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Tagli dei fondi ai Comuni, Biancani e Pozzi fanno i conti: «A Pesaro 3 milioni di euro in meno in 4 anni nella parte corrente del bilancio. Grave che il Governo non sostenga le Amministrazioni»

Parallelamente si aggiunge l’aumento di 1milione di euro l’anno per il rinnovo dei contratti ai lavoratori delle cooperative, che forniscono un lavoro indispensabile nei servizi educativi e sociali

«Tre milioni di euro in meno in quattro anni nella parte corrente del bilancio». Il sindaco Andrea Biancani e l’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi quantificano i fondi che il solo Comune di Pesaro perderà dopo i recenti tagli quinquennale di 250 milioni ai Comuni decisi dal Governo, che “punisce” le Amministrazione «più virtuose, capaci, con una visione lungimirante, e che sono riusciti a fare più investimenti ovvero nuove scuole, impianti sportivi, contenitori culturali, edilizia sociale, o riqualificazioni di edifici abbandonati».

Una decisione «incomprensibile che metterà in difficoltà centinaia di Amministrazioni e che grava sulle spalle delle persone più deboli. Perché il rischio, ora, è che i Comuni si trovino costretti a tagliare sulle spese per le politiche sociali ed educative». Per Pesaro «parliamo di 680mila euro annui che il Comune di Pesaro dovrà trovare o tagliando servizi o aumentando le imposte. Da anni stiamo lavorando per non aumentare le tasse e vogliamo continuare in questa direzione, per dare aiuto alle famiglie, mantenere un bilancio sano e conti in ordine».

«Quello che è stato fatto è da irresponsabili, una spending review che va tutta ai danni dei comuni  e dei cittadini – commentano -. Un Governo che non sostiene i comuni, ma che, anzi, scarica su di loro la propria incapacità di trovare risorse alle promesse fatte».

Secondo Biancani e Pozzi è «Un taglio senza senso, grave. I comuni che dovranno restituire i trasferimenti in parte corrente non avranno più risorse per sostenere neppure i servizi di cui già dispone. Assurdo che, ad esempio, vengano concessi con i bandi PNRR le risorse per la realizzazione di nuovi edifici scolastici, nidi, musei, quando poi tolgono le risorse per gestire persino le strutture già esistenti».
Parallelamente al taglio ai Comuni, si aggiunge il rinnovo dei contratti ai lavoratori delle cooperative, «che forniscono un lavoro indispensabile all’Amministrazione, principalmente nei servizi educativi e sociali – sottolineano – ma che ha subito un aumento di 1milione di euro l’anno». Concludono «un Governo responsabile dovrebbe dovuto garantire ai Comuni, almeno in parte, le risorse per far fronte a questo aumento di spesa. Non solo non l’ha fatto, ma continua a tagliare».

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