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Un abbraccio di musica, parole e immagini scalda il ricordo di Giubartò

Ieri l’appuntamento organizzato dalla nipote Nicol ha riempito via del Fallo, sede della bottega di moda dello stilista

Il suo studio, gli amici, i clienti, bozzetti, foto di sorrisi e incontri, parole, stoffe, disegni e musica. I tasselli della vita di Giuliano Bartoloni, per tutti Giubartò, sono tornati a riempire via del Fallo, ieri, per “Un abbraccio di musica, parole e immagini”, l’appuntamento organizzato dalla nipote Nicol in occasione dei due anni dalla scomparsa del sarto e stilista pesarese.

Un appuntamento sostenuto dall’Amministrazione comunale, come sottolinea Daniele Vimini, vicesindaco e assessore alla Bellezza, per onorare «una figura indimenticabile anche in ottica di Pesaro Città creativa UNESCO, perché chi è più creativo di lui? Giuliano ha saputo tessere rapporti, dialogare con tutti, e sempre in maniera franca, a volte pungente. Rispecchiando l'anima dei pesaresi del centro storico, e la loro indole particolarmente schietta. La sua era forte anche di una cultura davvero vasta, che andava oltre la sapienza del suo lavoro, e che si arricchiva della sua curiosità, della sua grande passione per il teatro e il Rof in particolare e dei dibattiti sui temi attuali, specialmente legati al momento sociale. A lui si deve anche l'abbattimento di qualche preconcetto e l’aver fatto emergere contraddizioni e ipocrisie. Ce lo ricordiamo al tavolo della Chiccoteca, a girare con la sua bici scrutando con i suoi occhi indagatori la città, a passeggiare in questa via, che oggi ripercorre e celebra la sua anima creatività rimasta intatta grazie alla cura dei residenti e che cercheremo di valorizzare con un progetto decorativo».

In tanti hanno partecipato al pomeriggio guidato dalle note di Jacopo Mariotti (violoncello) e Diego Massimini (violino), «che ho voluto e organizzato per rivive lo zio e riunire tutte le persone che erano in contatto con lui – racconta la nipote Nicol -. Quest’anno la “scenografia” della via si è arricchita di un abito da sposa, con le foto di chi l’ha indossato, che sono riuscita a trovare nel suo baule. Manca tanto: anche se ci scontravamo ogni giorno, alla fine ci ritrovavamo sempre. È stata una persona importante della mia vita e ancora lo è perché rivivo quotidianamente il suo pensiero, come credo facciano tanti di coloro che lo hanno conosciuto».

 
 

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