nel prossimo periodo perché è lo schema principale di recepimento della direttiva europea il problema vero della questione».
Lugli: «Chiediamo al governo nazionale e regionale di intervenire con l’emanazione dei decreti attuativi con le aree idonee, attesi da 2 anni». Lugli ha ribadito che M5S, «Appoggia il fotovoltaico sostenibile; in grado di garantire un equilibrio con la salvaguardia dell’agricoltura, settore strategico per tutti». Tra le possibili soluzioni: «Privilegiare spazi urbani e zone non coltivabili per le installazioni oppure promuovere il vero agrivoltaico (con pannelli sui tetti delle serre, capannoni, stalle)».
Malandrino: «Sono contrario al fotovoltaico nelle zone agricole. Ma il problema del recepimento della normativa europea è enorme». «Auspico che il Governo intervenga prima possibile, ma come già detto Andreolli, dare disposizioni all’Europa è molto complesso e difficile».
M. Gambini: «L’ordine del giorno illumina un problema enorme che saremo costretti a rivalutare dopo le devastazioni che vedremo. Faccio notare che c’è anche un problema di inquinamento finanziario: spesso le operazioni legate a queste installazioni sono condotte da soggetti che fanno speculazioni». Gambini ha aggiunto: «Il decreto legislativo è frutto di uno strabismo gigantesco, e presente a più livelli: l’attenzione sacrosanta che è stata data al cambiamento climatico ha dato l’illusione che il problema delle riduzioni delle emissioni di Co2 sia “il” problema per antonomasia; in realtà è solo uno dei tantissimi, tra cui quello del preservare i suoli fertili per l’agricoltura».
Montesi: «Discutiamo un ordine del giorno che mi fa molto piacere». «Favorevoli alle rinnovabili ma la politica deve farsi carico di promuoverle in zone alternative, senza occupare terreni agricoli; usarli è fonte di speculazione».
Sperindei: «Importante che resti agli atti che in questa città il Consiglio comunale è contrario a questa strategia».

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