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Voto unanime del Consiglio per la “delibera del porto”

Il documento ha ottemperato alla sentenza del Tar Marche. Tra i temi affrontati dall’assise: presentato il Bilancio di previsione; approvata l'acquisizione dell'area di Fiorenzuola per la messa in sicurezza del parcheggio. Ritirata l'urgenza dell'odg per sospendere l'alienazione del terreno all’Istituto Zooprofilattico “Togo Rosati”

Il Consiglio comunale di oggi si è aperto con i saluti di Natale portati dal vescovo Sandro Salvucci all’assise. «La chiesa cattolica è disponibile a lavorare insieme per la Capitale Italiana della Cultura 2024. Continuate in questa direzione, dando importanza alle persone, senza dividersi o gioire delle sofferenze altrui» ha detto in un passaggio del suo intervento che ha preceduto la discussione in aula.

INTERROGAZIONI
Primo punto affrontato dai consiglieri è stato quello relativo alla viabilità e alla valorizzazione di piazza Giovanni XXIII a Villa San Martino, presentato tramite l’interrogazione del consigliere Emanuele Gambini. A rispondere è stato Riccardo Pozzi, assessore al Fare: «Un progetto definitivo sulla piazza non è mai realizzato. Negli scorsi anni, sono stati fatti dei ragionamenti interni agli uffici del servizio Nuove Opere (quindi senza costi progettuali); gli stessi prevedevano di realizzare un’agorà nella parte antistante la chiesa. Un’idea che abbiamo ritenuto superata, così come confermato dagli incontri che abbiamo svolto nel e con il Quartiere. Si è pensato di ripensare la piazza come luogo di incontro nella parte retrostante la chiesa, nell’area del parco in cui è già stata migliorata e potenziata l’illuminazione. L’altra area di quel verde urbano è oggetto dell’intervento che il Quartiere ha presentato per il Bilancio partecipativo». Pozzi ha aggiunto che «c’è un’interazione costante con i residenti» e che sono «stati previsti diversi interventi, come tratti di Bicipolitana e il potenziamento dell’illuminazione su via Paganini». L’assessore ha sottolineato che, il Quartiere, «ha segnalato come intervento prioritario, quello di rivedere la viabilità intorno a via Toscanini». Per quelli “minori”, «come la sistemazione della segnaletica, cercheremo di intervenire in tempo ridotti», ha concluso Pozzi.

PROPOSTE DI DELIBERAZIONE
Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la delibera che ottempera alla sentenza del Tar Marche emessa per il ricorso presentato dalla società Nova Portum s.r.l. per accertare l’illegittimità del silenzio del Comune sull’istanza presentata dalla stessa, e «con cui ha posto due richieste: l’atto di interpretazione autentica in ordine alla vigenza del PRG 1990 nell’area Portuale; l’atto urbanistico di correzione materiale consistente nello stralcio del comma 4 dell’art. 4.2.2.4 delle N.T.A. del PRG 2003, che il Comune aveva già manifestato e scritto si trattasse errore materiale» come ha spiegato l’assessora alla Rapidità Mila Della Dora, che ha aggiunto: «Il Tar ha dichiarato che il ricorso di Nova Portum era inammissibile per la parte dell'interpretazione autentica; ha accolto invece il ricorso attinente l’altra, invitando il Comune a predisporre e a portare all'approvazione del Consiglio comunale, entro 30 giorni, la variante concernente l’eliminazione del comma 4 dell’art. 4.2.2.4 delle N.T.A. del vigente PRG, nel punto in cui si legge: “Nell’ambito del P.N. 4.1 (Porto) le destinazioni d’uso insediabili dovranno essere correlate con le attività della cantieristica navale ed alla marineria in genere”». Un comma presente, come sottolineato da Della Dora, per un errore materiale «dovuto al mancato stralcio dello stesso paragrafo per mera dimenticanza». «Ribadiamo che il permesso di costruire era perfettamente valido e che non c’è alcun danno: la ditta avrebbe potuto riprendere i lavori». L’assessore ha anche sottolineato che, «Quando l’Amministrazione ha iniziato a redigere la documentazione per ricostruire i fatti, ha più vote dichiarato che il mantenimento del comma in questione fosse un refuso» e che «non è stato corretto perché previsto da una norma inserita nel subsistema P1 (che riguarda le aree produttive) quindi attinente a un contesto diverso da quello in questione».
Per l’ingegnere Moretti, del Comune, la delibera in oggetto, «rientra nell’area di una sentenza amministrativa che impone al Consiglio comunale di correggere il refuso presente all’interno del Prg».
Redaelli ha sottolineato che le «Motivazioni che portano alla condanna del Comune sono di natura e di responsabilità politica. Nella sentenza del Tar viene citata una “situazione di incertezza”» che potrebbe avere, per il consigliere, una «Portata dirompente perché il problema viene riconosciuto anche per eventuali terze parti». Redaelli ha detto che è stata una «Volontà politica a portare alla condanna del Tar. Condanna che sottolinea i due tipi di danni derivati dalla scelta dell’Amministrazione: fa perdere qualcosa a un privato che liberamente investe, ottiene permessi e si ritrova danneggiato; quello amministrativo per l’ente che viene anche esposto ai rischi legati ad eventuali richieste risarcitorie».
Malandrino: «Ci viene chiesto di sanare un errore grave fatto da questa Amministrazione per evitare il rischio di pagare una penale di milioni di euro e che nasce da un refuso legato al Prg del 2003». «Non è ora di rifarlo piuttosto che andare avanti a colpi di varianti?» si è chiesto il consigliere prima di aggiungere: «Il caso nasce da un vizio di base: l’Amministrazione si è avvalsa del silenzio-assenso dell’autorità portuale per l’autorizzazione alla costruzione. È l’ennesima gestione superficiale di una situazione».
Castellani: «Ricordo che il Comune ha dato subito il permesso a costruire e che, soprattutto, il porto è soggetto a due competenze: quella del Comune e quella dell’autorità portuale. La vera lacuna sta nella necessità di rivedere il Prg del porto che è precedente al 1990». «Stiamo indicando il colpevole sbagliato – ha detto -. Dobbiamo prendere atto che era un refuso e capire che la direzione da dover prendere è solo una: valorizzare l’area che dovrebbe essere strategica anche dal punto di vista turistico».
«Discutiamo una delibera che ci viene imposta» ha precisato la consigliera Marchionni prima di riportare alcune frasi della sentenza che sottolineano «come l’Amministrazione sia venuta meno al dovere di leale collaborazione con i cittadini citata dal Tar».
R. Biagiotti: «Errore vero sta nella certezza delle procedure Amministrative. Il Comune ha rilasciato una concessione edilizia e metter mano in corso d’opera sarebbe stato sbagliato».
«Ho sempre votato contro questo intervento perché inidoneo per quell’area» ha detto Dallasta prima di aggiungere che il vero oggetto della questione, «Più che un refuso, sono quattro righe molto pesanti con conseguenze che speriamo si risolvano quanto prima». Per il consigliere è necessario rivedere gli strumenti urbanistici: «C’è un Prg del ‘90 che vige in certe zone (come in quella del porto); un Prg del 2000 totalmente inadeguato, tanto che si va avanti a varianti; c’è un Piano del Porto fermo da 20 anni perché il Ministero ha chiesto migliaia di integrazioni. Chi vuole investire a Pesaro è chiaro che si scoraggia».

Il Consiglio ha poi approvato all’unanimità l’adozione definitiva di variante sostanziale alle norme tecniche attuative del Prg relativa al recupero dei sottotetti dei piani interrati delle attività terziarie in zona a e flessibilizzazione delle destinazioni d’uso delle attività industriali e artigianali. La delibera è la stessa che era stata presentata nel primo passaggio in Consiglio di agosto «da quella data ad oggi non sono state formulate osservazioni». A presentare i diversi obiettivi che si pone la delibera è stata l’assessora alla Rapidità Della Dora. «Con il primo, si introduce, per gli immobili industriali, oltre alla destinazione principale (I) anche quella di magazzini per deposito e logistica anche non necessariamente connessi all’attività produttiva. «Azione che permette di riqualificare e recuperare aree nate come industriali e oggi inutilizzate» ha spiegato Della Dora. Il secondo punto, incentiva le attività dei pubblici esercizi e delle attività commerciali del centro storico prevedendo la possibilità, per le stesse, di recuperare ulteriore spazio, trasformando in superficie utile i loro piani interrati e/o seminterrati o fuori terra, a condizione che la superficie massima oggetto di trasformazione non sia superiore a quella dell’esercizio esistente. Il terzo punto stabilisce che, il recupero dei sottotetti degli edifici sia subordinato al reperimento di spazi per parcheggi privati (in misura non inferiore ad un metro quadrato per ogni 10mc di costruzione soggetta al recupero), con possibilità di pagamento di una somma equivalente al valore delle aree destinate a tali parcheggi, in caso di impossibilità di reperire tali spazi.

Il Comune acquisirà le aree di via Tasino, a Fiorenzuola, per farne un parcheggio. Lo ha deciso il voto unanime del Consiglio sulla delibera che interessa «Una zona già utilizzata per la sosta di veicoli sia dai residenti, sia dai visitatori del borgo - ha spiegato l’assessore Pozzi -. Con il documento, il Comune dà una risposta alle esigenze crescenti dei frequentatori di uno dei borghi più belli dell’Adriatico. L’Amministrazione comunale ha messo in campo diverse politiche per favorire viabilità e fruizione sostenibili dell’area che ricade nel Parco San Bartolo, ma ci sono comunque delle necessità di posti auto. Oggi proviamo a rispondere, in parte, a tale esigenza, acquisendo frustoli privati per 10.200€; scelta che ci permette di mettere in sicurezza il parcheggio di Fiorenzuola».
Mattioli ha sottolineato la «Volontà politica di aver messo in sicurezza l’area ed escluso la possibilità venisse chiusa dal privato. La delibera permette di visitare in maniera più tranquilla Fiorenzuola».
Petretti: «È una delibera sia necessaria, perché destinata a una zona che va messa in sicurezza; sia opportuna, perché dà la possibilità di realizzare un parcheggio ordinato in una zona turistica molto frequentata».

Il voto del Consiglio ha poi approvato anche in questo caso all’unanimità, “l’acquisizione gratuita di frustoli di terreno adibiti a sedime stradale di via Giolitti” come previsto dalla delibera prevista nell’ambito della “regolarizzazione patrimoniale delle strade d’uso pubblico del territorio comunale. L’assessore Pozzi ha spiegato che i due frustoli «sono adibiti a uso stradale pubblico da tempo immemorabile. I proprietari hanno manifestato la disponibilità alla cessione gratuita della proprietà degli stessi a favore del Comune».

C’è stata poi la “consueta” presentazione del Bilancio di previsione che annualmente viene fatta, a dicembre, in Consiglio comunale. L’assessore al Rigore Andrea Nobili ha ricordato: «Il Comune ha un bilancio sano che ci ha permesso di dare le giuste risposte ai cittadini, anche nei momenti difficili come sono stati quelli della pandemia. Lo abbiamo fatto anche quest’anno, nonostante le difficoltà imposte dal caro-bollette. E saremo tra i pochi Comuni d’Italia a portare il Bilancio entro la fine dell’anno. Tempistica che ci consentirà di usare subito le risorse stanziate e far fronte con elasticità ad eventuali urgenze». «Per la stesura del documento - ha detto l’assessore -  abbiamo chiesto agli uffici di fare un lavoro di razionalizzazione e di previsione oculata delle risorse da mettere a disposizione. Questo ci consentirà di affrontare il fardello pesante che comporta il caro energia. Nel 2022 siamo riusciti a chiudere il gap di 3,5mln di euro grazie all’avanzo di amministrazione. Per l’anno alle porte lo copriremo con le maggiori entrate legate agli oneri di urbanizzazione e dei tributi che andiamo a incamerare grazie alla fedeltà fiscale dei pesaresi e al buon lavoro di recupero delle mancanze svolto dagli uffici». Nobili ha detto che il Bilancio dedicherà importanti risorse ai temi strategici della sua azione, «La cultura, i servizi educativi e quelli sociali -  fiori all’occhiello della nostra Amministrazione - come dimostrato anche con l’ultima variazione al Bilancio legata al Bonus Tari da 470mila euro».
L’augurio dell’assessore è «di poter fare diverse variazioni per rispondere a tutte le esigenze dei servizi grazie anche alle risorse che spero arrivino dal Governo centrale». Nobili ha poi esposto i numeri legati alla parte degli investimenti collegati al Piano triennale delle opere che, per 2023, conta oltre 70mln di euro di cui, la stragrande maggioranza è legata a bandi vinto grazie a una visione e a ottime capacità progettuali». In conclusione ha ricordato che l’anno alle porte «sarà complicato: chiedo a tutti di prendere consapevolezza che le risorse che potremo mettere a disposizione saranno sempre più limitate».

MOZIONI E ORDINI DEL GIORNO
Il Consiglio è poi passato a discutere delle mozioni e degli ordini del giorno. Ritirata l’urgenza dell’odg presentato da Lisetta Sperindei. La consigliera del gruppo misto di minoranza, tramite il documento - che sarà discusso in commissione Salute come indicato dall’assessore Pozzi - invitava sindaco, giunta e consiglieri a “impegnarsi per sospendere l’alienazione di un terreno edificabile in via Furiassi/via Grande Torino a favore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche “Togo Rosati” per «valutare meglio l’opportunità di questa operazione che sta creando tanto scontento nella cittadinanza, sia dibattendo l’argomento in uno o più  consigli comunali monotematici, sia partecipando ad assemblee pubbliche che possano dare voce ai cittadini contrari a questo progetto per dar loro le opportune spiegazioni».

Respinta – con 11 contrari, 7 astenuti, 1 contrario - la mozione di indirizzo della consigliera Sperindei sul “5G ed elettromagnetismo”. «Ero in attesa di un secondo passaggio in commissione per affrontare il tema – ha detto -; cosa che non è avvenuta. In tanti conosciamo il problema: questa non è una mozione contro il 5G ma un documento che vuole avanzare proposte per salvaguardare la salute dei cittadini dai danni che potrebbero derivare dall’uso di questa tecnologia».
M. Gambini: «La richiesta della consigliera era di dotarsi di uno strumento per aumentare il monitoraggio. Occorre evitare di spendere soldi per una risorsa che potrebbe non venire usata».
L’assessora alla Sostenibilità Heidi Morotti ha risposto, per punti, alle richieste di Sperindei: «La strumentazione in dotazione ad Arpam è molto precisa e necessita di competenze elevate. Quando rileva una discrepanza dei dati la prima cosa che l’ente fa è disporre lo spegnimento dell’antenna. Un’azione che non può attuarsi con uno strumento sempre attivo che invia dati in continuazione: le variabili sarebbero troppe da gestire». Come secondo punto, Morotti ha sottolineato che «Arpam è in fase di riorganizzazione del personale e non è in grado di garantire il numero di professionisti idoneo per gestire una strumentazione di qualità superiore all’attuale». Il terzo punto «su cui occorre ragionare - per Morotti - è quello di mettere a bilancio una spesa non preventivata in questo momento complesso per un servizio che, fra l’altro, non è di competenza comunale».
Redaelli: «Tematica seria, che dev’essere affrontata con tutti passaggi doverosi. È necessaria la maggior chiarezza possibile per non dare adito ad alcuna interpretazione sui generis. Ed è importante che l’Amministrazione non faccia mezzi passi o passi falsi: occorre un lavoro condiviso e dettagliato».
Malandrino: «Tematica da analizzare in una situazione diversa e in maniera più approfondita».

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