Il sistema che si è costruito è basato sul principio di sussidiarietà.
Il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio.
Quando si verifica un evento calamitoso, il Servizio nazionale della protezione civile è in grado, in tempi brevissimi, di definire la portata dell'evento e valutare se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte. In caso contrario si mobilitano immediatamente i livelli provinciali, regionali e, nelle situazioni più gravi, anche il livello nazionale, integrando le forze disponibili in loco con gli uomini e i mezzi necessari. Ma soprattutto si identificano da subito le autorità che devono assumere la direzione delle operazioni. E' infatti evidente che una situazione di emergenza richiede in primo luogo che sia chiaro chi decide, chi sceglie, chi si assume la responsabilità degli interventi da mettere in atto. Nei casi di emergenza nazionale questo ruolo compete al Dipartimento della Protezione Civile, mentre la responsabilità politica è assunta direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Le componenti:
Amministrazioni dello Stato
Regioni
Comuni
Comunità montane
Altri Enti pubblici
Istituti e gruppi di ricerca scientifica con finalità di protezione civile
Cittadini e gruppi associati di volontariato
Ordini e collegi professionali
Ogni altra istituzione ed organizzazione anche privata
Le strutture operative nazionali:
Corpo nazionale dei Vigili del fuoco
Forze armate
Forze di polizia
Corpo forestale dello stato
Servizi tecnici nazionali
Gruppi nazionali di ricerca scientifica
Istituto nazionale di geofisica
Altre istituzioni di ricerca
Croce rossa italiana
Strutture del servizio sanitario nazionale
Organizzazioni di volontariato
Corpo nazionale soccorso alpino
Protezione Civile nazionale.
Protezione Civile regionale.