MARCHE FOR ALL è un progetto sul turismo accessibile del Comune di Pesaro, promosso dalla Regione Marche e finanziato dal Consiglio dei Ministri.
Obbiettivo del progetto è abbattere le barriere strutturali e culturali che impediscono la piena partecipazione sociale di tutti e rendere la città di Pesaro più vivibile per residenti e turisti.
ll Comune di Pesaro collabora con i partner di progetto: Ente Parco San Bartolo, Lega Navale e Cooperativa Sociale La Macina Terre Alte.
Insieme lavorano per rendere accessibile l’area di Baia Flaminia, la sentieristica del Parco San Bartolo e le attività proposte dalla Scuola di Nautica Accessibile.
Il progetto prevede la realizzazione di passerelle accessibili, aree di sosta ombreggiate, percorsi olfattivi per riconoscere i luoghi, barche a vela, canoe, sup e sedie job per favorire l’acquaticità e la navigazione.
Il progetto prevede anche la realizzazione di un Alert Point che assicurerà il necessario servizio di assistenza sanitaria.
Nell’ambito del progetto è stato fondamentale il ruolo delle persone con disabilità afferenti ad associazioni di familiari, di volontariato e cooperative sociali che hanno sperimentato direttamente e valutato le attività della Scuola di Nautica accessibile.
Grazie alle loro curiosità, capacità di adattamento, fatica e competenza, si può migliorare ulteriormente la qualità del servizio.
Una questione sociale
La disabilità non è una questione privata, ma una questione sociale. La persona con disabilità è un cittadino e un turista, ha il diritto come tutti di andare in vacanza, scegliere la meta turistica, rilassarsi, divertirsi, rigenerarsi, tutto in piena sicurezza.
Non si tratta di essere buoni o di fare del bene ad altri offrendo strutture e servizi accessibili, la persona con disabilità, è un potenziale cliente, più propenso alla fidelizzazione, in cerca di risposte chiare e oneste ai suoi bisogni. Accessibilità non è sinonimo di ospitalità, ma di accoglienza e l’accoglienza è uno spazio-tempo, un atteggiamento prima ancora che un comportamento, è una scelta ma anche una competenza.
“In principio c’è la relazione” direbbe il filosofo Martin Buber.
Il turismo accessibile ha una valenza etica ed economica, è strumento per diminuire le disuguaglianze e per far crescere, a livello turistico, un territorio.
Il turismo accessibile accompagna un cambiamento epocale, dove, non si guarda più alla disabilità della persona ma ai fattori ambientali e culturali che la circondano, che possono ostacolare o facilitare il processo di partecipazione sociale di ognuno.
La persona con disabilità, come tutti, non ha solo bisogni ma anche desideri: desidera sentirsi libera, desidera provare qualcosa di nuovo, desidera scoprire e mettersi in gioco, desidera sentirsi adrenalinica, desidera “l’impresa”, da raccontare agli amici una volta tornata a casa dalla vacanza. La persona con disabilità non è quel simbolo statico che contrassegna i parcheggi.
Quando una struttura, un servizio, un’area della città sono accessibili a turisti con disabilità, sono migliori e più funzionali per qualsiasi tipo di clientela e per l’intera comunità.