La geofisica è quel settore della scienza che si occupa dello studio dei fenomeni fisici che riguardano la Terra nei suoi tre ambienti (solido, liquido e gassoso). Essa aiuta a comprendere meglio il sistema Terra e quindi fornisce informazioni anche riguardo a fenomeni che possono rappresentare potenziali di pericolosità anche per la specie umana. Si pensi ad esempio a terremoti, uragani, eruzioni vulcaniche e cambiamenti climatici a breve ed a lungo termine. Le forze che la natura mette in campo sono tali che l'uomo può solo escogitare strategie di adattamento o di prevenzione dei danni, in quanto è impensabile prevedere o influire sul corso di certi eventi geofisici.
Le conoscenze in ambito geofisico ed il continuo miglioramento degli strumenti scientifici per il rilevamento e la misurazione delle onde sismiche hanno permesso un notevole sviluppo nelle discipline dello studio dei terremoti.
Attualmente sensori e acquisitori digitali, tecnologicamente all'avanguardia, ci consentono di registrare fedelmente il moto del terreno tanto durante le scosse piccolissime, molto al di sotto della percezione umana, quanto durante le scosse che contraddistinguono i terremoti più violenti, senza il fenomeno della saturazione. Tali strumenti ci consentono di registrare e studiare i terremoti che avvengono anche a distanza di migliaia di chilometri dal luogo dove è installata la stazione sismometrica.
Previsione, prevenzione e analisi del rischio sismico
Il territorio nazionale costituisce un'area caratterizzata da una intensa attività sismica ed è stato colpito storicamente e recentemente da eventi sismici violenti. Il terremoto è un fenomeno naturale, testimonianza di un pianeta ancora vivo e sottoposto a continui, benché lentissimi, cambiamenti nell'orografia.
Le vittime e i danni che si devono ancora lamentare sono dovuti per la maggior parte alla nostra attuale inadeguatezza a difenderci dalle conseguenze di tali eventi. Benché non si sia ancora raggiunta la capacità di potere prevedere deterministicamente quando un terremoto avverrà, si hanno sufficienti conoscenze per individuare le aree più esposte al rischio di essere colpite e l'intensità prevista in queste aree.
Queste conoscenze sono indispensabili per impostare una politica di prevenzione tale da raggiungere un sufficiente grado di sicurezza per i cittadini e per le strutture presenti nel territorio. Uno degli strumenti scientifici più importanti nello studio della sismicità è quello della sistematica rilevazione degli eventi che colpiscono il nostro territorio.
La raccolta continua e sistematica di dati ed informazioni riguardo gli eventi sismici costituiscono le informazioni di base per lo studio e la caratterizzazione spazio-temporale delle aree sismogenetiche e per impostare una ricerca il cui fine sia una conoscenza dettagliata del così detto “stile sismico” di un area. Registrare e analizzare la sismicità consente di mettere in relazione cause ed effetti dei terremoti nonchè di fornire valutazioni utili in materia di prevenzione dai disastri.
I terremoti si verificano generalmente in zone definite “aree sismogenetiche” nelle quali si sono già verificati terremoti in passato. La particolarità di queste aree è quella di essere zone di accumulo e di deformazione nell'ambito del meccanismo di moto relativo delle placche in cui è suddiviso il guscio esterno della Terra. Terremoti non forti possono raramente verificarsi anche in zone dove storicamente non si è riscontrata una sismicità di rilievo.
Un terremoto non può essere evitato anche se ne fosse possibile la previsione. Tuttavia i danni provocati dai terremoti possono essere contenuti adottando apposite misure di prevenzione. La prima e più ovvia misura di prevenzione consiste nel costruire edifici in grado di resistere alle massime sollecitazioni prodotte dai terremoti più forti che si potrebbero verificare in una data zona. A tale scopo tutti i comuni italiani sono classificati, per legge, in base alla probabilità che in ognuno di essi si raggiunga una soglia di scuotimento superiore a un certo livello prefissato. Tale classificazione si basa principalmente sull'analisi dei terremoti che sono avvenuti nel passato in Italia.
I comuni classificati sismici sono soggetti a particolari norme che regolamentano la progettazione delle nuove costruzioni. La classificazione sismica vigente in Italia è basata sull'assunzione che ogni area sismogenetica possa generare terremoti simili a quelli già avvenuti in passato. E' evidente che le misure di prevenzione sarebbero molto più efficaci se fosse possibile stabilire in anticipo dove avverrà un terremoto e la sua intensità. Ad oggi, a dispetto degli innumerevoli tentativi effettuati in questo campo dai sismologi, non è ancora stata messa a punto una tecnica attendibile di previsione.